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Mesagne. Giubileo della Speranza: La Celebrazione alla Basilica del Carmine In evidenza
Giubileo della Speranza: La Celebrazione alla Basilica del Carmine
Nel cuore pulsante della comunità, sotto il cielo che iniziava a essere avvolto dal buio della sera e che abbracciava la Villa Comunale, si sono radunati i fedeli, convocati da un’unica chiamata: il pellegrinaggio verso la Basilica del Carmine, segno tangibile della loro fede incrollabile. Dinanzi alla Colonna Votiva, luogo di memoria e devozione, il cammino ha avuto inizio con un momento di profonda preghiera, un invito all’anima a disporsi con raccoglimento e umiltà dinanzi al Mistero.
Lungo il percorso, il passo dei pellegrini si è fatto eco di antiche processioni, un incedere armonioso che parlava di attesa e di speranza. E così, tra preghiere e parole intrise di fede, il pellegrinaggio si è trasformato in un’esperienza di comunione profonda, un viaggio interiore che ha condotto ogni presente più vicino al cuore di Dio, nel segno di Maria, Madre della Speranza e Stella dell’Esistenza. Giunti alla Basilica, la Croce, posizionata nel tamburo della porta maggiore, ha accolto i fedeli in un abbraccio di misericordia. Ognuno, con riverenza, ha chinato il capo, riconoscendo in quel segno il fulcro della Redenzione, prima di accedere con ordine nella Casa del Signore. Mentre il Clero, in sacrestia, si preparava vestendo i paramenti sacri, il rito si è avviato nella sua maestosa semplicità. L’ingresso processionale ha segnato l’inizio della celebrazione, anticipato dal solenne canto introduttivo e dal commento della guida liturgica, che ha orientato i cuori e le menti verso il Mistero che si stava per compiere. La voce del Coro Vicariale ha avvolto la chiesa in un’armonia celestiale. Il canto dell’Inno del Giubileo si è levato come una preghiera vibrante, aprendo le porte alla celebrazione solenne della Santa Messa.
Parole dense di significato sono risuonate nel sacro tempio: Don Pietro DePunzio, con ispirata eloquenza, ha ricordato ai presenti che è Cristo stesso ad aprire la porta della Speranza. Come non rievocare allora il monito intramontabile di San Giovanni Paolo II, che con vigore apostolico proclamava: “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!”
E varcando quella soglia, cosa ci attende? Il cuore della riflessione ha trovato eco nelle parole di Padre Cosimo Pagliara durante l’omelia: ci attende Maria, Vergine e Madre, la Stella luminosa che guida il cammino dell’umanità, la dolce presenza che conduce i figli verso il Padre.
Sette comunità parrocchiali si sono unite in un solo spirito per la Preghiera dei Fedeli, elevando suppliche che hanno intrecciato le voci della speranza con quelle della gratitudine. Nessuno è rimasto escluso dalla grazia del momento: la distribuzione dell’Eucaristia ha raggiunto ogni cuore, ogni animo assetato della Presenza viva del Cristo.