Mesagne. Agende chiuse, arrivano i carabinieri In evidenza
Tensione presso il Centro unico di prenotazione (CUP) dell’Asl di Mesagne, dove alcuni utenti si sono trovati di fronte a un muro invalicabile: le agende per gli interventi di cataratta in day surgery risultavano chiuse. Sebbene fosse possibile effettuare l’operazione presso altri distretti sanitari con disponibilità aperte, la chiusura delle prenotazioni nella struttura locale ha suscitato forti proteste e un senso di profonda frustrazione tra i pazienti. Di fronte al rifiuto di fissare un intervento a Mesagne, alcuni cittadini hanno reagito con fermezza, arrivando addirittura a chiamare i carabinieri nella speranza che potessero risolvere la situazione. Tuttavia, una volta giunti sul posto, gli uomini dell’Arma hanno potuto solo calmare gli animi, spiegando che si trattava di una questione legata alla normativa sanitaria, su cui non avevano competenza diretta. L'episodio ha lasciato dietro di sé un clima di amarezza e sconforto, soprattutto tra gli anziani presenti, alcuni dei quali con condizioni di salute precarie.
Molti di loro, delusi e rassegnati, sono tornati a casa senza sapere come procedere, sentendosi abbandonati dalle istituzioni. «Ogni giorno che passa, la nostra sanità è sempre più in difficoltà», ha confidato un paziente in attesa. «Si sta andando – ha aggiunto - verso una sanità privata, dove chi ha soldi può curarsi, mentre chi non ne ha deve solo sperare nella buona sorte». Le difficoltà logistiche e il senso di impotenza sono stati sottolineati anche da un uomo di ottant’anni, visibilmente preoccupato: «Non ho nessuno che possa accompagnarmi in altre strutture ospedaliere. Perché non posso curarmi nella mia città, senza essere costretto a spostarmi da una parte all’altra?». Queste testimonianze raccontano il dramma quotidiano della sanità pubblica, un sistema sempre più in affanno, schiacciato da lunghe liste d’attesa, carenza di personale e risorse sempre più limitate. Il ridimensionamento dei presidi ospedalieri, quando non addirittura la loro chiusura, è una realtà che molti cittadini faticano a comprendere e ad accettare. Mesagne, una città con una lunga e rispettata tradizione in ambito sanitario, sta assistendo a una lenta e progressiva riduzione dei servizi. L’ultimo esempio è il Punto di Primo Intervento Territoriale, che ormai funziona a intermittenza, in base alla disponibilità dei medici. Così, mentre i cittadini continuano a lottare per il diritto alla salute, la politica locale sembra rimanere in silenzio, senza fornire risposte concrete. Un silenzio pesante, che grava sempre di più sulle spalle di chi, ogni giorno, si scontra con le difficoltà di un sistema sanitario in crisi.
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