sono scattate le manette a carico di un uomo di Mesagne per un reato reiterato nel tempo. A eseguire l’arresto sono stati i carabinieri di Mesagne che ieri mattina si sono recati presso l’abitazione dell’uomo, nel rione Arco Ferraro, e l’hanno condotto nel carcere di Brindisi dove dovrà scontare una pena di 3 mesi e 11 giorni. L’uomo è conosciuto in città poiché spesso è in preda ai fumi dell’alcol. Proprio in queste occasioni, in cui è brillo, ha messo in scena le sue migliori performance teatrali in fatto di atti osceni denudandosi pubblicamente. In genere sceglie un posto affollato, cala i calzoni e le mutande restando nudo davanti alla gente. Più volte i carabinieri sono intervenuti per fare rinsavire l’uomo. E ogni volta hanno trasmesso gli atti in Procura da cui sono scaturiti i procedimenti penali. Nel 2006 si era fermato davanti a una fermata di autobus collocata davanti al cimitero comunale. Quando si era reso conto che c’era abbastanza gente, tra cui studenti che si dovevano recare a scuola, si è avvicinato e senza nessuna inibizione aveva calato sia i pantaloni sia le mutande. Non contento della solita sceneggiata aveva minacciato i presenti di non chiamare le forze dell’ordine altrimenti si sarebbe scagliato contro di loro. Anche in quell’occasione erano state chiamate le forze dell’ordine che giunte davanti alla fermata dell’autobus avevano, a fatica, bloccato l’uomo e rivestito. Poi lo avevano condotto in ospedale, per una visita sul suo stato di salute, e in caserma per il rituale riconoscimento. Nel frattempo trascorrono gli anni e con essi anche i processi a carico dell’uomo dove, puntualmente, non si presenta. Puntualmente le condanne negli anni si sono cumulate. L’uomo non essendo presente non ha proposto opposizione ed ha accumulato una serie di condanne. Anche i decreti di condanna che gli sono stati notificati nel tempo sono rimasti non letti. Così, anno dopo anno, decreto dopo decreto, condanna dopo condanna è arrivato il mese di agosto 2015 quando due carabinieri hanno bussato alla porta dell’abitazione dell’uomo. Una volta aperta gli hanno mostrato l’ordine di detenzione emesso dall'ufficio Esecuzioni Penali della Procura Generale della Repubblica – Corte di Appello di Lecce. A nulla è servito il balbettio o le giustificazioni presentate. L’ordinanza doveva essere eseguita senza se e senza ma. Perciò ai suoi polsi sono scattate le manette. E’ stato prima condotto presso la locale stazione dell’Arma dove è stato fotosegnalato e poi nel carcere di via Appia dove dovrà scontare la detenzione. Avrà 3 mesi e 11 giorni per rinsavire e ripensare agli ultimi nove anni della sua vita dove più volte si è denudato dando vita a un impudico pubblico spettacolo.
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