dei venditori ambulanti e stanziali, che vendono prodotti ortofrutticoli presso le proprie abitazioni. Molte volte questi commercianti sfuggono ai controlli in barba agli operatori che regolarmente pagano oneri e balzelli. Ad accendere la miccia su queste criticità è stato il consigliere comunale, Luigi Vizzino, capogruppo dell’omonimo movimento, che ha chiesto al governo Molfetta una rigida regolamentazione di tali vendite precarie. Il tutto in una città in cui individui vendono davanti al cimitero, per strada, basta notare le varie presenze in viale Indipendenza, con grossi pericoli per il traffico veicolare. “La vendita itinerante, a posto fisso o presso la propria abitazione di produttori agricoli di frutta e verdura – ha esordito Vizzino - è uno dei problemi più ostici con il quale l'amministratore comunale è chiamato a misurarsi”. Per Vizzino questo fenomeno negli ultimi tempi e per motivazioni coincidenti, come l’assenza di un mercato attrezzato, la severa crisi occupazionale, ha assunto dimensioni significative. “Si tratta di un problema che genera mancanza del rispetto delle regole – ha aggiunto il capogruppo di maggioranza - concorrenza sleale ed anche questioni igienico sanitarie. La repressione, che pure occorre praticare, ha dimostrato la sua inadeguatezza e inefficacia”. Da queste constatazioni il capogruppo ha, quindi, snocciolato la sua idea. “L'auspicio – ha detto – è che si agisca, invece, con pratiche preventive ripensando, magari, la necessità di ripristinare una piazza mercato, non necessariamente nello stesso posto dove è stata ubicata per tantissimi anni, concentrando lì l'offerta dei produttori locali. Io la penso così”. Infine ha fatto rilevare che la differenza “tra un buon governo e un governo qualsiasi sta, a mio parere, nella capacità di affrontare i problemi, analizzarli e dare una soluzione, sapendo che tutte le scelte richiedono coraggio e che le ripercussioni non sono indolori mai a tutti”. La provocazione lanciata da Vizzino ha aperto una discussione sulla piazza virtuale di Facebook dove gli internauti si sono confrontati. Per Salvatore Epifani, commerciante di ortofrutta con esercizio commerciale in via Malvindi “il problema si può risolvere semplicemente se tutti questi signori, che svolgono un lavoro scorretto, si regolarizzato, pagano le tasse comunali, l’Iva e tutte le altre tasse”. Naturalmente nella discussione c’è chi ha cercato di giustificare questa mancanza di regole con la crisi in atto. Come dire c’è crisi e ognuno è giusto che faccia ciò che vuole per salvarsi. Per Federico la vendita per strada è da censurare perché “la merce è messa a terra e nessuno dice nulla mentre nei negozi, quando passano i sanitari, trovano obiezioni ed elevano verbali”. Il forzista, Antonio Bardaro, è d’accordo sul disciplinare la materia poiché adesso questa mancanza di regole “comporta anche problemi di traffico e d’igiene”. Ed ha concluso: “Penso che se l'Amministrazione comunale mettesse a disposizione dei venditori ambulanti e produttori 2 o 3 spazi attrezzati nelle zone periferiche per vendere il problema potrebbe essere risolto. E con esso la soluzione degli ingorghi oltre che si avrebbe un controllo igienico migliore sui prodotti e la possibilità per i venditori di avere più spazio per vendere i loro prodotti”.
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