Lo si è visto ieri mattina nel Comune di Mesagne dove i cittadini si sono recati per chiedere lumi sulla cartelle ricevute per la tassazione della Tari. Qualcuno, infatti, ha rivolto la sua rabbia, con invettive, verso la figura istituzionale del sindaco Pompeo Molfetta. Per pacare gli animi, piuttosto esagitati, dei contribuenti sono dovuti intervenire i vigili urbani. L'episodio si è verificato intorno alle ore 10 quando a primo piano di Palazzo dei Celestini, sede della residenza municipale, si è formata una lunga fila di cittadini che volevano chiedere lumi, agli impiegati dell'ufficio Tributi, circa l'esazione riportata nelle cartelle contributive appena ricevute. In molti casi il contribuente non ha trovato corretta l'imputazione della somma richiesta poiché superiore al volume delle strutture tassate, in altri casi ha ritenuto troppo alto l'aumento. Infine c'è chi non ha i soldi per pagare quanto richiesto. Insomma una serie di situazioni che ben presto hanno iniziato ad agitare gli utenti fino a quando dal borbottio si è passati ad alzare i toni della voce coinvolgendo nel disappunto gli stessi impiegati addetti al servizio tributi. Così una parola tira l'altra si è giunti ad esagitare talmente gli animi da non riuscire più a controllare la situazione. Qualcuno ha iniziato a inveire contro il sindaco Molfetta e ha cercato di scaricare su di lui la rabbia accumulata. A quel punto è stato richiesto l'intervento della polizia locale temendo per l'incolumità fisica del primo cittadino. Il primo ad arrivare è stato un vigile distaccato presso gli uffici comunali mentre il comando ha inviato sul posto la pattuglia di pronto intervento. I vigili una volta che sono giunti in Comune hanno cercato di pacare gli animi e riportare la calma. L'episodio di ieri mattina ha riproposto nuovamente il malessere che serpeggia in città dove ci sono, come hanno più volte denunciato le organizzazioni umanitarie locali, le fasce sociali medie in grosse difficoltà economiche. Cittadini che, da un giorno all'altro, si sono trovati senza il lavoro e,quindi, senza l'unica fonte di reddito per la famiglia. Gente che, sempre più spesso, è costretta a ricorrere all'Auser e alla Caritas per assicurarsi i generi di prima necessità. Cittadini che hanno difficoltà a pagare le utenze di prima necessità come acqua ed energia elettrica. Il tutto in un quadro sociale depauperato.
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