che spiega come il comitato promotore di un referendum ha diritto “a un rimborso pari alla somma risultante dalla moltiplicazione di un euro per ogni firma valida”, se raccoglie le 500 mila firme. Dunque, 500 mila euro, per un referendum abrogativo il rimborso scatta solo se si raggiunge il quorum, per quello costituzionale è automatico. Da sottolineare che il referendum si sarebbe fatto comunque, perché ne avevano già fatto richiesta i parlamentari per il Sì e quelli per il No. La Suprema Corte aveva tempo per pronunciarsi fino al 15 agosto, ma ha anticipato i tempi e non ha utilizzato tutti i 30 giorni disponibili dalla presentazione delle firme, avvenuta il 14 luglio. Si noti che il referendum si sarebbe svolto comunque, visto che ne avevano fatto richiesta un quinto dei parlamentari. La raccolta di sottoscrizioni presso i cittadini è stata un di più, grazie al quale il Comitato per il Sì otterrà un rimborso di 500mila euro: 1 euro per ogni firma valida
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