meglio conosciuta come Tap. Ad oggi, infatti, non c’è nessun progetto protocollato al Comune che faccia riferimento alla realizzazione del metanodotto che da Melendugno, dove approderà il gasdotto Tap, arriverà a Mesagne. Probabilmente non ci saranno opere nuove da farsi oppure i tecnici della Tap non hanno ancora prodotto un elaborato grafico per Mesagne. La cosa certa è che il gas arriverà a Mesagne dove si trova il punto di snodo della Snam rete gas valutato più vicino rispetto a quello di Villa Castelli. Un importante tronco della rete Snam passa già in territorio mesagnese ed è visibile subito dopo il canale Reale sulla strada per San Vito dei Normanni. E qui che molto probabilmente approderà il metano proveniente da oltre Adriatico per essere distribuito nella rete nazionale. In altri comuni, dove verranno realizzati gli interramenti del metanodotto, i progetti sono stati già protocollati poiché la condotta, essendo di diametro superiore agli 800 millimetri e di lunghezza superiore ai 40 chilometri deve ottenere una Valutazione di impatto ambientale positiva – comprensiva di Valutazione di incidenza – come previsto dal Codice dell’Ambiente. E su questo è competente il ministero dell’Ambiente. "Il nostro già martoriato territorio va difeso e salvaguardato. Un no deciso, dunque, ad opere rischiose per l’ambiente, per la salute e sopratutto assolutamente inutili perché non portano nessun vantaggio alla nostra economia", ha precisato Cosimo Quaranta, responsabile Ambiente e territorio di Progettiamo Mesagne, secondo cui "la verità che si vuole nascondere è che in Europa, così come in Italia, i consumi di gas sono costantemente in diminuzione. Paradossalmente in Europa e in Italia c'è sovrabbondanza di gas rispetto al fabbisogno per cui altri gasdotti risulterebbero inutili perché non funzionali alle esigenze".
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