Redazione
Nota dei consiglieri regionali di centrodestra Paolo Pagliaro, Luigi Caroli, Giacomo Conserva, Gianfranco De Blasi, Massimiliano Di Cuia, Antonio Gabellone, Paride Mazzotta, Renato Perrini, Antonio Scalera
“Continua il tour elettorale dell’assessora Maurodinoia nel Salento, finora ignorato e marginalizzato nelle politiche regionali su trasporti e infrastrutture. Oggi sarà a Campi Salentina per incontrare i sindaci dei comuni del nord Salento interessati al progetto della strada statale 7 ter Bradanico-Salentina. Una strada che improvvisamente, visto l’interesse mediatico suscitato dalle nostre battaglie per il rispetto del progetto originario del raddoppio a quattro corsie, diventa centrale nell’azione politica della Regione, tanto da scollare l’assessora dalla poltrona barese e portarla nel Salento. Più volte l’abbiamo invitata a venire, inascoltati, perché si rendesse conto dell’arretratezza delle nostre ferrovie e delle nostre strade, dei gap infrastrutturali da colmare rispetto a Bari.
L’abbiamo anche convocata in audizione nella Commissione Trasporti del Consiglio regionale, perché venisse a spiegarci perché la Regione abbia deciso di tirare dritto sul progetto di messa in sicurezza della 7 ter sull’attuale tracciato a due corsie, disattendendo gli impegni assunti in Consiglio regionale con l’approvazione della mozione per il raddoppio della statale nel tratto Lecce-Taranto, per collegare finalmente in modo diretto, moderno e sicuro i due capoluoghi dell’area ionico-salentina. Venga dunque Maurodinoia a rendere conto in Commissione Trasporti del suo operato, ci dia risposte sull’aggiornamento dello studio costi/benefici che abbiamo sollecitato al Comitato regionale di valutazione e la smetta di fare propaganda con i sindaci e i cittadini salentini, che non hanno certo l’anello al naso e sanno distinguere tra favole e realtà”.
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Dalla moratoria dei debiti fino alla revisione delle regole sugli aiuti di Stato contro la crisi di liquidità delle aziende agricole pugliesi, con 2237 imprese che hanno chiuso i battenti nel 2023. E’ la richiesta di Coldiretti Puglia, sulla base dei dati di Movimprese che registra la cessazione dello 0,79% di aziende agricole in Puglia nel 2023, in occasione dell’incontro sul credito in agricoltura, a cui ha partecipato l’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia.
“Occorrono strumenti più agevoli e meno onerosi di accesso al credito, come per esempio il micro credito garantito, sperimentato durante il periodo Covid, e la moratoria dei debiti”, afferma il presidente di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo, nel sottolineare che “oggi i tassi sono decisamente superiori a quelli del credito agrario, mentre sarebbe vitale un prestito garantito a tassi bassi, in maniera tale da poter estinguere il vecchio mutuo a tassi agevolati invece che postergarlo”, dice Cavallo.
“E’ vitale fornire alle imprese del settore un supporto concreto per lo sviluppo dei processi di innovazione e la crescita dimensionale, considerato che alcune non possono più sopportare imposizioni burocratiche, follie e fenomeni che mettono a rischio il loro reddito e la loro stessa sopravvivenza, con gli aiuti di Stato come il de minimis che sono risultati inefficaci soprattutto su quelle filiere colpite dai fenomeni atmosferici”, aggiunge Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia.
L’aumento dei tassi di interesse, i costi di produzione aumentati a causa delle guerre, l’inflazione che riduce il potere di acquisto e le conseguenze di alcune scelte sbagliate dell’Unione Europea – insiste Coldiretti Puglia - stanno determinando situazioni di difficoltà in numerose aziende.
Sono stati oltre 100 gli eventi estremi in 1 anno che hanno fatto perdere alle aziende agricole il 34% in quantità della produzione – conclude Coldiretti Puglia - in un 2023 difficile sul fronte dell’andamento climatico folle con il conseguente attacco di virus e insetti alieni, sotto la minaccia della fauna selvatica e stretto nella morsa del difficile scenario internazionale e di manovre speculative che incidono sull’agroalimentare Made in Puglia.
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Anche quest'anno la struttura complessa di Nefrologia e Dialisi della Asl Brindisi, diretta dal dottor Luigi Vernaglione, aderisce alla Giornata mondiale del Rene, che ricorre il 14 marzo, con uno screening gratuito al Perrino di Brindisi rivolto alla popolazione e una campagna di prevenzione nelle scuole.
Con lo slogan scelto quest’anno, Ama i tuoi reni, gli eventi hanno l’obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla crescente incidenza delle patologie renali e sulla necessità di incrementare le strategie di prevenzione e la diagnosi precoce.
Per questo giovedì 14 marzo, dalle 9 alle 17.30, sarà allestito uno spazio informativo nell’atrio dell’ospedale vicino al bar, dove sarà effettuato un check-up gratuito che prevede un colloquio con il nefrologo, la compilazione di una scheda anamnestica, la misurazione della pressione arteriosa, il calcolo del BMI e un esame delle urine mediante stick. L’organizzazione è curata dal personale sanitario di Nefrologia della Asl Brindisi, coordinato dalla dottoressa Palmira Schiavone.
Nell’occasione il dottor Giuseppe Leonardi, responsabile dell’ambulatorio Trapianti del Perrino e vicepresidente vicario dell’Aido Brindisi, informerà i cittadini sull’importanza di esprimere in vita la dichiarazione di volontà alla donazione degli organi, come atto di generosità che consentirà di migliorare la qualità della vita di tante persone affette da patologie renali attraverso un trapianto.
La campagna di prevenzione nelle scuole, invece, prevede proiezioni di diapositive, in alcune date dei mesi di marzo e aprile, per fornire agli studenti le conoscenze necessarie per contrastare i fattori di rischio come fumo, assunzione di alcol, alimentazione scorretta e scarsa attività fisica, capaci di favorire o determinare l'insorgenza di malattie croniche come l'insufficienza renale. L’adesione è già molto ampia
“L'epidemiologia della Malattia Renale Cronica (MRC) - dice il dottor Vernaglione - ci impone di sensibilizzare la popolazione sulla consapevolezza dell'importanza dei reni e, in particolare, e su come la funzionalità di questi organi possa essere compromessa da uno stile di vita non corretto. Ad oggi si stima che la prevalenza della MRC sia pari al 10% della popolazione mondiale, superando gli 850 milioni di persone; questo dato è in progressivo aumento e i pazienti affetti da MRC presentano, rispetto alla popolazione generale, una maggiore mortalità ed un maggior rischio cardiovascolare”.
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LE MALATTIE PROFESSIONALI SONO UN FENOMENO SOTTOSTIMATO
Un problema sottovalutato quello delle malattie professionali. E’ quando denuncia il Patronato Epaca Brindisi di Coldiretti. Infatti grazie all’attenzione degli operatori nel condurre i colloqui con i propri assistiti e coadiuvati dai consulenti medici del patronato (dott. Campana Giovanni, dott. Beppe Mitrotta e dott. Antonio Camilleri) si riscontra che molti lavorati (tra cui in particolar modo autonomi, operai e personale sanitario) pur avendo patologie correlabili al lavoro svolto non hanno mai fatto domanda e denuncia di Malattia Professionale non vedendosi quindi riconosciuti i diritti spettanti dall’assicurazione Inail quali il conseguente indennizzo economico oltre all’erogazione delle necessarie cure mediche riabilitative.
E allora bene ribadire e informare tutti i lavoratori, autonomi e dipendenti, assicurati obbligatoriamente all’Inail che sono tutelati non solo se subiscono un infortunio sul lavoro, ma anche se contraggono una malattia a causa e nell’esercizio del lavoro svolto o dei materiali utilizzati.
Rientrano ad esempio nell’elenco delle malattie professionali in agricoltura: le malattie causate da esposizioni a sostanze dannose, quelle causate da radiazioni solari, per le lavorazioni svolte prevalentemente all’aperto; la sordità da rumore; l’ernia discale lombare causata da lavorazioni svolte con macchine che espongono a vibrazioni trasmesse al corpo intero; malattie da sovraccarico degli arti superiori, tendiniti e sindrome del tunnel carpale, alcuni tumori, ecc.
Per maggiori informazioni o per fissare un appuntamento con l’operatore più vicino è possibile contattare l’Ufficio Provinciale Epaca al numero 0831430232 oppure visitare il sito internet www.epaca.it.
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ACQUA: COLDIRETTI PUGLIA, APERTE PROCEDURE LAVORI PER METTERE IN FUNZIONE DIGA PAPPADAI; 20MLN MC PER SISTEMA IRRIGAZIONE SALENTO
Aperte le procedure di affidamento dei lavori dell’invaso Pappadai per dare vita anche al sistema di “Irrigazione Salento”, con il quale si potrà dare avvio all’irrigazione di circa 9mila ettari di terreno. A darne notizia è Coldiretti Puglia, in relazione all’avvio di InnovaPuglia SPA delle procedure per l’affidamento dei lavori di ottimizzazione e recupero funzionale delle opere, degli impianti e delle apparecchiature dell’Invaso Pappadai, una delle più note incompiute della Puglia, un’opera iniziata 30 anni fa e mai finita.
La ottimizzazione ed il recupero funzionale delle opere dell’Invaso Pappadai – spiega Coldiretti Puglia - consentirà, durante il periodo invernale, di accumulare una riserva idrica nell’invaso di circa mc. 19.900.000, ma ci sarà anche il recupero funzionale delle opere ed impianti facenti parte del sistema Irrigazione Salento con interventi sui nodi e sulla condotta che partendo dall’invaso Pappadai giunge alla Vasca di Sava, dove con la chiusura della condotta che servirà le aree irrigue del Sistema Irrigazione Salento, si consentirà l’accumulo della risorsa idrica dell’invaso Pappadai.
La Diga del Pappadai è entrata nell’agenda di Governo e della Regione Puglia delle opere pubbliche da attenzionare, dopo il sopralluogo organizzato da Coldiretti Puglia con il sottosegretario di Stato all’Agricoltura Patrizio Giacomo La Pietra sulla diga che avrebbe dovuto portare l’acqua nelle campagne tarantine e salentine, opera idraulica in provincia di Taranto costruita tra il 1994 ed il 1997 in pietrame con manto, con una quota di massimo invaso di 108,5 metri sul livello del mare, mai utilizzata e di fatto abbandonata – aggiunge Coldiretti Puglia – che sarebbe utile a convogliare le acque del Sinni per 20 miliardi di litri di acqua da utilizzare per uso potabile e irriguo e una volta ultimata andrebbe a servire l’Alto Salento, ancora oggi irrigato esclusivamente con pozzi e autobotti.
La tropicalizzazione del clima sottopone ormai ciclicamente, incalza Coldiretti Puglia, alla violenza di nubifragi e bombe d’acqua che si abbattono su un territorio fragile, dove l’incuria e la mancanza di opere di manutenzione ordinaria dei canali e delle reti di scolo aggravano la situazione. Serve un piano organico pluriennale per gli interventi di manutenzione straordinaria, al fine di non gravare di oneri impropri i consorziati, già colpiti sia patrimonialmente che nella formazione del reddito, in considerazione dei ripetuti danni subiti, a causa della mancata manutenzione delle strutture di bonifica e che realizzi investimenti in infrastrutture irrigue e, soprattutto, avvii fattivamente interventi di manutenzione straordinaria degli impianti irrigui collettivi, pozzi compresi e delle reti di distribuzione di acqua potabile nelle aree rurali.
Di fronte al cambiamento climatico è necessario realizzare un piano invasi per contrastare la siccità ed aumentare la raccolta di ac qua piovana oggi ferma ad appena l’11%, sostiene Coldiretti nel precisare che insieme ad Anbi e soggetti pubblici e privati abbiamo pronti una serie di interventi immediatamente cantierabili che garantiscono acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita. Un intervento necessario – continua Coldiretti – anche per raggiungere l’obiettivo della sovranità alimentare con l’aumento della produzione Made in Italy, la riduzione della dipendenza dall’estero e la fornitura di prodotti alimentari nazionali di alta qualità e al giusto prezzo. Gli agricoltori sono impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti, ma non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale – conclude Coldiretti - per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell’intero settore alimentare.
Cocaina e hashish occultati nella camera da letto dell’abitazione; arrestato un 22enne
Nella tarda mattinata dell’1 marzo, i Carabinieri della Stazione di San Pancrazio Salentino hanno arrestato in flagranza di reato un 22enne del luogo per detenzione illecita di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. In particolare, dopo che era stato fermato alla guida della sua autovettura, il giovane, da subito, ha manifestato insofferenza al controllo, assumendo un atteggiamento particolarmente nervoso che ha insospettito i Carabinieri i quali, pertanto, hanno ritenuto opportuno approfondire, eseguendo una perquisizione veicolare e domiciliare.
Infatti, nel corso delle operazioni di perquisizione, è emerso che il giovane aveva occultato all’interno della camera da letto dell’abitazione:
- 2 panetti di hashish del peso rispettivamente di grammi 100 e 30;
- 6,8 grammi di hashish suddivisi in 3 dosi;
- un involucro contenente grammi 20 di cocaina;
- 5,5 grammi di cocaina suddivisa in 11 dosi;
- un bilancino di precisione;
- materiale per il confezionamento.
Complessivamente sono stati rinvenuti e sequestrati:
- 136,8 grammi di hashish;
- 25,5 grammi di cocaina.
In considerazione del quantitativo e delle diverse tipologie di sostanze stupefacenti rinvenute nella disponibilità del giovane, tenuto conto, tra l’altro, del possesso di un bilancino di precisone perfettamente funzionante e di materiale per il confezionamento, è apparso evidente che le stesse fossero destinate allo spaccio.
Dopo le formalità di rito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, il giovane è stato posto in regime di arresti domiciliari presso la sua abitazione.
Tale servizio rientra nelle attività di contrasto alla criminalità diffusa, in modo particolare contro lo spaccio di sostanze stupefacenti, che il Comando Provinciale dei Carabinieri di Brindisi sta svolgendo in tutta la provincia.
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CARTELLE PAZZE ARNEO, BASTA
Il 27 FEBBRAIO u.s. giornata in cui era in programma lo svolgimento di un Consiglio Regionale all’ultimo momento saltato, si è tenuta ugualmente a Bari una imponente manifestazione di protesta contro le cartelle pazze dei Consorzi di bonifica ed a favore della proposta di legge OMNIBUS 2024 in cui è inserito un art. il n. 30, con il quale si chiede la temporanea sospensione delle cartelle di pagamento del tributo 630 inviate sino ad oggi, il tempo necessario acchè gli uffici Regionali Agricoltura, “procedano al monitoraggio ed alla verifica dello stato di conservazione, manutenzione, ed idoneità delle opere consortili gestite dal nuovo Consorzio unico di Bonifica centro-sud Puglia, come da disposto di cui all’art. 2, commi 2, 3, 4, 5 e 7 della legge reg.le n. 1/2017 e della deliberazione della Giunta Regionale 31 luglio 2023, n. 1100.”
Al corteo sotto la bandiera di diverse sigle sindacali e associazione di categoria, oltre a tantissimi agricoltori, hanno partecipato anche semplici cittadini arrivati da quasi tutta la Puglia.
Dopo un breve sit-in sotto il Palazzo della Regione, le varie delegazioni presenti, compresa la nostra. sono state ricevute dall’Assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia che nel frattempo era arrivato in Regione.
Per la ns delegazione composta dal sottoscritto e dal Presidente del Comitato “No Enfiteusi” di San Michele Salentino, Tonino Chirico, l’approccio al dibattito ed all’ascolto sull’argomento a noi a cuore e motivo della ns battaglia di civiltà e democrazia è partito subito in salita.
L’Assessore Pentassuglia, infatti, ha esordito mettendoci subito a ns agio, facendoci gentilmente sapere che anche questa volta la risposta sarebbe stata uguale a quella delle due volte precedenti e non cinque come ha voluto far credere, evidentemente aveva esagerato per eccesso.
Caro Assessore gli abbiamo risposto sommessamente e sempre nel rispetto del suo ruolo istituzionale, “vuol dire che noi prenderemo atto delle sue risposte e Lei prenderà atto delle ns domande”.
Ma questo è stato solo l’inizio, perché man mano che il confronto entrava nel vivo la situazione sul piano dialettico, è peggiorata finchè non siamo stati accusati di fare sarcasmo gratuito.
Questo perché ci saremmo permessi di stigmatizzare il comportamento antidemocratico e contrario alla trasparenza da parte di un Consorzio, pardon Carrozzone, Arneo che con le sue anomale, incomprensibili procedure si arroga impunemente il diritto di vessare e mortificare i suoi consorziati. Ovvero avremmo fatto esercizio di lesa maestà, non sia mai toccare l’Arneo.
Diverse ns segnalazioni in tal senso, come suggerito anche dallo stesso Assessore, nel tempo non hanno avuto riscontri né verso di noi, ma cosa ancora più grave, verso la Regione stessa.
Peggio è andata poi quando abbiamo sottolineato la illegittimità di quelle cartelle di pagamento di cui chiediamo la sospensione in quanto mancanti dei presupposti di legge ed in palese contrasto con quanto stabilito dagli artt. 5, 17, 18 e 19 della legge reg.le n. 4/2012 e sentenze diverse dove tutte sanciscono come non possa esserci contributo di bonifica senza beneficio specifico e diretto per l’utenza.
Quanto poi al voler cavillare sulle competenze se di Governo o di Regione, si ignora o si finge di ignorare forse, che i Consorzi sono emanazione della Regione stessa e che è scritto come i DPR 15-1-1972, n. 11 e 24-7-1977, n. 616, hanno restituito in maniera esclusiva dallo Stato alle Regioni la competenza di tutta la materia dei Consorzi di bonifica.
Poiché tale circostanza è stata messa in dubbio, abbiamo invano abbiamo chiesto di leggere insieme pubblicamente, quanto stabilito dalle predette leggi.
Apriti cielo, sorpresi ed amareggiati per il trattamento subito sino a tal punto, abbiamo deciso di uscire dall’aula. Seduta sospesa sino a quando convinti e pregati dal personale di servizio presente, siamo rientrati in Aula.
Giusto in tempo per fare un’ultima domanda all’Assessore che abbiamo avuto l’impressione che confonde le imposte (IMU, IRPEF, IVA, IRES, ecc.) che servono a coprire i costi dei pubblici servizi, con il tributo consortile 630 di natura corrispettiva ed allora assimilabile alla TARI (la tassa sulla raccolta dei rifiuti). Tu mi assicuri un servizio ed io ti pago, più chiaro non poteva essere eppure……. Se un Comune, per un motivo qualsiasi, un giorno non assicurasse quel servizio, potrebbe imporre ai cittadini di pagare un per ciò che non rende così come impunemente si permette invece di fare il Carrozzone dell’Arneo ? Risposta ? Non pervenuta.
Insomma questo il clima con cui siamo stati accolti a differenza di come lo stesso Assessore si è posto all’ascolto alle anche giuste istanze degli agricoltori venuti dalla BAT e da Bari.
Insomma un muro, che una crepa però l’ha rivelata quando in un passaggio del suo lungo intervento ha recitato il mea culpa riguardo ai mancati controlli anche da parte sua, sui servizi istituzionalmente attribuiti ai Consorzi che per 13, 14 anni, come da stessa ammissione dei loro vertici, non sono stati mai resi e realizzati. Eppure per anni hanno finanziato ed alimentato con soldi dei cittadini pugliesi, “un circolo vizioso fatto di buchi, sprechi ed inefficienze, che andava invece denunciato e soppresso”
Ci dispiace caro Assessore i controlli toccavano a Voi, ora non potete scaricare i Vs errori sull’anello piu’ debole delle catena cioè gli agricoltori. Troppo facile e allora come si dice chi è causa del suo mal pianga se stesso.
Questo è stato.
I SOTTOSCRITTI
Il Presidente Il Presidente Il Presidente
Antonio Chirico Pino Brancasi Roberto Aprile
Eletto il nuovo direttivo del Gruppo Sbandieratori Battitori 'Nzegna: confermato Giovanni Buongiorno come Presidente
Nella giornata di domenica 3 marzo 2024 si è tenuta l'Assemblea Straordinaria per le Elezioni degli Organi Statutari 2024 - 2026 presso la sede del Gruppo Sbandieratori Battitori 'Nzegna, situata in Via Regina Margherita n. 67. Dopo la chiusura del seggio alle ore 20:00, si è proceduto allo spoglio delle schede, che ha visto emergere il nuovo direttivo per i prossimi due anni.
Il Presidente uscente, Giovanni Buongiorno, è stato riconfermato all'unanimità per un nuovo mandato. La sua leadership è stata lodata per l'abilità nel consolidare il gruppo e portare gli sbandieratori a ottenere notevoli successi a livello nazionale ed europeo. La sua riservatezza unita a un'eccezionale cordialità gli ha consentito di ispirare fiducia e entusiasmo tra i membri del gruppo.
Il suo stile di leadership è caratterizzato da maestria e dedizione, qualità che gli hanno permesso di ottenere il consenso unanime della comunità.
È sua l'affermazione che gli sbandieratori giocano un ruolo significativo nella promozione di valori positivi all'interno della comunità Carovignese. La loro pratica non solo preserva tradizioni storiche, ma contribuisce anche alla costruzione di un tessuto sociale forte attraverso la promozione di valori morali, sportivi e di inclusività.
Il Consiglio direttivo, che vede un significativo ricambio generazionale, è composto da figure nuove e di grande esperienza, pronte a sostenere il Presidente nella sua missione. Queste nuove leve promettono di portare il Gruppo verso ulteriori traguardi significativi.
Tra i membri spiccano Giovanni Pierpaolo Brandi, Antonio Giuseppe Lanzilotti, Angela Catamerò, Pasquale Lanzilotti, Giuseppe Lanzilotti, e Salvatore Buongiorno. A supporto del direttivo, sono stati eletti i supplenti Daniele Perrone e Alma Buongiorno, ulteriori risorse che contribuiranno al successo delle future iniziative del Gruppo.
Il Collegio dei Revisori dei Conti, garante della corretta gestione finanziaria, presenta anche esso nuove figure di vigilanza, tra cui Lucia Anna Radisi, Franco De Pasquale, e Domenico Carlucci. A supporto, i supplenti Maria Antonietta Di Latte e Cosima Tamborrino contribuiranno a garantire il rispetto degli obiettivi stabiliti e la trasparenza nell'utilizzo delle risorse finanziarie.
L'assemblea ha dimostrato la solidità e la coesione del Gruppo Sbandieratori Battitori 'Nzegna, che continua a essere guidato da un direttivo di grande competenza e passione per la propria attività.
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Sangue sulle strade della provincia: 6 morti in 10 giorni
Non si arresta la scia di sangue sulle strade della provincia di Brindisi. Ieri pomeriggio un tragico incidente si è verificato lungo la provinciale che collega Francavilla con Ostuni. Qui ha perso la vita il 58enne infermiere, Mimmo Caniglia a causa di uno scontro con un pullman. Un giorno prima era deceduto Oronzo Mellone, il 68enne di Trepuzzi rimasto gravemente ferito nel sinistro stradale verificatosi sabato pomeriggio sulla provinciale che collega Mesagne a San Donaci. Nell’impatto contro un albero di olivo aveva riportato diversi traumi letali. La moglie di 62 anni ha riportato anche dei traumi, è stata ricoverata presso l’ospedale “Perrino” di Brindisi. I due, residenti a Trepuzzi, erano a bordo di una Ford Fiesta che giunta all’altezza della contrada Casacalva, dove c’è il canile comunale mesagnese, per cause ancora in fase di accertamento era uscita fuori strada ed era andata a sbattere contro un albero di olivo. Uno schianto alquanto forte che aveva fatto accartocciare le lamiere del mezzo. I due coniugi erano rimasti bloccati all’interno. Le lamiere contorte, infatti, gli avevano impedito di uscire. Alcuni automobilisti di passaggio avevano lanciato l’allarme e sul posto erano giunte due ambulanze del 118 di Mesagne e le pattuglie della polizia locale. I soccorritori avevano trovato difficoltà ad estrarre i feriti e pertanto avevano chiesto l’intervento dei vigili del fuoco del comando provinciale di Brindisi. I vigili una volta giunti sul posto avevano divaricato le lamiere ed estratto i due occupanti. I soccorritori del 118 li avevano trasferiti in codice rosso presso l’ospedale “Perrino” di Brindisi.
Ma per l’uomo non c’è stato nulla da fare ed è deceduto poco dopo. Venerdì 23 febbraio a perdere la vita sulle strade della provincia era stato Pompilio Gianmarco Micello, Ilio per gli amici, 19 anni di San Pietro Vernotico. Il giovane stava percorrendo la provinciale che collega San Donaci con Tuturano, quando la Fiat Grande Punto Cross su cui viaggiava con una ragazza era uscita fuori strada ribaltandosi. Il giovane era deceduto sul posto a causa dei gravi traumi riportati nel sinistro. La ragazza si era salvata pur rimanendo gravemente ferita. Ilio Micello il 17 dicembre 2022 era rimasto ferito in un incidente stradale verificatosi sulla provinciale che collega San Pietro a Tuturano. In quell’occasione morirono due suoi amici.
Un altro sinistro si era verificato lo scorso 23 febbraio sulla provinciale che collega Francavilla Fontana a Sava dove una Ford Ka con a bordo una mamma con il bambino era uscita fuori strada ribaltandosi. Fortunatamente entrambi era usciti vivi dal terribile sinistro anche se la madre aveva riportato vari traumi. Altro tragico sinistro si è verificato esattamente una settimana fa, domenica 25 febbraio, quando due ragazzi, Matteo Buccoliero, 20 anni di Sava e Matilde Chionna, 17 anni di Latiano, avevano perso la vita lungo la provinciale che collega Mesagne a Torre Santa Susanna. L’incidente si era verificato intorno alle ore 20,30 quando la Fiat Grande Punto con a bordo i due ragazzi, per cause ancora in fase di indagine, si era scontrata con una Bmw 320 che da Mesagne viaggiava in direzione Torre.
Uno scontro violento che era stato fatale per i due ragazzi. Il 32enne alla guida del Bmw era rimasto ferito ed era stato trasportato presso l’ospedale “Perrino” di Brindisi. Anche su questo sinistro indaga la polizia locale di Mesagne. Il giorno dopo, lunedì 26 febbraio, perde la vita Francesco Laneve, 77 anni ed ex dipendente comunale, che viaggiava a bordo della sua Ford Fiesta sulla provinciale che collega Francavilla Fontana a Villa Castelli. La Ford con a bordo Laneve era andata a sbattere contro un muretto a secco e si era ribaltata. L’uomo, nonostante il pronto intervento del 118, non ce l’aveva fatta ed era deceduto sul posto.
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Il 21 marzo riapre le porte la secentesca chiesa di Santa Teresa in Brindisi, ubicata nella omonima piazza al centro del capoluogo e costruita nel 1671 grazie alla benevolenza del sacerdote brindisino Francesco Monetta. L’edificio fu destinato ai padri Teresiani, cioè ai Carmelitani Scalzi i quali vi presero possesso nel corso del l’anno seguente. Lì ora è ubicato il Museo Diocesano “G. Tarantini”, inaugurato nel giugno 2012.