Redazione
Approvata all’unanimità in Commissione sanità la proposta di legge d’iniziativa del consigliere Fabiano Amati (PD), sullo screening neonatale super esteso alle immunodeficienze congenite severe e alle malattie da accumulo lisosomiale, con il parere favorevole del governo regionale espresso dall’assessore alla sanità Rocco Palese.
La proposta di legge prevede l’obbligatorietà dello screening neonatale per immunodeficienze congenite severe, patologie neuromuscolari genetiche e malattie da accumulo lisosomiale. S’intende quindi, così come ha spiegato il proponente, aggiungere agli screening già attivi, quelli sulle immunodeficienze congenite severe, altri nove in riferimento alle malattie da accumulo lisosomiale e malattie neuromuscolari genetiche, per poter giungere a diagnosticare un numero di malattie pari a 58.
Inoltre il consigliere Amati ha evidenziato che l’inclusione nei test di popolazione delle malattie neuromuscolari genetiche, delle immunodeficienze congenite severe e delle malattie da accumulo lisosomiale, è stato a lungo dibattuto, principalmente a causa della mancanza di terapie dotate di prova d’efficacia. In anni recenti, invece, tale mancanza si è parzialmente colmata, perchè si dispone di test di laboratorio ad alta sensibilità e costi contenuti, di strutture altamente specializzate per la diagnosi e la presa in carico e soprattutto di terapie efficaci se avviate in fase precoce-presintomatica.
Ha precisato anche, che tra le possibili modalità dello screening di popolazione vi sono l’identificazione dei portatori sani oppure le prove genetiche effettuate in corso di gravidanza, apportando entrambe vantaggi e svantaggi, ma comunque, a parere prevalente della comunità scientifica, meno indicati rispetto allo screening neonatale.
In particolare, il consigliere Amati ha rilevato che per questi motivi e per quelli relativi all’esistenza di una terapia, il legislatore nazionale ha proceduto di recente ad aggiungere allo screening previsto per le malattie metaboliche ereditarie (screening esteso), le malattie neuromuscolari genetiche, per le quali è già operativo in Puglia (prima regione italiana) lo screening obbligatorio SMA per tutti i neonati, le immunodeficienze congenite severe e le malattie da accumulo lisosomiale.
Quindi, con l’introduzione di questa legge tutti questi tipi di screening rientrerebbero nei livelli essenziali di assistenza (LEA) degli screening neonatali obbligatori, da effettuare su tutti i nati a seguito di parti effettuati in strutture ospedaliere o a domicilio, per consentire diagnosi precoci e un tempestivo trattamento delle patologie.
Nell’articolato vengono definiti i tempi e le modalità del prelievo e del test, il laboratorio competente; si stabilisce il procedimento conseguente al test; si definisce la presa in carico e dettate norme per la definizione del protocollo operativo; ed infine si stabilisce una riserva di valutazione, con poteri modificativi, in favore della Giunta regionale.
Undicesima regata velica Brindisi-Valona: 17 imbarcazioni al via
Sono 17 le imbarcazioni partecipanti all'undicesima edizione della regata velica Brindisi-Valona: start stamane (ore 8.20) con condizioni meteomarine tutt'altro che favorevoli. Pronostico incerto per la presenza di equipaggi particolarmente competitivi e agguerriti. Si tratta dell'edizione del ritorno alla normalità dopo lo stop biennale imposto dalla pandemia, che ha comunque condizionato la regata impedendo ad alcuni equipaggi di essere sulla linea di partenza per casi di contagio. Soddisfatto il presidente della Lega Navale Italiana di Brindisi, Salvatore Zarcone, che con tutto il Consiglio direttivo ha organizzato l'evento in collaborazione con le autorità albanesi, agendo in sinergia con il console generale a Valona Iva Palmieri e con il sindaco della città albanese Dritan Leli. La regata Brindisi-Valona («Trofeo dell'Accoglienza» e Trofeo «Mirko Gallone») vuole crescere sia in termini di adesione che sul piano logistico-organizzativo: in tal senso, fondamentale è la disponibilità del Marina di Orikum, che presto diventerà una realtà di grande livello sino ad offrire qualcosa come 600 posti-barca. È proprio qui che domani sera (venerdì 8 luglio) si svolgerà la cerimonia di premiazione. Sono i tanti i soci della LNI Brindisi che hanno raggiunto Valona con nave-traghetto insieme con i familiari per vivere questo momento di sport e amicizia.
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Il Prefetto Carolina Bellantoni ha ricevuto nella mattinata odierna in Prefettura, il sig. VASJARI Arjan, Console Generale della Repubblica di Albania a Bari, con competenza sulle regioni di Puglia, Molise, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.
Nel dare il benvenuto al diplomatico il Prefetto ha ricordato i sentimenti di amicizia e fratellanza che legano Brindisi al paese delle aquile.
Il Console da parte Sua ha dimostrato grande interesse riguardo alla realtà territoriale brindisina auspicando una collaborazione sempre più stretta ed intensa.
Il Prefetto, nel corso dell’incontro, ha evidenziato l'ottimo livello di integrazione della comunità albanese in provincia e condiviso l'auspicio di incrementare i rapporti di collaborazione e di scambi culturali con il Paese est-europeo.
BRUCIA LA PUGLIA DA SUD A NORD; OLTRE 940 INCENDI IN 15 GIORNI
La Puglia brucia con oltre 940 incendi in 15 giorni da sud a nord della Puglia in una estate segnata da una siccità che non si registrava da anni che sta devastando campi e colture, dopo una primavera che si è classificata come la sesta più calda di sempre sul pianeta a livello climatologico facendo registrare una temperatura media sulla superficie della terra e degli oceani addirittura superiore di 0,85 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo. È quanto afferma Coldiretti Puglia, su dati della Protezione Civile regionale, in relazione all’incendio scoppiato martedì scorso nel bosco di Minervino Murge, nei pressi della Diga Locone e ancora attivo, in attesa delle piogge e di un clima più fresco portati dall’anticiclone delle Azzorre.
E’ la provincia di Lecce a registrare il maggior numero di incendi con 464 roghi in sole 2 settimane dal 15 al 30 giugno, aggravati dalle piante secche per la Xylella che divengono torce roventi e i roghi alimentati dall’incuria e dall’abbandono dei campi pieni di sterpaglie e rovi – aggiunge Coldiretti Puglia – seguita da Bari con 144 incendi, Foggia con 119, Taranto con 80, la provincia di Brindisi con 78 incendi e la BAT con 58.
Nelle campagne e nei boschi le alte temperature e l’assenza di precipitazioni hanno inaridito i terreni – sottolinea Coldiretti Puglia - con aree sempre più esposte al divampare delle fiamme. Ogni rogo – sottolinea la Coldiretti – costa ai cittadini oltre diecimila euro all’ettaro fra spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici in un arco di tempo che raggiunge i 15 anni. Una situazione che aggrava il conto dei danni causati dalla siccità con la mancanza di precipitazioni che in Puglia – evidenzia la Coldiretti regionale – sono le più basse d’Italia, una vera e propria emergenza per coltivazioni ed allevamenti travolti da una catastrofe climatica che si prefigura addirittura peggiore di quella del 2003 che ha decimato le produzioni agricole.
In Puglia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma – ricorda la Coldiretti regionale – la tendenza al surriscaldamento è accompagnata da una più elevata frequenza di eventi estremi e sfasamenti stagionali che – continua la Coldiretti Puglia - sconvolgono i normali cicli colturali ed impattano sul calendario di raccolta e sulle disponibilità dei prodotti che i consumatori mettono nel carrello della spesa, con la siccità che taglia rese e raccolti.
Enorme lo sforzo di vigili del fuoco, protezione civile e delle forze dell’ordine per arginare le fiamme che interessano aree a volte vaste di pregio naturalistico, paesaggistico e turistico, oltre che produttivo, con soccorsi e interventi che raggiungono – aggiunge Coldiretti Puglia - anche le zone più impervie per spegnere altri focolai, dove le fiamme mandano in fumo interi campi di grano, alberi, colture, un situazione angosciante aggravata dalla mancata opera di prevenzione, sorveglianza e soprattutto di educazione ambientale sul valore inestimabile di un patrimonio determinate per la biodiversità e per la stabilità idrogeologica del territorio.
Le conseguenze sono drammatiche in termini ambientali a causa delle fiamme che fanno salire la temperatura fino ad oltre 750 gradi, provocando effetti devastanti come il deterioramento del suolo, la scomparsa della biodiversità, il degrado ecologico, la perdita di produzioni legnose e non legnose, il disordine idrogeologico, i cambiamenti climatici dovuti alle emissioni di anidride carbonica, l’inquinamento da fumi e la distruzione della fauna.
Per ricostituire i boschi ridotti in cenere dal fuoco ci vorranno fino a 15 anni con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo. Nelle aree bruciate – sottolinea la Coldiretti regionale – saranno impedite anche tutte le attività umane tradizionali e la scoperta del territorio da parte di decine di migliaia di appassionati. Se certamente il divampare delle fiamme è favorito dal clima anomalo, a preoccupare – continua la Coldiretti regionale – è proprio l’azione dei piromani con il 60% degli incendi che si stima sia causato volontariamente. La pioggia – sottolinea la Coldiretti regionale – è attesa per combattere la siccità nelle campagne ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente, come quelle che sono avvenute al nord, provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti.
Accanto a misure per immediate per garantire l’approvvigionamento alimentare della popolazione è necessario coordinare tutti i soggetti coinvolti, Regioni interessate, Autorità di bacino e Consorzi di bonifica per una gestione unitaria del bilancio idrico perché è evidente l’urgenza di avviare un grande piano nazionale per gli invasi che Coldiretti propone da tempo visto che viene raccolto solo l’11% dell’acqua piovana e si potrebbe arrivare al 50% evitando così situazioni di crisi come quella che si sta verificando anche quest’anno.
I ROGHI IN PUGLIA IN 15 GG DAL 15 AL 30 GIUGNO 2022 |
|
PROVINCE |
N. INCENDI |
BARI |
144 |
BAT |
58 |
BRINDISI |
78 |
FOGGIA |
119 |
LECCE |
464 |
TARANTO |
80 |
TOTALE PUGLIA |
943 |
* Elaborazione Coldiretti Puglia su dati Protezione Civile regionale
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Il “Grande Fratello” è arrivato in campi e masserie, stalle e pascoli, con il controllo a distanza degli animali attraverso telefonini, tablet e pc con rilevazioni sullo stato di salute, gli spostamenti e la distribuzione di cibo e acqua, ma anche per la mappatura e il monitoraggio da remoto dei terreni, l’analisi dei fattori ambientali e geologici e la gestione dell’acqua. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, mentre è in corso di elaborazione la graduatoria delle domande di accesso allo stanziamento di 30 milioni di euro previsti all’interno del “Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura”, con un finanziamento suddiviso in 10 milioni per investimenti in nuovi impianti e 20 milioni per investimenti in ammodernamento di impianti esistenti.
Attraverso il Portale del Socio, Coldiretti ha realizzato la piattaforma Demetra di agricoltura di precisione (DSS) con sensori di campo, una App satellitare, disponibile anche da smartphone e scaricabile su Apple Store (Ios) e su Google Play (android), che consente di accedere alle mappe degli appezzamenti delle singole colture e avere previsioni meteo dettagliate sempre aggiornate, con un sistema di supporto alle decisioni con indici elaborati su singolo appezzamento e immagini satellitari con vari indici di vigoria per monitorare lo stato di ogni singola coltura, integrando tali informazioni anche con quelle provenienti da sensori di campo.
Con Demetra si possono raccogliere i dati direttamente in campo inserendo variazioni colturali, fasi fenologiche e irrigazioni. Ma l’app avvisa anche con notifiche personalizzate su quel che accade su ogni singolo terreno, aiutando a intervenire al momento giusto per ottimizzare le rese, ridurre i costi di gestione e affrontare le emergenze, a partire da quelle legate ai cambiamenti climatici.
E’ in atto una rivoluzione hi tech nei campi, dai droni terrestri e aerei a guida satellitare a centraline meteo di ultima generazione, dalle smart trap con videocamera contro gli insetti nocivi – afferma Coldiretti Puglia - ai sistemi di irrigazione automatizzata e controllata a distanza tramite app per risparmiare acqua e temporizzare gli apporti idrici alle coltivazioni.
Un profondo cambiamento che vede in prima fila proprio le nuove generazioni con quasi una impresa agricola giovanile su tre (31%) che applica oggi tecniche di agricoltura di precisione, secondo un’analisi Coldiretti sulla base del Rapporto del centro Studi Divulga. Ma tra i giovani molto apprezzato è anche l’utilizzo dei social per la promozione delle proprie attività: più di un giovane su tre (37%) usa i social network per promuovere le proprie attività, con Facebook che rimane il canale preferito (71%).
La rivoluzione digitale in agricoltura vede lo sviluppo di applicazioni green sempre più adatte alle produzioni su diversi fronti – sottolinea la Coldiretti – dall’ottimizzazione produttiva e qualitativa alla riduzione dei costi aziendali, dalla riduzione al minimo dell’impatto ambientale con sementi, fertilizzanti, agrofarmaci fino al taglio dell’uso di acqua e sul consumo di carburanti. Le soluzioni di supporto alle attività in campo come le mietitrebbie con sistema di mappatura delle produzioni o i trattori con guida satellitare (Global Navigation Satellite System) rappresentano il 36% del mercato e sono fra le innovazioni più diffuse adottate in oltre 2 imprese su 5 (43%) spiega Coldiretti secondo un’indagine condotta dall’Università degli Studi di Bologna (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari) e l’Università di Wageningen (Olanda).
La superficie agricola coinvolta dalla nuova ventata di innovazioni tecnologiche e digitali è di oltre 500mila ettari a livello nazionale pari al del 3-4% della superficie totale ma – continua Coldiretti – esiste un grande potenziale di crescita soprattutto con l’utilizzo dei Big Data Analytics e del cosiddetto “Internet delle cose”. Occorre però colmare i ritardi nell’espansione della banda larga nelle zone interne e montane – conclude Coldiretti Puglia - visto che quasi 1 famiglia su 3 (32%) che vive in campagna non dispone di una connessione adeguata.
Raduno Nazionale del Vespa Club Oria
Si annuncia come uno degli appuntamenti più attesi dell'estate in Puglia. Un week end che richiamerà ad Oria centina di appassionati da tutta Italia.
Sabato 9 e domenica 10 luglio, la cittadina messapica ospita il raduno nazionale dei “Vespa Club”, un evento che quest'anno si svolgerà in Puglia grazie all'interessamento del “Vespa Club” di Oria e del suo presidente dott. Attilio Pastore.
Pastore, insieme con il suo attivissimo gruppo, è al lavoro da messi per organizzare il tutto e garantire la massima accoglienza a chi arriverà anche da molto lontano a bordo della “Vespa”: uno dei simboli del made in Italy nel mondo.
Il raduno, ovviamente, prevede diverse escursioni nel territorio di Oria con visite guidate ed altre interessanti iniziative alla scoperta di una città antica e gloriosa che avrà il piacere di accogliere i “vespisti” in una due giorni che si annuncia anche ricca di sorprese.
Sabato 9 luglio, nella cornice di piazza Lorch, ci sarà il Gran Gala della Vespa con il concerto della fanfara dell'Aeronautica militare diretta dal maestro Nicola Cotugno e con lo spettacolo offerto dalla “Ciak Dance Academy” della maestra Prezioso.
La Fanfara, in particolare, proporrà agli appassionati della Vespa ma anche a tutto il pubblico che vorrà seguire il concerto che è gratuito, una rassegna di grandi musiche: da Morricone a Rota, Dai Beatles a Bacalov, da Piazzolla a Modugno: concludendo con l'Inno degli Italiani. Alla fine del concerto, il Vespa Club di Oria donerà alla Fanfara una preziosa opera d'arte della pittrice Simona Delle Grottaglie.
Domenica 10 giugno ci sarà il grande raduno, con ritrovo di tutti sempre in piazza Lorch.
“Il Vespa Club Oria festeggia quest'anno 10 anni con un record di associazioni che lo fanno diventare a tutti gli effetti uno dei club più importanti della Puglia e d'Italia – spiega il presidente Pastore -. Tante le sorprese per chi verrà a trovarci, non ultimo, un piccolo omaggio per i più piccoli, con un pallone targato Vespa Club Oria”.
Appuntamento da non perdere, dunque, per gli appassionati, ma anche per chi ama la musica con la grande Fanfara dell'Aeronautica.
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Calcio. Al via gli stage nel Brindisi Fc
Il settore giovanile del Brindisi FC comunica che la prossima settimana si terranno gli stage delle varie categorie. Si avrà inizio lunedì 11 Luglio con la Juniores Nazionale U19 (2004/05) sotto la guida di Luigi Vergallo, si proseguirà martedì 12 con i Giovanissimi Regionali U15 (2008/09/10) guidati da Fabio Marangio, per concludere mercoledì 13 con gli Allievi Regionali U17 del tecnico Mino Semeraro. Tutti gli appuntamenti avranno luogo presso il precampo Fanuzzi di Brindisi alle ore 17:00. Per poter prendere parte è necessario accreditarsi a mezzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure attraverso i canali social: Settore Giovanile Brindisi FC (Facebook) e settoregiovanile_brindisifc (instagram). Si chiede gentilmente di presentarsi muniti di idoneità medico sportiva agonistica ed eventuale nulla osta se tesserati presso altre società.
Mesagne. Un autovelox ingannevole?
Protestano alcuni automobilisti multati dall’autovelox sulla strada statale 7 nel tratto di Mesagne. In particolare contestano che l’apparecchiatura, posta in una piazzola di sosta, non è segnalata da nessun cartello e, inoltre, l’auto della polizia locale, presente a presidiare l’attrezzatura, ha il portellone alzato in maniera tale da non farla riconoscere. Di diverso avviso il comando che ha assicurato che la postazione dell’autovelox è ben segnalata agli automobilisti in maniera tale da essere vista per tempo.
Da ricordare che la multa per eccesso di velocità varia tra un minimo di 43 euro a un massimo di 3.382 secondo il superamento del limite di velocità oltre alla sospensione della patente da 6 a 12 mesi. Le multe fatte con autovelox, che deve essere regolarmente omologato e autorizzato, sono emesse per una violazione senza contestazione immediata, in quanto in genere viene recapitata al proprio domicilio tramite posta raccomandata. In particolare a segnale il caso dell’autovelox di Mesagne è stato un automobilista che viaggiava in direzione Brindisi ed è incappato nello strumento di controllo della velocità, venendone sanzionato.
Secondo questo automobilista l’autovelox “non è segnalato, ma nascosto dall'auto di servizio, irriconoscibile perché il cofano aperto copre il lampeggiante”. L’automobilista ha spiegato: “Ho fatto inversione alla prima uscita per tornare indietro e cantargliele, ma mi hanno ignorato”, gli agenti, secondo l’automobilista, avrebbero detto: “Teniamo il cofano aperto per fare circolare l'aria, fa caldo”. Fin qui le accuse mosse dall’automobilista.
La vicenda è stata posta all’attenzione del comandante della polizia locale di Mesagne, Teodoro Nigro, il quale ha detto: “Sono accuse ridicole. Ma secondo voi un’attività di servizio può svolgersi alzando o abbassando il portellone o il cofano? Sulla superstrada in questione il cartello della presenza dell’autovelox è posto a distanza legale. Quello che conta è la presenza di questo segnale. Francamente non comprendo dove è il problema”. “Il cartello che segnala la presenza dell’autovelox è mobile ed è collocato regolarmente a 250 metri dalla postazione in maniera tale da consentire agli automobilisti di moderare la velocità”. Ma se un automobilista va talmente veloce da non vederlo c’è da porsi il problema della sicurezza stradale.
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Agricoltori da Pentassuglia, CIA Puglia: “Assessore, le imprese non ce la fanno più”
Agricoltori da Pentassuglia, CIA Puglia: “Assessore, le imprese non ce la fanno più”.
Incontro in Regione con i dirigenti di tutte le aree dell’organizzazione sindacale degli agricoltori
Prosegue la mobilitazione regionale in tutti i territori anche negli incontri con i prefetti
BARI – “L’agricoltura pugliese è in uno stato di profonda sofferenza e criticità. Occorre muoversi subito per trovare soluzioni a nuove emergenze e problemi di lungo corso”. E’ questo il grido d’aiuto lanciato stamattina da un’ampia delegazione di CIA Agricoltori Italiani Puglia nell’incontro con l’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia.
Rincari assurdi delle materie prime (gasolio in particolare), costi di produzione fuori controllo, sperequazione altissima tra i bassi prezzi accordati ai produttori e gli altissimi profitti della GDO, difficoltà nel reperire la manodopera, inaccessibilità e inadeguatezza dei contratti assicurativi contro i danni da calamità naturali, fase di stallo nel processo di espianto e reimpianto degli ulivi nelle zone colpite da Xylella, siccità: “l’elenco delle criticità, purtroppo, è sempre più lungo e pesante”, ha dichiarato Giannicola D’Amico, vicepresidente vicario di CIA Puglia. “L’incontro con Pentassuglia è stato proficuo”, ha aggiunto D’Amico, “l’assessore ci ha ribadito che la Regione Puglia farà tutto quanto è nelle sue possibilità per sostenere gli agricoltori pugliesi in questa fase drammatica, costellata di aumenti insostenibili, danni da calamità naturali, siccità e una generale difficoltà sui mercati dove i valori riconosciuti agli agricoltori sono spesso inferiori agli stessi costi di produzione”.
All’incontro con l’assessore Pentassuglia, che è parte integrante della mobilitazione regionale avviata da CIA Puglia nelle ultime settimane, erano presenti e rappresentate tutte le aree territoriali dell’organizzazione sindacale degli agricoltori: oltre a Giannicola D’Amico, infatti, c’erano il direttore regionale Danilo Lolatte, il presidente di CIA Levante Giuseppe De Noia il presidente di CIA Due Mari (Taranto-Brindisi) Pietro De Padova, la direttrice di CIA Salento Emanuela Longo assieme al funzionario Paolo Ardito, il presidente e il direttore di CIA Capitanata, Angelo Miano e Nicola Cantatore.
“In questi giorni stiamo incontrando i prefetti di tutte le province pugliesi”, ha spiegato D’Amico. “Ai rappresentanti del Governo nazionale sul territorio, stiamo portando le nostre proposte e le nostre richieste contenute in un articolato documento che entra nel merito delle questioni, affrontando ad esempio la problematica relativa ai danni da fauna selvatica, ma anche quelle inerenti al caro gasolio, all’utilizzo strategico dei fondi PSR e PNRR, alla inderogabile necessità di un piano che consenta alla Puglia di dotarsi di invasi, strutture e tecnologie all’avanguardia per affrontare seriamente il problema siccità, anche collaborando con le altre regioni”.
“Sia nell’assessore Pentassuglia che nei prefetti e nei presidenti di provincia finora incontrati, stiamo trovando degli interlocutori attenti e disponibili. Ora è davvero il momento di mettersi tutti insieme e di fare ognuno la propria parte affinché i problemi siano affrontati uno ad uno, in modo sistematico e concreto. Il rischio che stiamo vivendo è quello di veder scomparire centinaia di aziende di ogni settore del comparto agricolo. E’ un rischio che non possiamo permetterci, perché l’agricoltura è la prima ‘industria’ a cielo aperto di questa regione”, ha concluso Giannicola D’Amico.