I Carmelitani a Mesagne. Un amore lungo 500 anni

Gennaio 28, 2021 1235

Il 2021 è festa grande nella famiglia Carmelitana e in tutta la città di Mesagne. Infatti, sono trascorsi cinque secoli da quando i padri Carmelitani sono arrivati in città. Per ben cinquecento anni la comunità dei frati è sempre stata attenta protagonista dell’evoluzione culturale, economica e spirituale della città. Nell’ultimo anno padre Enrico Ronzini ha costituito un comitato per curare gli aspetti culturali del “V° Centenario” mettendo insieme professionisti e studiosi che stanno indagando la ricchezza artistica, storica e culturale di questa presenza a Mesagne. L’antica chiesetta dedicata a San Michele Arcangelo, di proprietà di un’abazia regia, fu concessa ai frati Carmelitani l‘8 gennaio 1521 dal viceré Ramon de Cardona, in nome e per conto del re Carlo V. In verità le trattative per tale cessione erano iniziate l’anno precedente, quando il 16 agosto 1520 l’Universitas si mosse per chiedere la presenza dei frati Carmelitani in Mesagne. L’insediamento in città però avvenne diversi anni dopo. Infatti, l’arcivescovo di Brindisi, Geronimo Aleandro, diede il suo placet ben dieci anni dopo: il 22 marzo 1531.

“Stiamo accedendo a delle informazioni storiche uniche e rare – dice Padre Enrico soddisfatto -. Queste notizie ci serviranno a raccontare la presenza dei Carmelitani a Mesagne. Attendiamo documenti dall’Archivio storico di Napoli e da Roma dove padre Mario Alfarano sta ricercando i documenti nel nostro archivio generale denominato Agoc”. Purtroppo la pandemia ha bloccato un po' le iniziative pianificate, tuttavia saranno svolti una serie di eventi utili a raccontare la storia della comunità. Alla fine di febbraio, durante una conferenza stampa, saranno divulgati i dati che i frati hanno già reperito, poi seguiranno dei momenti in presenza o a distanza che metteranno in evidenza gli aspetti religiosi, culturali e artistici della comunità. “Per arrivare a luglio, se la pandemia sarà mitigata, quando avremo la possibilità di fare un incontro pubblico con cui celebrare questi 500 anni di presenza a Mesagne”, ha aggiunto padre Enrico. In ogni modo, il “V° Centenario” non dovrà consumarsi in una singola celebrazione, come spesso accade in queste circostanze, ma sarà un percorso di conoscenza. “Vogliamo, in questa occasione, rilanciare la presenza dei padri Carmelitani a Mesagne attraverso delle iniziative religiose, culturali e civili che mettano in evidenza lo stile discreto ed incisivo del nostro carisma”, ha precisato il sacerdote - . Ci sono stati frati che sono impegnati a livello civile e politico, chi ha lavorato per i poveri e tanti che hanno curato l’aspetto spirituale”. I padri carmelitani hanno curato la crescita del laicato carmelitano in particolare del Terz’Ordine avendo come obiettivo la fraternità con tutti. “È questa una caratteristica del nostro ordine religioso. La nostra vita è un insieme tra preghiera, fraternità e lavoro costante”, ha concluso padre Enrico -. Oggi la comunità si è arricchita della presenza delle monache Carmelitane. Una coincidenza felice che rafforza il rapporto tra Mesagne e la spiritualità della Vergine Maria del Monte Carmelo”.

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