La comunità cattolica sceglie Torre Guaceto come esempio di un pianeta migliore possibile.
Nella 49esima settimana sociale dei cattolici italiani che ha portato centinaia tra vescovi e membri del Cei a Taranto, la riserva di Torre Guaceto è stata scelta quale esempio di buona pratica da emulare, speranza tangibile di un pianeta più tutelato e rispettato. In 130 hanno fatto tappa nell’area protetta.
Negli ultimi giorni, sono giunti in Puglia 80 vescovi e 670 delegati provenienti da 208 diocesi, in rappresentanza delle comunità ecclesiali che nei mesi hanno riflettuto sulla strada che occorrerebbe intraprendere per conquistare un mondo migliore.
Tanti ragazzi e clericali pronti a toccare con mano gli esempi virtuosi presenti sul territorio regionale di coesione sociale e tutela dell’ambiente.
I temi scelti per la 49esima settimana sociale dei cattolici italiani sono stati sei: “in ascolto della realtà”, “il pianeta che speriamo. Visioni di futuro”, “l’approfondimento e l’incontro”, “le conversioni e l’alleanza”, “le proposte e il confronto istituzionale”, “la missione. Prospettive, responsabilità, impegni”.
Per quanto attiene all’ambiente, la comunità cattolica ha scelto Torre Guaceto quale esempio di buona pratica da emulare, l’esempio di governance virtuosa che riesce a fare tutela stringente del patrimonio naturale e allo stesso tempo a promuovere l’attività umana sostenibile.
Un evento fortemente evocativo, voluto dal vescovo Domenico Caliadro, grande estimatore dell’area protetta e che qualche settimana addietro ha voluto incontrare il presidente del Consorzio, Rocky Malatesta ed il direttore Alessandro Ciccolella, per presentare l’iniziativa e discuterne i dettagli organizzativi.
I 130 cattolici arrivati in riserva hanno vissuto un’esperienza immersiva prima nella palude che in questo periodo ospita una nutrita comunità di avifauna migratoria, poi è stata la volta delle spiagge, paradiso per l’uomo e luogo sicuro per specie a rischio di estinzione, in chiusura sono approdati alla torre aragonese, il simbolo dell’area protetta. Giunti in torre, i delegati si sono riuniti in un momento di riflessione.
In rappresentanza del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, il direttore Ciccolella ha raccontato i dettagli della governance che ha fatto di Torre Guaceto una delle aree protette più apprezzate a livello internazionale tanto da essere una dei 16 Blue Park riconosciuti al mondo.
Poi, come inno alla natura e ad ogni creatura protetta in riserva, guidati da Don Mimmo Roma, responsabile della pastorale sociale dell’Arcidiocesi di Brindisi e Ostuni, i cattolici hanno intonato il “Cantico delle creature” di San Francesco d’Assisi.
L’esperienza a Torre Guaceto si è conclusa con un appello accorato che ciascun partecipante ha rivolto in primis a se stesso: “Dobbiamo fare tesoro di quanto appreso e iniziare una generale conversione ecologica, per il rispetto dell’ambiente e delle comunità”.
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