Mesagne. Oggi il concerto di Natale nella Basilica del Carmine
“Tempo di Natale tra tradizioni, canti e poesie”, è il titolo del concerto che si svolgerà martedì alle ore 19 presso la Basilica minore dei frati Carmelitani di Mesagne per la regia di Emanuele Castrignanò. Il coro della Basilica sarà diretto dal maestro Anna Caramia e vedrà la partecipazione del soprano Maria Rosa Laterza. Alla chitarra ci saranno suor Patrizia e Daniele Ruggiero mentre al basso Francesco Laterza. Una serata che si preannuncia ricca di pathos. Durante il concerto saranno declamate delle poesie natalizie scritte dallo stesso Castrignanò. La serata sarà presentata dal giornalista Angelo Sconosciuto. Dunque, grande attesa per il primo concerto di Natale a Mesagne che si svolgerà con la regia del poeta Emanuele Castrignanò che per l’occasione ha scelto dieci sue poesie tematiche che dalla vigilia della Nascita del Bambin Gesù arrivano fino all’Epifania.
Durante il concerto ci sarà tempo per ripercorrere le vecchie tradizioni religiose e culinarie legate al Natale. Dal presepe alla stella dell’albero alle rameri ti bbuccunotti, fatuli, bbuttacascatti, friseddi cu llu zzuccuru, friseddi cu ll’ovu, friseddi cu llu uègghiu frittu, friseddi scilippati, mustazzueli, ncartiddati, purcidduzzi cu llu meli, pettuli cu llu meli o cu llu cuèttu. Poi sarà la volta delle favole che tanto piacciono ai bimbi, ma anche ai grandi, con la leggenda dell’Agrifoglio, on cui si racconta la storia di un piccolo orfanello, dopo che gli angeli annunciarono la buona novella, fece una corona d’alloro da portare a Gesù Bambino. Quando la posò nella grotta, le sembrò indegna e scoppiò a piangere. Gesù Bambino toccò la corona, le foglie divennero di un verde intenso e le lacrime dell’orfanello si trasformarono in bacche rosse. Oppure la storia delle palline rosse con cui si addobba l’albero di Natale.
Si racconta che a Betlemme viveva un povero vecchio giocoliere che, non avendo niente da offrire a Gesù, come regalo fece uno spettacolo e grazie alle sue palline colorate riuscì a far sorridere Gesù Bambino. E così via la serata continua tra poesia dopo poesia, canto dopo canto, fiaba dopo fiaba fino ad entrare nella magia del Natale. In finale non mancherà l’invito a perseguire i percorsi di pace con le parole di don Tonino Bello: “La Pace non si divide, non si lottizza, non si frantuma, è come un disco la cui musica non si può far godere a più persone, rompendolo in più parti”.
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