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I 90 anni di Meštru Salvatore Siano, in arte "Cicci, Cicci"
I 90 anni di Meštru Salvatore Siano, in arte "Cicci, Cicci".
Sempre alla ricerca di notizie e aneddoti riguardanti la vita musicale/teatrale che ha interessato la nostra Mesagne decido di andare a trovare il Sig. Salvatore Siano, radiotecnico in pensione da qualche anno vedovo, appassionato di musica classica e soprattutto di opera lirica. Mi accompagna suo figlio e mio amico Igor.
La loro famiglia, di origine napoletana (da qui la nomea "Monzù" dal francese "Monsieur" ovvero signore/cuoco), ha gestito nel passato un bar in Via Castello. E il nostro Salvatore trova un espediente che gli fa attribuire l'altro soprannome di "Cicci Cicci", da una canzone famosa di Natalino Otto che veniva diffusa con un altoparlante montato su una carrozzina vagante, atto a fare accorrere bambini e famiglie a comprare il suo gelato. L'attrezzatura tecnica assolutamente autocostruita per vari motivi, intanto perché figlio dell'elettricista di Don Pompeo Terribile e poi perché fra i primi a seguire i famosi corsi per corrispondenza della Scuola Radio Elettra di Torino (nelle foto alcune sue "reliquie")!
Ricordo quando ci incontravamo dal medico di base e coglieva l'occasione per travolgermi con le sue competenze musicali, anche se ora, il caro Salvatore, classe 1933, novanta anni il 4 Febbraio, ha i ricordi alquanto sbiaditi. Ci ricorda di aver montato il famoso amplificatore Geloso in occasione di comizi elettorali e soprattutto quando doveva amplificare la voce dei cantanti lirici accompagnati dalle bande. I suoi occhi si accendono come per rivivere le gesta di bacchette famose come quelle dei Maestri Ligonzo e Fanelli. Gli chiedo notizie riguardo al Maestro Gustavo Leuzzi (che non ho avuto il piacere di conoscere ma solo di averne sentito parlare) e lui, prontamente, mi risponde però confondendolo col maestro Giovanni Leuzzi, mitico radiotecnico, amico di mio padre, quello che "montava il secondo canale Rai" sui televisori che erano nati quando ancora non c'era!
Acquisite le necessarie competenze tecniche avvia una bottega in P.za Criscuolo e ci rivela che nella mitica "chiazza vecchia" vi era anche una sede del Circolo della forchetta. Il Comitato Feste Patronali lo andava a chiamare e lui prontamente allestiva l'impianto sulla Cassa Armonica posta in Piazza Porta Grande o allu Sitili, di fronte alla Chiesa Matrice. I suoi servizi erano anche apprezzati e indispensabili al Teatro Comunale che aveva ospitato persino Renato Carosone col famoso batterista Gegè Di Giacomo.
Nel 1966 si trasferisce, con tutta la famiglia, a Torino dove avvia un negozio di elettrodomestici con laboratorio per le riparazione (qui nascono i suoi ultimi due pargoli). Il ritorno a Mesagne nel 1970 per riprendere le redini dell'assistenza tecnica a cinema, teatri ed eventi all'aperto.
I suoi cinque figli richiamano personaggi del panorama musicale: Giuseppe (per omaggiare Verdi), la compianta Carmelina (che doveva essere in verità Carmen), Silvestro (dal russo Boris, per Mussorgsky e/o Godunov), Igor, che nel frattempo ci sta suggerendo, (dal Principe e/o da Stravinsky) e infine, forse andando un po' fuori tema, Giorgio (per omaggiare la sua fede politica in Almirante)! Alcuni di questi nomi gli crearono anche qualche problema in vista del santo battesimo. Apre una parentesi per ricordarci che il Cinema Italia (era nella sede dell'attuale Auditorium del Castello) prima si chiamava Impero.
Questa passione per le arti si è qualche modo trasferita e manifestata nei suoi discendenti. Igor aveva appreso il clarinetto presto abbandonato per la passione per la chitarra classica che coltiva ancora ora intimamente. Il compianto nipote Francesco Morleo, figlio della povera Carmelina, eccelso chitarrista rock portato via da un terribile incidente stradale nel 2007. Infine Andrea, figlio di Igor, giovanissimo prodigio già laureato in Composizione e con Master in Colonna Sonora che si sta proponendo al panorama musicale con creazioni contemporanee nella musica da camera, liturgica e del progressive rock.
Possiamo dire che ha seminato bene il caro Salvatore Cicci cicci (forse molti hanno creduto per molto tempo che fosse il suo vero nome...) e non ci resta che ringraziarlo a augurargli altri bellissimi compleanni.
Rino Carparelli
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