“IN WINTER”, I CONCERTI D’INVERNO DEL “BAROCCO FESTIVAL LEONARDO LEO”
“In winter”, i concerti d’inverno del “Barocco Festival Leonardo Leo”
Torna il “Barocco Festival Leonardo Leo”, questa volta nella speciale edizione “In winter”, per testimoniare il patrimonio di bellezza in musica nel segno di Leonardo Leo. La proposta invernale del Festival è prodotta dalla Città di San Vito dei Normanni con il Comune di Brindisi, il Ministero della Cultura e la Regione Puglia. Al centro ancora il musicista tra i maggiori esponenti della Scuola Napoletana del XVIII secolo con natali a San Vito dei Normanni per una finestra che si rinnova nel segno dei più affermati interpreti del repertorio barocco.
Il viaggio nella musica dei secoli XVII e XVIII, diretto dal M.O Cosimo Prontera e curato dal “Centro studi e documentazione Leonardo Leo”, vede la partecipazione del main sponsor Enel e la collaborazione di Fondazione Treccani. Info per prenotazioni e ticket, T. 347 060 4118. I biglietti saranno disponibili nei luoghi dei concerti. Il costo è di 3 euro, pensato per favorire la fruibilità degli appuntamenti.
La miniedizione invernale è stata presentata ieri nella sweet room della Pasticceria Emalu a San Vito dei Normanni, alla presenza del sindaco, Silvana Errico, e dell’assessore alle Attività produttive, Giacomo Viva, e questa mattina nella Sala della Colonna di Palazzo Granafei-Nervegna di Brindisi alla presenza del sindaco di Brindisi, Giuseppe Marchionna, dell’assessore allo Sviluppo economico e Marketing, Luciano Loiacono, dell’assessore ai Lavori pubblici, Gianluca Quarta, e del direttore artistico del Festival, Cosimo Prontera.
«Anche quest’anno - ha commentato il M.O Cosimo Prontera - presentiamo la stagione winter del Festival nell’idea che anche l’offerta culturale debba perseguire l’obiettivo della destagionalizzazione. La proposta si compone di tre appuntamenti di qualità che abbiamo scelto in rapporto anche al tema delle festività alle viste. Tre momenti legati a doppio filo alla tradizione della Scuola Napoletana e alla produzione del genio musicale di cui il Festival porta il nome».
«Quella del Barocco Festival - ha aggiunto il sindaco Giuseppe Marchionna - è ormai una tradizione consolidata che ogni anno permea di qualità e di recupero della memoria comune i segni culturali del territorio: una realtà iconica che ha dignità scientifica dal momento che attraverso l’incontro con il pubblico conduce da 26 anni una ricerca approfondita degli autori e della musica del Settecento della Scuola di Napoli. Auspico che nel prossimo futuro il Festival e la Fondazione Nuovo Teatro Verdi, rinnovata di recente nella governance, possano ritrovarsi in un comune percorso di crescita».
«Ogni territorio ha due elementi - ha sottolineato l’assessore Luciano Loiacono - che ne segnano i tratti distintivi: il cibo e la musica. Una sorta di geografia culturale che rende unica ogni realtà, crea luoghi d’interesse e marca i nostri caratteri. La storia crea identità, per questo dobbiamo raccoglierne l’eredità e produrre strumenti di promozione».
Durante l’incontro è stato presentato il “Pastorello”, ultimo nato della Pasticceria Emalu di San Vito, il panettone artigianale di alta qualità che racconta una terra ricca di profumi, sapori e storia, la cultura del lavoro e del genio, come quello di Leonardo Leo che impresse nella sua musica e nella grande epopea della Scuola Napoletana i caratteri decisi e appassionati della sua terra d’origine. Musica e sapori originali, un connubio che sposa appieno la vision del Barocco Festival nella sua opera di divulgazione e recupero in grado di creare opinione attorno a una figura fortemente legata al territorio e con tratti identitari. Il “Pastorello” nasce da un’intuizione della produzione del Festival, curata da Monica D’Ambrosio, condivisa con Luca Marangi, il giovane ideatore del marchio Emalu che coniuga ogni giorno ricerca, tradizione e innovazione. Il nome del panettone è legato alla “Pastorale” che Leonardo Leo compose nella prima metà del Settecento, mentre la confezione è realizzata attraverso la stampa della copia di un manoscritto del compositore. «La cultura ha molteplici storie - ha detto Luca Marangi - e il Festival le racconta ripercorrendo il viaggio di uno dei padri nobili della nostra terra. Siamo felici di ricostruire un’altra radice culturale attraverso un panettone che contiene non solo i sapori originali e tradizionali, ma anche una ricetta e una manualità che affondano nel tempo e nella storia. Spero che questi sapori seguano lo stesso destino di popolarità e di riconoscimento di Don Lionardo».
Si comincia domenica 26 novembre alle ore 20 nella Sala della Colonna di Palazzo Granafei-Nervegna a Brindisi con un concerto dal titolo “Le guerre… quelle musicali”, che risuona degli odiosi conflitti che segnano il nostro tempo. Protagonisti del concerto l’orchestra barocca “La Confraternita de’ Musici” diretta al cembalo da Cosimo Prontera, e il controtenore Filippo Mineccia, tra i maggiori interpreti del repertorio barocco e vocale dei cantanti castrati, dedito alla ricostruzione degli stili interpretativi dei più importanti virtuosi dell’epoca. Al centro della serata un programma ritagliato sulla voce di Mineccia, eccellenza della controtenorilità italiana, con musiche di Leonardo Leo, Antonio Vivaldi, Georg Friedrich Händel e Johann Adolf Hasse.
Il complesso rupestre delle Grotte di San Biagio, in contrada Iannuzzo, fa da scenario venerdì 22 dicembre - con inizio alle ore 18 - al concerto dell’ensemble “Il soffio dell’otre”, diretto da Nico Berardi, che ha per titolo “La tradizione rinnovata. La musica dalla tradizione e dal futuro”. I timbri popolari di strumenti come la zampogna e la ciaramella si mesolano con fisarmonica, chitarre, tamburelli, mentre nelle splendide composizioni e rielaborazioni si fondono echi di numerose culture del mondo dal Sudamerica all’Irlanda. Ponendo in primo piano la tradizione di cui Berardi è interprete virtuoso e affermato a livello nazionale, l’ensemble compie una sapiente commistione di sonorità preziose, frutto di una creatività curativa e contemporanea. Protagonista dello spettacolo è anche la zampogna, strumento ad ancia di cui l’artista pugliese è uno dei maestri assoluti.
Ultimo appuntamento del trittico invernale del Festival di nuovo a Brindisi, venerdì 29 dicembre, alle ore 20, nella Basilica Cattedrale. Protagonista ancora l’orchestra barocca “La Confraternita de’ Musici”, stavolta con un programma dal titolo “Pura bellezza” dedicato a Johann Sebastian Bach, il compositore di Lipsia che realizzò una sintesi geniale tra gli stili musicali dell’Europa barocca. Nel programma la “Prima Suite” per orchestra, scritta a Köthen quando Bach era maestro di cappella alla corte del principe Leopoldo (intorno al 1719); il primo “Concerto Brandeburghese”, scritto nel 1722 e pubblicato a Lipsia nel 1850, una delle più brillanti e note delle sei composizioni che portano al massimo livello il genere del concerto grosso; infine il “Concerto per violino e oboe”, di cui il manoscritto originale non esiste ma che fu possibile ricostruire perché, nel 1736, Bach ne aveva fatto una trascrizione per due clavicembali e orchestra per le esigenze del Collegium Musicum di Lipsia.
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