Grande successo di pubblico a Mesagne per la Regina viarum
Si è svolta ieri a Mesagne l’”Appia day” per festeggiare il riconoscimento dell’Unesco per la “Regina viarum”, 60esimo sito italiano inserito nel suo Patrimonio Mondiale. Il territorio di Mesagne, ieri come oggi, è attraversato dalla via Consolare realizzata per unire Roma con Brindisi, dove soldati e mercanti si imbarcavano per l’Oriente. Una strada a scorrimento veloce, come diremmo oggi, una sorta di autostrada, voluta dal console Appio Claudio nel 312 a. C. per velocizzare il dominio di Roma sull’Oriente. Così, ieri pomeriggio dopo aver inaugurato a Latiano la “Biblioteca dell’Appia”, la delegazione di personalità legate al “Progetto della via Appia Antica per l’Unesco” si è spostato nel parco archeologico di Muro Tenente, in territorio di Mesagne, che anticamente era lambito dalla Regina viarum.
Qui il professore Gert Burgers, della Libera Università di Amsterdam e colui che da trent’anni a questa parte ha riportato alla luce quella che doveva essere l’importante città di Scamnum, ha svolto le funzioni di Cicerone facendo fare agli ospiti un tour nell’insediamento messapico mostrando le contaminazioni romane. Un sito archeologico che avrebbe potuto dare molti più elementi di studio se non fosse stato che negli anni Settanta una parte dei rinvenimenti, consistenti in una necropoli, una strada lastricata e le fondamenta di un quartiere di abitazioni, non fossero stati distrutti dalla scellerata decisione dei proprietari in cui insistevano tali testimonianze. Dopo il tour del parco a Mesagne, in piazza dei Commestibili, è iniziato il convegno dal titolo: “Via Appia Patrimonio Unesco: prospettive di sviluppo”. Particolarmente soddisfatto Francesco Bandarin, ex direttore del Centro Patrimonio Mondiale dell’Unesco. “Confermo che è stata un’idea interessante, vincente, aver messo il percorso dell’Antica via Appia a patrimonio mondiale dell’Unesco perché questa strada è portatrice di cultura, di civiltà e di sviluppo, ma soprattutto adesso coordinerà una serie di istituzioni, locali e centrali in un progetto di sviluppo comune”.
Poi l’esperto ha confermato che il tratto di strada glareata rinvenuto a Muro Tenente “è certamente la via Appia e da questo assunto bisogna partire per costruire un’immagine patrimoniale di questo territorio”. In fibrillazione il professor Gert Burgers, direttore del parco archeologico di Muro Tenete, che da 35 anni sta riportando alla luce l’antico insediamento. “Il riconoscimento Unesco per la via Appia è semplicemente fantastico – ha detto – e proietta il nostro parco con la via Appia a livello nazionale. Non siamo più un’isola, ma adesso facciamo parte di un percorso nazionale. Però attenzione. Qualche ora fa ho visto sui social gente che postava i selfie fatti sul tracciato della via Appia Antica di Muro Tenente senza comprendere cos’è la via Appia. Cosa c’è dietro. Pertanto il nostro obiettivo è di canalizzare in modo sostenibile e vivibile”. In piazza dei Commestibili è proseguito il convegno e l’inaugurazione di una struttura dedicata al parco archeologico di Muro Tenente e all’Appia Antica.
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