In cammino con Nathan, di Tommaso Castellana

Serafino Scalera Settembre 26, 2024 221

"In cammino con Nathan" è l'ultimo lavoro letterario di Tommaso Castellana per l'edizione Kindle (2024) . In questa intervista, l'autore, svela i segreti e la genesi della sua pubblicazione. 

Lei ha già dato alle stampe una silloge che raccoglie le sue prime poesie dal titolo Foglie e ricordi (Roma, NeP Edizioni, 2022), col dare voce alla Valle d’Itria intrecciandola con le  emozioni vissute in un trullo di famiglia. Nel 2024, in seguito al cammino che lo ha portato a Santiago, ha buttato giù un romanzo incentrato su tale esperienza dove il protagonista si confronta con altre figure incontrate e tutti insieme mettono in atto un percorso rivolto alla ricerca di sé stessi; può darci delle indicazioni su come è nato In cammino con Nathan (2024, disponibile su Amazon)?

Come molte cose della vita, si inizia ad un certo punto una nuova fase per lasciarsi alle spalle un periodo non proprio facile e i cammini, grazie alla fatica fisica accompagnata dall’idea di approdare a qualcosa di nuovo, hanno a volte questa capacità di fare incontrare sé stessi in un’altra dimensione, più riflessiva e più attenta alle questioni essenziali di fondo. E il cammino di Santiago, com’è noto, soprattutto se viene percorso su itinerari, tra i tanti, poco frequentati, risponde in modo particolare a questa esigenza vitale.

Ci spieghi le vicende del protagonista.

Infatti, il protagonista del romanzo sceglie quello portoghese dove si confronta non solo con le normali difficoltà logistiche, ma con l’intero paesaggio ed in particolar modo con l’oceano con i suoi repentini cambiamenti che hanno il ruolo di fargli capire la potenza della natura e di mettere  un po' da parte le proprie preoccupazioni e paure il vedersi al centro; ma tale processo di quasi decentramento si arricchisce  soprattutto con l’incontro con l’’altro’ che viene a squarciare la sua esistenza. E se questo ‘altro ‘ come Nathan è un disabile in carrozzella, vera e propria sorella a cui si è dato come nome Mafalda, il cammino stesso viene curvato in ben diversa direzione; e tutto il romanzo ruota su tale incontro casuale tra due vite, ognuna con i suoi problemi e aspettative, che si intrecciano, si scrutano a vicenda senza mentirsi sul proprio stato e momento di vita. Ed il pur breve ma denso rapporto che viene a instaurarsi produce dei benefici esistenziali per entrambi a partire dal fatto che ognuno scopre in sé stesso altre dimensioni e vocazioni sino allora non intraviste e poco esplorate; ne scaturisce, pertanto, un romanzo psicologico, quasi con degli effetti psicoterapeutici, per il carico di tensioni esistenziali che vengono vissute, dove il lettore può ritrovarsi aiutandosi da solo a vedere sotto altra visuale il proprio stile di vita.

La maggior parte di noi, quando si avvicina a un romanzo o a delle poesie, va alla ricerca di emozioni che possano in qualche modo avere degli effetti sul proprio animo. Quali emozioni può trasmettere In cammino con Nathan?

Premetto che la lettura di un romanzo o di un libro di poesie, con qualsiasi finalità venga fatta, porta con sé il dono non secondario di sondare con altri strumenti il reale che ci circonda e nello stesso tempo viene a configurarsi come un percorso interiore alla scoperta delle nostre radici; inoltre, ci costringe a fare i conti con i nostri limiti e illusioni, ma anche a mostrare le nostre potenzialità che hanno a volte bisogno solo di una particolare contingenza per venire a galla, come è successo per i protagonisti di In cammino con Nathan. Ed una delle emozioni che il romanzo mette in campo, è proprio quella derivata dallo scoprire più in profondità sé stessi, dal  rapporto con gli altri grazie ai contenuti di verità delle diverse esistenze che si incrociano; ed in ogni capitolo, poi, si assiste ad altri non meno secondari eventi col carico di emozioni che possono irrobustire il nostro stile di vita come l’inclusione, l’amore, la condivisione, la diversità, l’introspezione, il rapporto con la natura ed il paesaggio visti  non più come oggetti esterni alle nostre vicende,  ma come facenti parte integrante dei nostri destini.

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