Mesagne. Nel 2025 nel castello la mostra degli Impressionisti In evidenza
Il progetto delle Grandi Mostre realizzato già da alcuni anni a Mesagne grazie all’iniziativa del Comune e di Micexperience prevede per la prossima primavera un’esposizione dedicata agli impressionisti. In questi mesi gli esperti d’arte di Puglia Walking Art e Micexperience, Rete d’Imprese, sono al lavoro per assicurarsi le migliori opere artistiche di quei pittori che dalla seconda metà dell’Ottocento fecero nascere quella che è ritenuta la più nota vicenda della storia dell’arte: l’Impressionismo. Tale termine era nato inizialmente come parola dispregiativa di queste opere realizzate da artisti che avevano fatto dell’impressione la chiave della loro arte. Ben presto però furono apprezzati prima in Francia e successivamente in diversi altri Paesi. Tra questi artisti troviamo, ad esempio, Eugène Boudin, Claude Monet, Edouard Manet, l’italiano Giuseppe de Nittis, ed ancora Paul Cézanne, Pierre-Auguste Renoir e tanti altri ancora.
Le opere degli impressionisti furono immediatamente apprezzate dal grande pubblico poiché erano spontanee, realiste, immortalavano su tela ciò che vedevano al momento e non erano affatto opere di denuncia sociale. Essi immortalavano su tela ciò che vedevano nell’istante in cui le guardavano. Usavano pennellate veloci per creare la sensazione di un movimento. Ecco perché le opere realizzate dagli impressionisti furono subito apprezzate e negli anni successivi hanno fatto scuola. Ed ecco perché gli enti organizzatori delle Grandi Mostre di Mesagne si vogliono mettere nuovamente in gioco proponendo una collettiva di impressionisti, sui cui nomi non c’è al momento nessuna indiscrezione, certi di realizzare una mostra che sarà gradita al pari delle precedenti se non di più. «Dopo il successo della mostra sul G7, che potrebbe essere prorogata, Mesagne ospiterà ad aprile 2025 un'esposizione dedicata agli Impressionisti». Lo annuncia il presidente di Micexperience, Pierangelo Argentieri che, a circa quattro mesi dall'apertura della mostra “G7 Sette secoli di arte italiana', traccia un bilancio della rassegna organizzata in occasione del summit mondiale che si è svolto nel giugno scorso in Puglia.
"È una mostra pensata, concepita e prodotta - aggiunge - con l'ausilio del ministero proprio in occasione del G7. C'è stato un grande sforzo di natura logistica, innanzitutto per mettere insieme 51 opere, attingendo al patrimonio nazionale dei più importanti musei. È uno spaccato che segue una logica diversa dai classici percorsi stereotipati, perché va ad attingere ad opere importanti e le pone accanto ad altre che, seppur considerate minori, diventa ancor più difficile far trovare tutte insieme». Su come evolverà il cammino delle grandi mostre di Puglia Walking Art, il presidente di Micexperience evidenzia che «ciò che abbiamo organizzato ci ha portato a far diventare l'evento un appuntamento fisso nel calendario. C'è sempre tanta attesa». Insomma, un successo dopo successo in cui l’amministrazione comunale ha creduto da subito mettendo a disposizione di queste mostre il simbolo della città: il castello Normanno-Svevo, ormai lanciato ad essere la location per antonomasia delle Grandi Mostre. "È chiaro che questo ci spinge a crescere in qualità, perché non possiamo andare indietro. Gli Impressionisti - conclude Argentieri - saranno i protagonisti del prossimo progetto espositivo».
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