Amministrazione Comunale e UniSalento per sondaggio archeologico

Novembre 27, 2024 68

 Amministrazione Comunale e UniSalento per sondaggio archeologico.

Dopo il recente inserimento della Cripta di San Biagio nel Patrimonio dell'Unesco con la Via Appia Regina Viarum, unaltra importantissima opportunità viene colta dallAmministrazione comunale di San Vito dei Normanni nell'ottica della valorizzazione della Chiesa rupestre, ormai riconosciuta a livello mondiale quale gioiello storico-artistico di pregio assoluto. Intorno al monumento, infatti, è attestata la presenza delluomo almeno dallEtà del Bronzo in avanti e così, nelle scorse ore, in un incontro avvenuto tra l'Amministrazione Comunale (proprietaria dei terreni oggetto d'interesse) e il prof. Teodoro Scarano (docente di Preistoria e Protostoria dell'Università del Salento) è stata sancita la volontà reciproca a collaborare per istruire liter necessario all'avvio di un primo sondaggio archeologico, in regime di concessione ministeriale, mirato al rinvenimento di resti di centri fortificati risalenti all'età del Bronzo e situati lungo il corso del Canale Reale, all'altezza della nostra Chiesa rupestre e della Masseria lannuzzo.
La zona della cripta è dunque oggetto di interesse del progetto WALL-Fare. The earliest citadels. Walled landscapes, conflict and social change in Bronze Age South-Eastern Italy, finanziato dal Ministero dellUniversità e della Ricerca nellambito del bando PRIN 2022, e diretto dal prof. Teodoro Scarano (docente di Preistoria e Protostoria dellUniversità del Salento e responsabile delle ricerche a Roca Vecchia) in collaborazione con il CNR-ISPC di Roma e Lecce vuole ora spostare lattenzione degli archeologi sui secoli immediatamente precedenti, ovvero nel Bronzo Antico (2300-1750 a.C. circa), periodo al quale potrebbero riferirsi le più antiche cittadelle fortificate dellItalia sudorientale. 
«Lungo il corso del Canale Reale, a pochi chilometri dalla costa, su un terrazzo presso Masseria Iannuzzo, alla base del quale è la famosa cripta di San Biagio, sono noti i resti di uno dei piccoli centri fortificati delle fasi antiche delletà del Bronzo», ha esordito nellincontro il prof. Scarano nellillustrare il progetto, che vede interessato un territorio più ampio che comprende la zona di Torre Guaceto ed il corso dacqua che lì sfocia, il Canale Reale.
«Potrebbe trattarsi del primo passo di un percorso progettuale indirizzato alla conoscenza e valorizzazione di un territorio che già ci vede parte attiva non solo per quanto riguarda la nostra adesione convinta al Contratto di Fiume, ma anche per quanto si sta facendo, assieme ad altri Comuni, nella condivisione del percorso perché Torre Guaceto e limmediato entroterra sia annoverata quale Riserva della biosfera MAB-UNESCO», ha osservato il sindaco Silvana Errico. «Cogliamo questa opportunità perché consente di guardare con maggiori prospettive al sito di San Biagio coinvolgendo anche la zona circostante  ha aggiunto -. E questo consente unulteriore contestualizzazione che può fare solo bene a livello della conoscenza come al livello della progettualità turistica ed economica successiva».
Ed il prof. Scarano, in perfetta sintonia: «Si tratta di unopportunità di grande interesse, poter ampliare verso lentroterra, lungo il corso del Canale Reale, il progetto di ricerca che a Torre Guaceto conduciamo ormai da un ventennio in stretta collaborazione con il collega prof. Giuseppe Mastronuzzi, direttore del Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali  ha spiegato -. Documentare, ricostruire e raccontare la preistoria e poi la storia più recente di un territorio attraverso larcheologia dei paesaggi, con la lettura del susseguirsi delle trasformazioni dellambiente naturale dovute anche alle attività delluomo, è la premessa ideale per fare della ricerca archeologica uno strumento di progettazione, oltre che di conoscenza e tutela. Le buone pratiche sperimentate e consolidate a Torre Guaceto superano così i confini istituzionali della riserva naturale  ha concluso - e cominciano a muovere i primi passi negli spazi tracciati dal Contratto di Fiume del Canale Reale, operazione che lUniversità del Salento ha subito sposato con grande entusiasmo».