Redazione
Aveva allestito un laboratorio per la coltivazione di cannabis e la produzione di sostanza stupefacente, arrestato
Aveva allestito un laboratorio per la coltivazione di cannabis e la produzione di sostanza stupefacente, arrestato. Nelle campagne di Brindisi, i Carabinieri della Stazione di San Vito dei Normanni hanno tratto in arresto in flagranza di reato un 49enne domiciliato a Brindisi per detenzione e coltivazione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. In particolare, a seguito di perquisizione domiciliare i militari hanno rinvenuto un laboratorio allestito per la coltivazione di cannabis e la produzione di sostanza stupefacente del tipo marijuana. Nel suo interno sono state rinvenute 16 piante di cannabis con infiorescenze di altezza media di 90 cm e vario materiale utile per la coltivazione indoor dello stupefacente, il tutto sottoposto a sequestro. L’arrestato, concluse le formalità, è stato tradotto presso il suo domicilio in regime di arresti domiciliari.
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Il notaio Roberto Nicoletta compie 100 anni
Festa a Mesagne, dove ha svolto la sua professione, e a Brindisi, dove risiede con la famiglia. Oggi, infatti, il notaio Roberto Nicoletta compie 100 anni. Nella sua abitazione del Casale da stamattina sono arrivati gli auguri da parte dei rappresentanti istituzionali, amici e, naturalmente, i parenti. Il notaio Nicoletta ha svolto per lunghi anni la sua professione di integerrimo professionista nello studio di Mesagne, collocato a Porta Nuova. Al suo fianco le infaticabili collaboratrici Rita Lagatta, Giuseppina Ancora ed Elvira Mingolla. Oltre a Carmelo Corallo, scomparso lo scorso mese di dicembre, che si occupava dei rapporti con il Catasto e altri vari enti. Nicoletta per diversi lustri è stato l'unico notaio presente sia a Mesagne sia nel circondario. E' stato il notaio della ricosgruzione della città, quando i mesagnesi emigrati in tutto il mondo inviavano a casa i risparmi per acquistare il terreno dove poter costruire la loro abitazione. I rogiti si svolgevano tutti da Nicoletta. Soprattutto, Roberto Nicoletta, dopo essere andato in pensione, è stato un testimone vivente della shoa. Infatti, durante la seconda guerra mondiale era stato deportato presso il campo di concentramento di Dachau da cui riuscì a fuggire due volte. Una tragica esperienza che ripetutamente ha raccontato con grande generosità agli scolari delle varie città della provincia di Brindisi. Al notaio Nicoletta gli auguri della nostra redazione e dalla, "sua", città di Mesagne.
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Mesagne. Arrivato un finanziamento di 1.245.000 per le scuole
Ulteriori finanziamenti per la sicurezza delle scuole: al Comune di Mesagne 1 milione e 245 mila euro dal ministero dell’Istruzione.
Interventi su solai e controsoffitti per prevenire i fenomeni di crollo: il Comune di Mesagne è stata ammesso ad un ulteriore finanziamento di 1 milione e 245 mila euro complessivi per la messa in sicurezza degli edifici scolastici "De Amicis" e "Mirò".
“Che la scuola e la sicurezza degli studenti rappresentasse una priorità lo abbiamo annunciato in più occasioni, i frutti di questa fattiva attenzione rendono sempre più vicino un obiettivo che prima che ambizioso è doveroso. Ed è per questo che gli uffici sono costantemente impegnati, nessuna opportunità deve restare intentata. Questa è la regola. La proficua sinergia con i diversi livelli istituzionali ci ha consentito fino ad oggi di ottenere molto, tanto potremo ancora fare”, ha dichiarato il sindaco di Mesagne, Antonio Matarrelli. Grazie ad un contributo ricevuto dal MIUR, a fine 2019 l’ufficio Lavori Pubblici aveva affidato il servizio per l’esecuzione di indagini diagnostiche sismiche sui solai delle due scuole dell’infanzia. Dopo l’istruttoria e la validazione della documentazione inviata, con Decreto Ministeriale n. 254 del 6 agosto 2021, Mesagne risulta infine assegnataria del contributo richiesto.
"Il settore Lavori Pubblici, mai come in questa stagione e con queste guide tecniche e politiche, ha messo in piedi un lavoro immane, che mira a ristrutturare non solo il patrimonio esistente ma anche a creare nuove infrastrutture che serviranno a migliorare il territorio insieme alla qualità di vita degli abitanti già nel prossimo futuro", ha concluso l’assessore comunale Roberto D’Ancona.
Covid - 19. Oggi sono complessivamente 125 i nuovi casi di cui 9 in provincia di Brindisi
Dati del giorno: 28 settembre 2021
Dati complessivi
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New Virtus Mesagne: Gabriele Gallo, un punto fermo nelle rotazioni gialloblu
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Domani, mercoledì 29 settembre, alle ore 12.30, l’on. Francesco Boccia, già Ministro per gli affari regionali e le autonomie, responsabile autonomie territoriali e enti locali della segreteria nazionale del Partito Democratico incontrerà i candidati sindaci di centrosinistra della provincia di Brindisi, Francesco Zaccaria (Fasano), Cosimo Pennetta (San Pancrazio Salentino), Salvatore De Luca (Cellino San Marco) e Lorenzo Perrini (Cisternino) per condividere le prospettive e definire il ruolo degli enti locali per la sfida del piano nazionale di ripresa e resilienza.
Con l’occasione verrà inaugurato il nuovo circolo di Brindisi del Partito Democratico, in via XX Settembre n. 93, in cui avrà sede l’incontro tra l’On. Boccia e i candidati sindaci.
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Vizzino. La proposta di Ance e Confindustria per sburocratizzare il settore
Creare forme concrete di sburocratizzazione e di digitalizzazione del comparto urbanistico va nella direzione auspicata dagli addetti ai lavori e contribuirebbe a facilitare nuovi investimenti, a qualsiasi livello.
AUTONOMIA PER IL PORTO DI BRINDISI: NON CONTINUIAMO A FARCI DEL MALE
La portualità è uno degli elementi che contribuisce significativamente alla crescita economica del Paese e dei singoli territori. I vari tentativi per mettere ordine in questo settore non sono stati privi di errori e di grossi ed evidenti limiti. Quello della riforma Del Rio è stato l’ultimo tentativo e l’intenzione era quello di ridurre il numero delle autorità portuali formando dei distretti per renderli, secondo lo spirito della riforma, più competitivi. Peccato che - posto che le impostazioni iniziali fossero valide – quello spirito è stato pressoché vanificato, a torto o a ragione, da egocentrismi e poteri localistici. Di fatto si può dire che tale riforma non ha raggiunto gli obiettivi posti e per cui era nata. Possiamo discutere quanto vogliamo ma una riforma che nasce in un modo e in corso d’opera viene pesantemente modificata non può dire di aver raggiunto gli scopi per cui era nata.
In Puglia, è noto, la suddetta riforma stabiliva che vi fosse una sola autorità di sistema portuale che doveva riunire le esistenti e la scelta della sede principale era stato stabilito fosse a Taranto. Oggi ce ne sono due semplicemente perché i poteri politici, imprenditoriali e affaristici del capoluogo regionale non hanno accettato di perdere il bastone del comando e non essendo riusciti ad avere la meglio sulle pretese di Taranto si è arrivati a modificare (o se preferite a non applicare) la legge Del Rio.
E qui, per Brindisi, è iniziata la farsa. Invece di insistere perché si applicasse integralmente la riforma o in alternativa far rimanere tutto come prima, “qualcuno” ha preferito che la diatriba si limitasse con chi fare l’unione. E’ sempre stato evidente che le forze politiche che in quel momento contavano preferivano che il porto di Brindisi confluisse (non si unisse) con quello di Bari. Occorre sapere che alla base di questo volere c’è sempre stata una questione di semplice convenienza economica, di risorse finanziarie: il bilancio del porto di Brindisi era largamente positivo al contrario di quello di Bari.
Questa è in estrema sintesi la storia ma veniamo all’attualità.
La cronaca di questi giorni ci sbatte in faccia una realtà che molti non volevano vedere o facevano finta di non vedere: porto Core? A suo tempo, ci “costrinsero a cederlo” al porto di Bari nonostante questo non possedesse alcun requisito per tale riconoscimento se non quello di possedere una classe politica molto forte. Da ciò discendono tutti i guai come l’esclusione da i vari corridoi di cui si parla da anni, al massimo si potrà includere il porto di Bari escludendo tutto il resto. Non è il caso di continuare nell’elencare i lati negativi di questa perversa e obbligata “unione” con Bari.
Siamo convinti che al momento non resta che un estremo tentativo, difficile fin che si vuole ma necessario. Se continuiamo con questo “matrimonio” arriveremo alla irrilevanza certa e definitiva del nostro porto, non rimane, appunto che una decisione estrema: riottenere l’autonomia del nostro porto che possiede tutte quelle potenzialità per essere strategico per l'economia della città e, soprattutto, di un territorio più vasto, quindi, non solo quello brindisino ma di tutto il Salento. Il solo fatto che l'ONU, dopo approfonditi studi, abbia scelto Brindisi come base operativa per i propri interventi umanitari nel mondo, costituisce la dimostrazione dell'importanza e dell'alto valore strategico delle nostre infrastrutture (porto e aeroporto). Tutto ciò perché siamo convinti che l’economia del nostro territorio e della nostra città è legata strettamente alla prosperità del porto come, del resto, la storia ci insegna.
E’ ovvio che la politica debba fare la sua parte per questo chiediamo alla classe politica e dirigenziale di intraprendere tutte quelle azioni utili per far (ri)ottenere l’autonomia al porto di Brindisi e a far dimenticare con i comportamenti attuali i tanti errori commessi negli anni passati.
Chiediamo alla politica locale e al Presidente Michele Emiliano che si adoperino per il commissariamento dell’AdSPMAM al fine di gestire il suo scorporo e restituire al porto di Brindisi la sua autonomia.
Brindisi 28 settembre 2021
FORUM AMBIENTE SALUTE E SVILUPPO
WWF Brindisi
ISDE – MEDICI PER L'AMBIENTE
NOTAP/SNAM BRINDISI
ITALIA NOSTRA
FONDAZIONE DI GIULIO
LEGAMBIENTE BRINDISI
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Più di 1 consumatore su 2, pari al 55% dei cittadini, ha diminuito o annullato gli sprechi alimentari per l’emergenza Covid, con i pugliesi che hanno riscoperto le ricette con gli avanzi di cucina grazie al boom del ‘fai da te casalingo’ a causa delle limitazioni per la spesa, per il lungo lockdown con il relativo limite alla movimentazione e con la crisi di molte famiglie pugliesi che hanno vissuto la brusca riduzione del reddito per la chiusura forzata di migliaia di attività. E’ quanto emerge dai risultati di un sondaggio condotto sul sito www.coldiretti.it diffuso in occasione della presentazione del primo Rapporto globale sullo spreco, Food&waste around the world di Waste Watcher International.
“Nonostante ciò il problema resta però rilevante con gli sprechi domestici che ammontano ancora a circa 27 kg per persona all’anno e tra gli alimenti più colpiti svettano verdura e frutta fresca, seguite da pane fresco, cipolle e aglio, latte e yogurt, formaggi, salse e sughi”, spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Fare la lista della spesa, leggere attentamente la scadenza sulle etichette, verificare quotidianamente il frigorifero dove i cibi vanno correttamente posizionati, effettuare acquisti ridotti e ripetuti nel tempo, privilegiare confezioni adeguate, scegliere frutta e verdura con il giusto grado di maturazione, preferire la spesa a km0 e di stagione che garantisce una maggiore freschezza e durata, riscoprire le ricette con gli avanzi, dalle marmellate di frutta alle polpette fino al pane grattugiato, ma anche non avere timore di chiedere la doggy bag al ristorante e l’agribag negli agriturismi di Campagna Amica, sono alcuni dei consigli elaborati dalla Coldiretti Puglia per arginare gli sprechi alimentari.
Non si tratta solo di un problema etico ma che determina anche – precisa la Coldiretti regionale – effetti sul piano economico ed anche ambientale per l’impatto negativo sul dispendio energetico e sullo smaltimento dei rifiuti. La pandemia ha impresso una vera e propria svolta green nei comportamenti degli italiani proprio a partire dalla tavola, spinta dal fatto che le misure anti contagio – sostiene la Coldiretti – portano la gente a stare di più a casa con il recupero di riti domestici come il cucinare che diventa oltre che necessità quotidiana anche un momento di aggregazione familiare più sicura di un pasto o di un aperitivo in mezzo a estranei o a persone che vivono fuori dal proprio nucleo domestico.
“La biodiversità può essere uno strumento strutturale – conclude il presidente Muraglia - nella lotta agli sprechi alimentari e nutrizionali, perché il maggior valore riconosciuto alle varietà biodiverse recuperate determina più attenzione agli sprechi e minori perdite, avvicinando produttori e consumatori nelle filiere corte, ecologiche, locali. Meglio, dunque, prediligere i prodotti di stagione, scegliendo la frutta e le verdure al giusto grado di maturazione e conservandola adeguatamente, dividendo quella che si intende consumare a breve con quella che si prevede di conservare più a lungo”.
Gli sprechi alimentari – continua Coldiretti – si rivelano per il 54 per cento al consumo, per il 21 per cento nella ristorazione, per il 15 per cento nella distribuzione commerciale, per l’8 per cento nell’agricoltura e il 2 per cento nella trasformazione, eppure per evitare di sprecare il cibo basta seguire pochi semplici accorgimenti, come spiega il decalogo della Coldiretti.
DECALOGO ANTISPRECO DI CAMPAGNA AMICA
1) Fai la lista della spesa
2) Procedi con acquisti ridotti e ripetuti nel tempo
3) Preferisci le produzioni locali e compra nei mercati a km 0
4) Acquista seguendo la stagionalità dei prodotti
5) Prendi la frutta con il giusto grado di maturazione
6) Separa le diverse varietà di frutta e verdura
7) Non tenere insieme i cibi che consumi in tempi diversi
8) Controlla sempre l’etichetta
9) Chiedi la doggy bag al ristorante per consumare a casa gli avanzi
10) Cucina con gli avanzi ricette antispreco.
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Mesagne. Convegno sui percorsi micaelici
CONVEGNO 29 SETTEMBRE 2021