Mesagne. Fumata grigia sul solar cooling, a gennaio l'ora della verità In evidenza

Dicembre 21, 2016 1971

librato palmaLa vicenda legata all’impianto solar cooling,

che doveva erogare, grazie all'energia del sole, aria condizionata di estate e calore d'inverno, posizionato sul tetto dell'ex convento dei frati Celestini di Mesagne, oggi sede municipale, continua a scuotere le coscienze e gli umori degli amministratori. L’opera, purtroppo, per una serie di ragioni tecniche ha, di fatto, "sfregiato" il patrimonio artistico perché mal si coniuga all’interno di un edificio di grande rilevanza storica e architettonica. Inoltre, i benefici derivanti dall'impianto di riscaldamento non sono distribuiti equamente in tutti gli uffici dove c'è chi è costretto portarsi le stufe elettriche da casa per riscaldarsi. Per cercare di porre rimedio alla querelle, sia relativa alla corretta funzionalità sia per ciò che riguarda la staticità del soffitto della sala consiliare, lunedì mattina si è svolto in Comune un tavolo tecnico convocato dall'assessore ai Lavori pubblici, Palma Librato, cui hanno preso parte i rappresentanti delle ditte interessate alla costruzione dell'opera. Al termine delle assise la fumata è stata grigia. Cioè non è emerso nulla di importante e rinvio in un prossimo tavolo tecnico che si svolgerà a gennaio 2017 quando si spera che, con il nuovo anno, la querelle potrà concludersi. Diversamente resterà da intraprendere la via legale cui gli interessati, però, vorrebbero evitare. "Nell'incontro abbiamo fatto il punto della situazione - ha spiegato l'assessore Librato - possiamo dire con certezza che l'impianto di solar cooling funziona anche se c'è un benessere differente negli uffici. Ciò è dovuto al cattivo funzionamento dell'impianto secondario che gestisce l'emissione di aria calda. Problematica che la ditta che ha in gestione l'impianto risolverà a breve". Tuttavia, c'è un secondo problema altrettanto importante da risolvere: il cedimento del solaio dell'aula consiliare che ospita l'impianto. "Su questo punto ho fatto un richiamo di responsabilità alla ditta che ha costruito l'impianto affinché ristrutturi il solaio a proprie spese. La ditta ha rifiutato tale soluzione conciliatrice. Ecco perché abbiamo deciso di aggiornarci a gennaio. Se anche allora non ci dovessero essere novità, come Amministrazione, valuteremo le azioni da intraprendere", ha precisato l'assessore che ha già fatto redigere il progetto di ristrutturazione all'ufficio Tecnico e l'ha inviato in Regione per un possibile finanziamento tematico sui beni culturali. L’impianto ha avuto un costo complessivo di circa 460 mila euro di cui 90 mila provenienti dal bilancio comunale. Contro l'assessore si è scagliato il movimento politico "Progettiamo Mesagne" che l'ha accusata di "celebrare l’autoreferenzialità nel tentativo di distrarre l’opinione pubblica in attesa che tutte le vicende, prima o poi, finiscano nel dimenticatoio".