Nota PD sullo stato di avanzamento della conversione dell'ospedale di Mesagne

Giugno 07, 2017 1520

rogoli francescoNon abbiamo mai nascosto i dubbi e le riserve circa il piano di riordino ospedaliero approvato dalla Regione Puglia malgrado il ruolo rilevante che il nostro partito svolge nel governo regionale;

non può che essere così dal momento che degli otto ospedali su tutto il territorio regionale che vengono dismessi e/o riconvertiti tre si trovano in provincia di brindisi, che il rapporto posti letto/abitanti per il nostro territorio sia pari a 2,7 mentre è 3,4 per la Puglia e 3,7 per 1000 abitanti in Italia; che a fronte di ospedali dismessi e/o riconvertiti non c’è traccia dei servizi che si prevede, sulla carta, di implementare. Così come non abbiamo mai compreso in cosa sia consistita l’opera di tutela del territorio e della nostra città da parte dell’On. Matarrelli e del Consigliere Regionale Vizzino che, combinandosi con il Sindaco, avevano promesso di portare all’attenzione dei massimi livelli istituzionali i problemi di Mesagne.

Nonostante tutto e senza spirito di parte abbiamo provato a dare il nostro contributo, promuovendo prima un Consiglio Comunale monotematico sul piano di riordino ospedaliero assieme agli altri consiglieri comunali dell’opposizione e partecipando, poi, al tavolo che ha lavorato alla stesura della convenzione per l’ospedale di Mesagne siglata con la Asl di Brindisi. Ad oggi l’implementazione di quella convenzione procede a rilento, tanto è vero che la tabella di marcia annunciata a mezzo stampa dal Consigliere Regionale Vizzino qualche settimana fa è completamente saltata. Quest’ultimo aveva dichiarato, infatti, che avrebbe avuto luogo “il potenziamento del sevizio polispecialistico con Day service di chirurgia dal primo giugno”, che sarebbe stato implementato “il servizio immunotrasfusionale dal primo maggio”. Niente di tutto ciò è stato al momento realizzato.

Quanto a ciò che di concreto si muove, invece, non possiamo non esplicitare tutta la nostra preoccupazione. La recente delibera ASL/BR (01/06/2017), infatti, nella quale si predispone di procedere “all’attivazione dell’Unità di Cura attraversol’istituto della Concessione di Servizi per l’affidamento della gestione dell’Hospice da parte di un qualificato operatore economico”, lascia a dir poco interdetti.Sembra proprio che si voglia lasciare alla gestione di tipo privatistico un settore che, per sua natura, risulta essere particolarmente delicato e pertanto poco consono alla gestione privata. I reparti, intanto, vengono dismessi, non si capisce bene cosa accadrà al PIPT e l’unica struttura che viene realizzata, spendendo otto milioni di soldi pubblici, sarà affidata ai privati. Non resta che chiedersi quale istituzione pubblica continui a garantire la salute dei cittadini mesagnesi ai sensi dell’art. 32 della Costituzione che citiamo testualmente: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti..”. E cosa pensa di questo il Sindaco Molfetta, che in quanto tale è il responsabile della salute della popolazione del suo territorio? E l’On. Matarrelli che fresco di elezione al consigliere regionale nel 2010 aveva garantito personalmente per l’ospedale di Mesagne? Di tutto questo chiederemo conto nelle prossime ore alla maggioranza e all’Amministrazione Comunale.

Partito Democratico – circolo di Mesagne.

Ultima modifica il Mercoledì, 07 Giugno 2017 21:31