Tra Brindisi e Grottaglie, ormai è un fatto noto, si stanno consumando gli atti progressivi di una vera e propria emergenza, così configurata dall’impatto devastante che ha ed avrà su centinaia di lavoratori, sulle loro famiglie, sulle future generazioni e, in definitiva, sulla Puglia.
Mi riferisco, ove mai ci fosse necessità di essere esplicito, allo smantellamento del sistema occupazionale delle aziende fornitrici che gravitano attorno allo stabilimento Leonardo di Grottaglie, progetto in via di completamento che riduce il famoso indotto a ben poca cosa.
Oggi l’emergenza ha il volto di 175 lavoratori della Tecnomessapia, azienda che fino a ieri godeva di una solida reputazione ed oggi è considerata alla stregua di un ramo secco di cui disfarsi.
L’internalizzazione delle commesse da parte di Leonardo non avviene per un capriccio del proprio management, così come la parziale delocalizzazione di Augusta Westland verso la Polonia non è l’opzione per un clima meno torrido. No, ciò che sta accadendo ha il chiaro profilo di una scelta governativa, stante il fatto che parliamo di aziende a partecipazione statale, e questa ipotesi è maliziosamente confermata dal silenzio tombale del Governo in carica, nonostante le reiterate sollecitazioni che sono da più parti provenute.
Settecento (700!) maestranze, tra indotto diretto e indiretto, sono state già estromesse dall’aerospazio pugliese; il prossimo 1 luglio la stessa sorte dovrebbe spettare ai lavoratori di Tecnomessapia, che pure portano in dote un sapiente know-how per avere per anni contribuito alla realizzazione del Boeing 787 e che quindi avrebbero potuto essere internalizzati senza se e senza ma.
Io credo che si sia ancora in tempo. È per questo che mi rivolgo a te, che conosci palmo a palmo il territorio e che hai saputo intervenire con sensibilità ed efficacia in altre vertenze di analoga gravità.Toni Matarrelli
Deputato MDP