Criticità del Piano anticorruzione del Comune di Mesagne

Gennaio 29, 2018 1788

comune parcheggio della polizia localeProgettiamo Mesagne e il Movimento 5 stelle

hanno presentato presso il Comune di Mesagne alcune osservazioni e proposte per migliorare il Piano triennale anticorruzione, lo strumento di trasparenza che dovrebbe evitare qualsiasi forma d’illegalità. Adottare le misure anticorruzione all’interno della pubblica Amministrazione, infatti, non riduce solo il rischio di fenomeni corruttivi ma fa aumentare il livello di efficienza e di trasparenza all’interno dell’ente. “Abbiamo notato che nel corso del 2017, così come era previsto dal piano in vigore, non sono stati approvati alcuni regolamenti classificati come misure di prevenzione della corruzione ossia il regolamento per “disciplinare il procedimento di autorizzazione di incarichi extra istituzionali ”, il Regolamento per la “disciplina dell’Avvocatura interna e per la gestione degli affari legali” e il Regolamento per la “disciplina dei procedimenti disciplinari””, hanno esordito i coordinatori, Antonio Calabrese per Progettiamo e Angelo Pacciolla per i grillini. I due esponenti politici hanno anche denunciato un fattore piuttosto strano: “il ritardo con cui vengono pubblicati, sull’albo pretorio, alcuni atti amministrativi, in particolare le determine dirigenziali che, in alcuni casi, sono stati inseriti, nell’Albo citato, dopo 4/5 mesi dalla loro definizione”. Circostanza, questa, che non permette, e non solo a loro, di svolgere il loro ruolo politico. C’è di più. Ossia l’abnorme aumento dei costi postali nell’era dell’informatizzazione, di internet e delle email, semplici o Pec. “Si tratta – hanno detto – di un incomprensibile aumento delle spese postali, praticamente raddoppiate dal 2015, e quelle per l’acquisto della carta visto che l’introduzione del protocollo informativo e l’uso massivo della Pec avrebbe dovuto realizzare delle economie e non certamente far lievitare i costi”. Poi i coordinatori hanno chiesto al segretario Giorgia Vadacca di porre particolare attenzione all’assegnazione degli affidamenti per incarichi professionali o affidamenti diretti per la fornitura di servizi con una corretta applicazione del principio di rotazione. Soprattutto i due politici hanno proposto “di intensificare l’attività di rotazione ordinaria del personale, sollecitazione, peraltro, pervenuta dall’Anac nell’ultimo aggiornamento del piano nazionale, specie nelle aree a rischio, anche nei ruoli di coordinamento che prevedono la gestione di uomini e mezzi”.