che si è svolta per esprimere un parere sul bilancio di previsione della Asl di Brindisi per il triennio 2018/20 è stata una ghiotta occasione per il sindaco di Mesagne, Pompeo Molfetta, di incalzare il direttore generale dell'Asl, Giuseppe Pasqualone, ad attivare quanto prima i Presidi territoriali assistenziali ancora in standby. All'incontro erano presenti i sindaci di Cellino, Fasano, S. Pancrazio, Sandonaci, Mesagne, l’assessore al bilancio del comune di S.Vito oltre ai commissari prefettizi in carica nei comuni commissariati. Dai dati contabili del pre-consuntivo emerge che il bilancio per il 2017 si chiude in pareggio, che vi è una gestione accorta ed equilibrata delle risorse economiche finanziarie, che c’è un adeguato fondo di riserva, che non ci sono debiti da onorare e che pertanto il bilancio è saldo e si potranno fare gli investimenti programmati nel triennio 2018/20. Investimenti che riguarderanno soprattutto l’aumento delle dotazioni organiche con le assunzioni e stabilizzazioni di personale sanitario e l’aumento della dotazione strumentale negli ospedali e nei distretti. Circa l’offerta dei servizi sul territorio provinciale il sindaco Pompeo Molfetta, in coro unanime con gli altri sindaci, ha sottolineato «ancora una volta la necessità inderogabile di portare a compimento, nel più breve tempo possibile, l’attivazione dei Pta di Mesagne, Fasano e S. Pietro, di aumentare il numero di posti letto degli ospedali di comunità e di potenziare tutti i servizi ambulatoriali previsti dal Piano di Riordino. Questi sono gli unici passaggi che consentirebbero di decongestionare gli ospedali di Brindisi, Francavilla e Ostuni oggi in grandissima difficoltà». È stato, inoltre, ribadito dai sindaci dell’ambito Br/4 che bisogna potenziare l’assistenza domiciliare ai disabili e agli ultra sessantacinquenni non autosufficienti essendo questo il presupposto imprescindibile per favorire la de-ospedalizzazione e le cure domiciliari. «Si tratta di un obiettivo strategico del Piano Sanitario Regionale che, per questi servizi, ha previsto un aumento della spesa di circa 8 milioni di euro. È necessario pertanto che l'Asl si prenda carico in toto dell’assistenza domiciliare integrata almeno dei pazienti di terzo livello così, come prevede la norma, senza tentare di ridurre il fabbisogno assistenziale o la classe di appartenenza di pazienti le cui famiglie sono già molto provate dalla malattia», ha precisato Molfetta. Proprio in riferimento a quest’ultima delicata questione lunedì prossimo, 26 febbraio, a Mesagne si riunirà il coordinamento istituzionale dell’Ambito 4 insieme alle organizzazioni sindacali per decidere quali ulteriori iniziative adottare per superare le criticità rilevate.
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