Li avevamo lasciati a difendere il vessillo dei Marò esposto sul palazzo di città, ma ri-eccoli a difendere l’indifendibile, chiusi nella loro Salò intellettuale.
Ebbene, posto che ribadire l’identità antifascista della comunità mesagnese sia importante e che iscriversi all’albo dei comuni antifascisti possa essere una buona idea, la nostra riflessione è indirizzata su quanto questa maggioranza ultra eterogenea abbia fallito nel suo progetto post-ideologico, alle prese sin dall’inizio con un “non so che” di grillismo ante-litteram. L’idea che nella stessa coalizione, con l’unico obiettivo di raccogliere anche un solo voto in più, si siano affiancate tradizioni politiche e culturali contrapposte ci vede ancora oggi sconfortati. Ora però ci aspettiamo che il Sindaco e che i consiglieri comunali, nonché i maggiori esponenti dell’attuale maggioranza, si dichiarino e ci dicano se “Mesagne Futura” rappresenta questa maggioranza e se Mesagne è o no una comunità antifascista.
Intendiamoci: a noi de La M far parte o meno di una lista scritta su carta magari per “apparire politicamente corretti” e per fregiarsi di una medaglia di cartone importa relativamente; a noi interessa che il Sindaco, la sua giunta, i suoi consiglieri operino nell’ambito di ciò che i nostri padri costituenti, sicuramente antifascisti, ci hanno politicamente lasciato in eredità. A noi interessa poi che chi si misura nella politica locale, come quella nazionale, si chiarisca i pensieri e capisca che le idee sono importanti e che non è più possibile, nel nome di un’antipolitica che già troppi danni sta facendo, mettere tutti in un unico calderone dove il rischio è che tanti pensieri diversi alla fine non ne facciano neanche uno decente.
Concludiamo ringraziando gli amici di “Mesagne Futura” che ancora una volta ci hanno ricordato e dato dimostrazione di come questo esperimento del “mettiamoci tutti insieme pur che si vinca” non sia certo ascrivibile alle buone pratiche politiche e che ci danno l’occasione per ribadire (oltre al nostro essere convintamente antifascisti) che questo modo di fare politica non ci vedrà mai protagonisti.
Il Direttivo de La M