Di che si tratta? Trattasi di macro-aree, collegate ad un’attività portuale, destinatarie di benefici fiscali quali semplificazioni procedurali, credito d’imposta fino a 50 milioni di euro, agevolazioni IRAP, IMU, TASI ed esenzione dalle spese istruttorie connesse alla realizzazione degli interventi in tali aree. Gli obiettivi delle ZES sono semplici: agevolare l’imprenditoria giovanile, rafforzare le imprese già esistenti, rivalutare le zone industriali ma sopratutto attrarre investimenti dall’estero. In altre parole: sviluppo del territorio e tanti posti di lavoro, che qui da noi sono grasso che cola vista l'alta disoccupazione.
Non vi è chi non veda come tale progetto fosse una piccola rivoluzione ed una grande opportunità per il nostro territorio: decine e decine di posti di lavoro senza dover elemosinare al politicante di turno. Lo scorso novembre il responsabile dei Circoli del PD per la Puglia, Mino Carriero, aprì un tavolo tecnico-politico, come riportato dalle testate locali, con il Sindaco Pompeo Molfetta, il consigliere regionale Mauro Vizzino, il consigliere comunale Gino Vizzino e l'assessore regionale Raffaele Piemontese, per far rientrare la nostra zona industriale in questo progetto, data posizione chiave che assume la zona Pip nella provincia brindisina. Tutto lasciava presagire che Mesagne potesse cogliere questa opportunità ma le cose sono andate diversamente. Quel tavolo tecnico si è dimostrato inconcludente e Mesagne non è rientrata nelle ZES, a vantaggio di Comuni che non hanno nulla da invidiare alla posizione strategica della zona Pip mesagnese e nonostante gli importanti insediamenti produttivi di aziende vitivinicole, conserviere ed olivicole, ed una zona artigianale già strettamente legata al polo industriale brindisino. Sono rientrati invece comuni come Brindisi, Fasano, Ostuni e persino Francavilla Fontana, anche se legata alla ZES ionica. Mesagne é ancora una volta fuori.
Il Sindaco Molfetta, con un comunicato pubblico sulla pagina istituzionale, si è interrogato sulle ragioni che hanno portato alla “decisione politica della Regione di escludere la proposta di Mesagne”. Il Consigliere Regionale Mauro Vizzino, molto vicino al Presidente Michele Emiliano, al momento tace: perché se responsabilità politica va ricercata, questa non può che essere rintracciata in capo al nostro rappresentante istituzionale in Regione. Non vi è dubbio, visto il ruolo ricoperto, che avrebbe potuto e dovuto intervenire sulla questione: se non per risolverla, perlomeno per spiegare i motivi per cui Mesagne si è vista ignorata. Non rientrare nel progetto ZES avrà innegabili effetti negativi per il territorio, anche perché di fronte alla mancata crescita del tessuto produttivo mesagnese vi sarà la crescita dei paesi limitrofi che vi son rientrati, i quali - facilmente e senza dubbio alcuno - nei prossimi 5 anni fagociteranno il mercato, rendendo le aziende mesagnesi non concorrenziali.
Tanti i tavoli tecnici a cui Vizzino ha partecipato, tutti, purtroppo, inconcludenti. Lo abbiamo visto “adoperarsi” per il nostro ospedale, dove le promesse e il taglio di nastri si dimostrarono fuffa e ancora oggi paghiamo i disservizi sanitari nonostante i cittadini paghino le tasse come i cittadini di altre province e regioni; lo abbiamo visto, ancora, accorgersi con notevole ritardo dello stato della strada Mesagne/San Pancrazio e della necessità di un rifacimento che favorisse i nostri cittadini ma soprattutto il turismo, che ha visto bloccata un'arteria fondamentale per la costa ionica. Eppure, quando al 7 giugno 2018 promise di occuparsi personalmente del problema per garantire la viabilità di quella strada, si era ben felici di saperlo al lavoro per Mesagne; addirittura il 20 giugno 2018, dopo un tavolo tecnico-politico con il Presidente della Provincia Domenico Tanzarella e il vicepresidente Ninni Mingolla, Mauro Vizzino annunciava la riapertura della strada. Altra fuffa da vendere ai giornali purtroppo, tanto che il 28 giugno scorso il consigliere regionale si dovette smentire e si vedrà poi costretto a scaricare sulla Provincia la mancata risoluzione di un problema che i mesagnesi conoscono bene. Lo abbiamo visto, infine, farsi firmatario di una mozione per aprire ai passeggeri l'aeroporto di Grottaglie (unico consigliere regionale brindisino) portata avanti dai consiglieri tarantini, che rischiava di indebolire l'aeroporto brindisino. Spiace prendere atto dell'inconcludenza del nostro rappresentante istituzionale in Regione, soprattutto in vista delle prossime elezioni del 2020.
La M è qui a chiedere al nostro Consigliere Regionale un incontro/confronto pubblico con la città per spiegare tutto quanto sta accadendo. Bisogna rendere la città consapevole e non illuderla sulla possibile risoluzione dei problemi: bisogna tornare a parlare con la gente e non ad annuire nella stanza dei bottoni del potente di turno.
Il Direttivo de La M