O meglio omette di pagarle. Così, l’Agenzia delle Entrate di Brindisi, subentrata a Equitalia, ha chiesto all’ente di versargli, con una certa fretta, i premi Inail non pagati negli anni 1998 e 1999 per un complessivo di 34 mila 666 euro. Pronta la risposta del Comune: “la richiesta si è prescritta e non si paga”. Così, per dare forma legale alla vicenda il sindaco Pompeo Molfetta ha fatto ricorso al tribunale che si dovrà esprimere su questa materia. Dunque, cominciamo col dire che i contributi Inail servono a coprire il rischio di infortuni e malattie professionali sul luogo di lavoro. La gestione di questa particolare forma di assistenza ai lavoratori spetta all’Istituto nazionale delle assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro. L’assicurazione Inail è obbligatoria e consente ai lavoratori di fruire di eventuale assistenza sanitaria in caso di infortunio o malattia. Il Comune di Mesagne, quindi, è tenuto a pagare questi contributi per i suoi dipendenti inquadrati come operai. Al Comune di Mesagne, lo scorso 4 settembre, è stata notificata un’intimazione con la quale l’Agenzia della Riscossione ha richiesto il pagamento per un importo complessivo di euro 34 mila 666 euro e 61 centesimi, relativo a cartella esattoriale notificata il 2001 per crediti Inail, regolazioni premio anno 1998 e rate premio anno 1999. “Avverso la predetta intimazione è necessario proporre opposizione in quanto le somme richieste non sono più riscuotibili poichè è decorso inutilmente il termine di prescrizione quinquennale delle obbligazioni ex legge n. 335 del 1995”, ha spiegato il sindaco Molfetta convinto che è già “intervenuta la prescrizione dei crediti in parola che preclude in modo assoluto agli enti creditori di incassare comunque le somme iscritte a ruolo anche in caso di versamento spontaneo, stante il “principio di irricevibilità dei contributi prescritti”. Sempre che in questo periodo di tempo l’Inail o Equitalia abbiano notificato al Comune un atto di intimazione che interrompe il termine di prescrizione, di 5 o 10 anni, dalla cui data di notifica degli atti stessi ricomincia la decorrenza.
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