Pompeo Molfetta: il boom dell'estate mesagnese è anche merito nostro e non solo

Settembre 10, 2019 1587

molfetta pompeo el2015Il boom turistico registrato questa estate a Mesagne

non è solo frutto della programmazione dell’attuale Amministrazione comunale, ma proviene da una programmazione strutturale avviata già negli anni scorsi. E’ il pensiero dell’ex sindaco Pompeo Molfetta che evita, in questo modo, che il merito sia da attribuire tutto al sindaco Toni Matarreli. “Il cartellone ha mantenuto l’impianto degli ultimi anni, molto popolare, in ossequio ad un indirizzo politico consolidato che è quello di offrire ogni sera un evento di intrattenimento”, ha fatto notare l’ex primo cittadino -. Anzi quest’anno, pur in tempi di programmazione ristretti e di vacche magre, il programma è stato più ricco del solito, per la precisione di 50.000 euro. Uno sforzo economico ed organizzativo lodevole tutto spostato sul nobile intento di guadagnare il maggiore flusso di persone possibili nelle sere d'estate, anche se, talvolta la rincorsa al pop rischia di far scivolare nel trash e nel pacchiainismo”. Tuttavia, Molfetta ha tenuto a sottolineare che “tutto questo ambaradan, con i suoi pregi ed i suoi difetti, va ascritto in larga parte ai governi precedenti, alla città nel suo insieme oltre che al governo appena insediato. Naturalmente questa crescita esponenziale dei flussi turistici si tira dietro una serie di criticità che tendono ad aumentare e a complicarsi reciprocamente, poiché in questo spazio urbano angusto e fragile, debbono coesistere funzioni diverse e talvolta contrastanti che mettono a dura prova l’esercizio delle legittime aspirazione e dei diritti di tutti: dei residenti, dei commercianti, dei turisti e dei mesagnesi in generale”. Secondo Molfetta si è visto del caos nella “viabilità e nella sosta che hanno costretto ad avviare estemporanee ordinanze contingibili e urgenti per niente risolutive. Inefficienze si sono registrate nella raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, con provvedimenti tampone che hanno lasciato, comunque, sacche resistenti di sporcizia oltre che di inciviltà”. Ed ancora “una certa qual confusione si è registrata nella occupazione del suolo pubblico, sempre generosamente fuori controllo, che ha spesso oltraggiato l’incanto del palcoscenico. Abbiamo avuto qualche problema di ordine pubblico e di controllo del territorio, non eccellenti gli interventi pubblici e privati di decoro urbano, scadente l’informazione turistica. Infine abbiamo dovuto sopportare l’inevitabile e straordinario ingombro di “chianche” e laterizi per i lavori in corso di Aqp”. Ciononostante il giudizio dell’ex sindaco “resta complessivamente positivo e questo deve incoraggiare a fare di più e meglio. Per il futuro però bisognerà uscire dalla logica degli interventi estemporanei e avviare una programmazione che guardi sia all’anno che verrà sia ai prossimi dieci-venti anni”. La soluzione secondo Molfetta è la sinergia d’intenti. “Bisogna viaggiare su due binari paralleli e convergenti – ha detto - che traguardino entrambe le prospettive attraverso la costituzione di un comitato permanente di rappresentanza delle categorie sociali che vivono, lavorano ed operano nel centro storico per predisporre, insieme a loro, un pacchetto di misure condivise per migliorare la vivibilità complessiva; elaborare un Piano particolareggiato che superi le caratteristiche del vecchio Piano di Recupero e investa, oltre che sui temi legati all’urbanistica, all’edilizia pubblica e privata, ai beni monumentale anche sui temi delle infrastrutture, della viabilità e dello sviluppo turistico –culturale- enogastronomia da affidarsi ad un pool di esperti e da recepire nel prossimo Pug”.