Molfetta contesta a Matarrelli una doppia assunzione In evidenza

Ottobre 01, 2019 2069

molfetta sindaco ago18Nuova querelle politica a Mesagne.

A innescarla è stato l’ex sindaco, Pompeo Molfetta, oggi consigliere comunale di minoranza appartenente al movimento “Libero e progressista, che ha denunciato quello che, a suo dire, è stato un “pastrocchio” combinato dall’Amministrazione Matarrelli, su una assunzione che è divenuta doppia. I fatti. Il 14 marzo 2019 il commissario prefettizio approva il nuovo Piano triennale del fabbisogno del personale 2019/21, secondo le esigenze del Comune, in funzione della pianta organica attiva ed entro i limiti previsti dalla legge. Il primo passo è l’assunzione obbligatoria di una unità in categoria C, “istruttore amministrativo”, da reclutare attingendo direttamente dalla graduatoria vigente per le categorie protette in ottemperanza a quanto disposto dalla legge 68/99. Il 23 maggio 2019, con determinazione dirigenziale, si è proceduto allo scorrimento della specifica graduatoria, all’espletamento del corso di formazione obbligatorio e all’assunzione diretta della candidata assegnata all’area Sviluppo Economico. Il 20 agosto 2019 la nuova giunta municipale approva gli atti di indirizzo per la “programmazione del fabbisogno del personale per il triennio 2019-2021” che dà seguito alla predetta delibera commissariale e dà mandato al responsabile dell’area risorse umane e tributi di procedere a nuove assunzioni categoria C, senza indire procedura di mobilità volontaria e attingendo sempre dall’elenco dei candidati ancora presenti nella graduatoria speciale per le categorie protette del 2013. L’efficacia e la validità di questa graduatoria è stata prorogata fino al 30 settembre, sempre che siano rispettate due condizioni e cioè: che i candidati svolgano un corso di formazione presso il Comune e che siano riesaminati da una apposita commissione interna che ne stabilisce idoneità e meriti. La procedura è stata regolarmente espletata ed ha portato alla seguente graduatoria: A. D. G., idoneo, punteggio 24/30; A. S., non idoneo, punteggio 18/30; A. F., idoneo, punteggio 25/30. “Strana questa graduatoria – ha esordito Molfetta - che viene articolata senza tener conto dei punteggi conseguiti dai candidati. Verosimilmente l’attribuzione di un nuovo punteggio non può confliggere con il posto in graduatoria precedentemente assegnato da una commissione altrettanto regolarmente titolata. Se vale questo principio, perché l’idoneità precedentemente acquisita può essere invece inficiata? E nel nostro caso specifico, se il posto da assegnare fosse uno, a chi sarebbe toccato?”. Il 26 settembre scorso, il segretario generale Ruggiero, in ottemperanza alla delibera di giunta, emette la determinazione e scioglie il dubbio “Approvazione degli idonei alla graduatoria del Comune di Mesagne. Scorrimento e assunzione di una unità di personale a tempo pieno ed indeterminato”. Dichiara, quindi, A. D. G. primo degli idonei in graduatoria, non per il punteggio, e stabilisce di procedere con l’interessato alla stipula del contratto per il quale sarà impegnata la somma complessiva annua di 16 mila euro dal bilancio di previsione. Il pomeriggio dello stesso giorno, giovedì 26 settembre, alle ore 17, la giunta municipale, corre ai ripari, approva una nuova delibera nella quale “Conferma indirizzo e direttive di cui alla deliberazione 47 del 20 agosto 2019”, precisando che la stessa delibera è stata impropriamente interpretata e che i posti da coprire, sempre scorrendo la graduatoria, non era uno solo, come rilevabile in tutti gli atti dirigenziali, bensì due. Il giorno dopo cioè venerdì 27 settembre, il segretario generale, emette una determinazione per la “Copertura di un posto, sempre uno, di istruttore amministrativo a tempo pieno ed indeterminato categoria C mediante scorrimento della graduatoria”, e individua nel candidato A. F. il secondo idoneo, anche se con il punteggio più alto della graduatoria cui spetta il nuovo contratto che sarà presto formalizzato. “La graduatoria resta valida fino al 30 settembre, ma la partita è chiusa perché dei tre candidati rimasti in lizza due vengono assunti e uno resta a casa perché non idoneo”, ha concluso Molfetta.