è una regione ad alto rischio. Il numero dei tamponi effettuati resta estremamente basso e questo incide negativamente sul contenimento dei contagi. L’aspetto più preoccupante è certamente quello riferito ai tanti asintomatici i quali chiedono inutilmente di essere sottoposti a tampone per accertare la propria positività o, ancor di più, la conclusione del periodo in cui chi ha contratto il virus risulta ancora contagioso. Queste scelte effettuate dalla sanità pubblica pugliese contrastano fortemente, peraltro, con le indicazioni del Ministro Speranza ed anche con lo stanziamento di ingenti risorse da parte del Governo, proprio per incentivare lo screening in larga scala. Ma il presidente e assessore alla sanità Emiliano sta facendo anche di peggio. I cittadini che hanno utilizzato strutture private per sottoporsi a test sierologico non riescono a farsi ascoltare neanche nel caso in cui risulti una positività, con la conseguente necessità di ricevere conferma attraverso un tampone. Il rischio concreto è che ci si trovi di fronte ad un vero e proprio “muro di gomma”, con risposte del tipo “resti a casa in isolamento”. Ma chi certifica la “malattia” in assenza del responso di un tampone e soprattutto in mancanza della conferma di validità dei testi sierologici? Mi è stato riferito il caso di una dipendente di una azienda privata che rischia di perdere il posto di lavoro proprio perché nessuno è disposto a mettere nero su bianco la necessità di restare in isolamento. Emiliano è al corrente di tutto questo, ma continua imperterrito a non parlare, a non intervenire, a non risolvere i problemi dei pugliesi in tema di sanità.
Dott. Gianluca Quarta – Consigliere Comunale Brindisi