ARESTA (M5S) : “IMPORTANTI MISURE PER GLI ENTI LOCALI INTRODOTTE NEL DL RILANCIO. UNA RISPOSTA CONCRETA ALLA LETTERA A CONTE DEI SINDACI DEL BRINDISINO”

Luglio 09, 2020 1039

ARESTA GIANLUCALa Camera ha oggi approvato il DL Rilancio che passa ora al Senato per l’approvazione definitiva.

Come deputati e portavoce abbiamo lavorato per migliorare ed integrare il testo del decreto raccogliendo le sollecitazioni che ci sono pervenute dal territorio. Come promesso, abbiamo provato a riportare nell’aula parlamentare le richieste che molti sindaci ed amministratori ci hanno sollecitato, in merito al rischio di dissesto finanziario degli enti locali colpiti da una forte contrazione di entrate a causa del mancato gettito di tasse afferenti alle casse comunali. Mi pare che molti di questi temi erano stati sollecitati, in una lettera aperta al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dai sindaci del brindisino. Si tratta di un ventaglio di provvedimenti a sostegno economico degli enti territoriali, non solo per far fronte alla riduzione delle entrate connessa alla crisi economica ma anche tesi a favorire il pagamento dei debiti commerciali degli enti medesimi. Parliamo di misure importanti come quelle dell’art.106 che istituisce un fondo di 3,5 miliardi di euro per l'anno 2020, destinato ad assicurare ai comuni e province le risorse necessarie per l'espletamento delle funzioni fondamentali in relazione alla perdita di entrate locali connesse all'emergenza Covid-19. Così all’art.107 si prevede il reintegro della dotazione del Fondo di solidarietà comunale per l'anno 2020 dell'importo di 400 milioni, distolto dal fondo medesimo per garantire misure urgenti di solidarietà alimentare. All’art.108 si prevede la rideterminazione del fondo sperimentale di riequilibrio provinciale, per un importo per l'anno 2020 previsto in 184,8 milioni di euro. Con l’art.111 si istituisce un fondo, con una dotazione di 1,5 miliardi di euro per il 2020, da ripartire tra le Regioni sulla base della rispettiva perdita di entrate tributarie dovuta alla emergenza sanitaria. Con l’art.106-bis ci proponiamo il problema di un sostegno in favore dei comuni in stato di dissesto finanziario alla data del 15 giugno 2020, oltre la possibilità, art.113, per gli enti locali di effettuare, nel corso dell'anno 2020, operazioni di rinegoziazione o di sospensione dei mutui e di altre forme di prestito contratti con banche, intermediari finanziari e Cassa depositi e prestiti. Con gli articoli 115 e 116 viene istituito un Fondo, con una dotazione di 12 miliardi di euro per il 2020, per assicurare un'anticipazione di liquidità destinata al pagamento di debiti certi, liquidi ed esigibili di Regioni ed enti locali e quelli del Servizio sanitario nazionale. Con l’art.106 si differisce al 30 settembre 2020 il termine per la deliberazione del bilancio di previsione 2020–2022 degli enti locali (attualmente fissato al 31 luglio), al 30 settembre del termine per la deliberazione di salvaguardia degli equilibri generali di bilancio e al 31 gennaio 2021 il termine per la deliberazione del bilancio di previsione per l'esercizio 2021. Sono varate con l’art.114-bis alcune deroghe alla procedura di dissesto e di riequilibrio finanziario pluriennale enti locali. Con l’art.118-bis si prevede inoltre la possibilità per gli enti territoriali in stato di dissesto di riattivare e portare a termine le procedure concorsuali per l'assunzione di personale sospese, annullate o revocate per motivi di interesse pubblico riconducibili alla situazione finanziaria degli enti medesimi. Ovviamente mi rendo conto che non tutte le richieste che sono venute dagli Enti Locali hanno trovato piena soddisfazione e che ancora molto resti da fare per affrontare l’attuale difficile situazione. Bisogna però riconoscere che l’indirizzo politico intrapreso è quello corretto, che il confronto Governo-Parlamento-Anci non solo non è caduto nel vuoto ma ha trovato ascolto. Devo inoltre riconoscere l’ampio lavoro svolto da tutti noi parlamentari per integrare il testo inizialmente proposto alle Camere a dimostrazione di una capacità del Parlamento di ascoltare il Paese e di esercitare la sovranità popolare.