certamente necessario d’affrontare. Serve, però, costruire una Legge Nazionale sulla Non autosufficienza, dare attuazione alla Legge Regionale sulla Promozione dell’Invecchiamento attivo e in Buona Salute e realizzare nel territorio l’integrazione dei servizi socio assistenziali erogati dagli ambiti con quelli sociosanitari, attraverso la redazione dei Piani di Zona (PdZ), strettamente connessi ai Piani Attuativi Locali (PAL.) Occorre ricostruire un sistema socio-sanitario convergente tra sanità, sociale e reti integrate, necessario a soddisfare il disagio di chi è fragile e delle persone anziane.
La Uil pensionati di Brindisi “Stu Appia Antica” intende ricordare che l’anziano non è “uno scarto” (Papa Francesco), ma è una persona attiva che possiede memoria, desideri, speranze ed ha un notevole patrimonio storico da raccontare, ma bisogna tutelarlo attraverso la riscrittura di un modello di politiche sociali da riporre sulla centralità della persona anziana. Il segretario della Uil pensionati nazionale Carmelo Barbagallo chiede di “mutare” profondamente l’intero sistema delle strutture residenziali per anziani. La conferma proviene dai Nas, che in questi giorni di pandemia hanno riscontrato: “diverse strutture per anziani situate in vari punti d’Italia chiuse perché abusive, sporche o non idonee”. La comparsa di questa pandemia chiede di riconoscere il potere della democrazia, garante del Diritto alla salute pubblica per una politica che, però, deve cambiare passo.
La prospettiva è in una sanità proattiva, previdente ed efficace che chiede di essere aggiornata e adeguata nelle nuove esigenze del sistema sanitario, che si attua in Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA) e in un aumento del personale infermieristico e di assistenti sociali, previsto dal Decreto Rilancio. La cura è fondamentale e in essa si riconoscono la medicina e il paziente come “essere persona, libera ed eguale in dignità e nei diritti garantiti”. Serve, però, una medicina generale che riavvii un confronto con quella convenzionata sul territorio – Medici di Medicina Generale, Pediatri e Specialisti Ambulatoriali, ma che abbia un’organizzazione partecipata e condivisa nel rispetto ai bisogni del Diritto alla Salute dei cittadini. È necessaria, infine, fare una rivisitazione trasparente sulla gestione delle Residenze Sanitarie Assistenziali (Rsa) e Case Protette (CP) per la prevenzione del contagio da Covid -19, per conoscere l’emergenza subita, per sapere il numero dei contagiati tra gli operatori e tra gli ospiti, i decessi, i rapporti tra la mappa dei contagi e per comprendere la causa dell’aver impedito l’adozione di contromisure adeguate in queste strutture.
La situazione dell’emergenza ci invita, quindi, alla necessità di una “morale politica”, orientata alla salute come un bene comune; la cui tutela non può che essere riconosciuto che nel diritto universale al rafforzamento delle cure primarie e nell’estensione/istituzione di servizi innovativi Telemedicina finalizzati a garantire la domiciliarità e l’effettivo godimento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). La Uil pensionati “Stu Appia Antica” Ritiene che il Patto per la Salute 2019/2021, la Legge di Stabilità 2020, il Decreto Curaitalia e il Decreto Rilancio siano la linea di orientamento per il Diritto alla Salute Pubblica. Serve una Riforma del Welfare, necessaria per avere qualità e quantità delle figure professionali addette, per prevedere un riequilibrio territoriale delle strutture di assistenze residenziali e semiresidenziali e per rendere trasparente il sistema di autorizzazione, accreditamento delle strutture e dei servizi socio assistenziali attraverso l’attuazione di un controllo sulla qualità dei servizi erogati e sulla loro rispondenza alle normative previste e alla Carta dei Servizi. In questo Patto per il Cambiamento è indispensabile che il SSN, come suggerisce la Carta di Bologna, resti universalistico e sia adeguatamente finanziato attraverso la fiscalità generale e progressiva, al fine di rimuovere le diseguaglianze di accesso.
Per la Uil pensionati di Brindisi “Stu Appia Antica” non vi sono né scelte né alternative se non in una cultura verso una società a misura di anziano. Penso a una comunità, ridisegnata sulle esigenze di chi è vecchio, che è consumatore di farmaci e utente negli ospedali e nelle strutture residenziali. Il sistema sanitario territoriale, però, non ha una geriatria come accade per la pediatria, ma ha solo gli anziani, che tutti i giorni sono in attesa e in fila negli ambulatori, (tante ore perse), davanti a un Cup. La necessità è per un modello di cambiamento, finalizzato a una Legge sulla non autosufficienza e su una sanità giusta ed equa da tutelare evitando in avvenire, com’è accaduto con il Covid-19, conseguenze sulla salute e perdite di vite umane.
Serve un cambiamento che dia certezze, convinzioni e convenienze in tema di salute e di servizi sanitari. Il sindacato è per un’inversione di rotta che dimostri che la “salute è un bene e un diritto prioritario e inalienabile”, la cui finalità debba essere per l’esigibilità di un Servizio Sanitario Nazionale e per un nuovo modello di Rsa e di casa di riposo integrativo tra operatori sanitari e famiglia nell’attuazione di questo diritto come bene comune. L’impostazione odierna delle Rsa è di tipo ospedaliero con carattere da presidi abitativi a schema sanitario (ci si sveglia presto, si va a dormire presto, il cibo è standardizzato, lo spazio è ridotto).
La verità è che questi anziani sono privati di molte esigenze basilari per una vita serena, se non in quella di avere un posto letto, di essere accuditi per le esigenze esistenziali minime da due assistenti e un infermiere. Il tutto è nell’immaginario di avere la sensazione di essere in casa o in una forma di accoglienza con caratteristica familiare: 15 o al massimo 20 persone, con cucina, giardino, apertura degli orari, un cibo personalizzato (per quanto possibile).
Non è possibile essere trattati come “scarti” della società. Il cambiamento è nel ricevere cure e assistenza a casa propria in un sistema integrato tra la famiglia e personale infermieristico qualificato. La Legge regionale n.16/2019 “Promozione e valorizzazione dell’invecchiamento attivo e della buona salute” riconosce che “la vita dell’anziano è la vita di tutti” e che, anche se sono persone fragili, meno veloci e meno efficienti, è doveroso “accudirli e trattarli con dignità” e rispettarli perché proteggerli non è solo un obbligo morale e legale ma un valore da tutelare nell’interesse di tutti e non “una nota stonata” per la nostra collettività, poiché gli anziani sono i nostri nonni o i nostri genitori.
Il segretario della Uil pensionati di Brindisi “Stu Appia Antica” Tindaro Giunta