Mesagne ha perso la sua pinacoteca In evidenza
Nonostante due “Grandi mostre” che si sono svolte a Mesagne, Picasso nel 2018 e Warhol nel 2019, la città rischia di non avere più la sua pinacoteca. Un immobile in stile liberty collocato in via Martiri della Libertà che è stato chiuso anni fa e le sue opere trasferite nei depositi. La struttura, infatti, ha bisogno di un restyling strutturale. Solo una piccola parte delle opere, relativa alla collezione Avasto, è conservata al primo piano di Palazzo dei Celestini, sede della municipalità. “La Pinacoteca comunale costituisce certamente un pezzo dell’identità di una città e può caratterizzarsi come un punto di riferimento per soddisfare bisogni di socialità, aggregazione, solidarietà”, è stato spiegato durante l’incontro della commissione Cultura che si è svolto giorni fa in Comune.
L’auspicata riapertura della Pinacoteca a Mesagne potrebbe diventare, a prescindere dal luogo fisico in cui è collocata e dal particolare valore del patrimonio in essa contenuto, un vero e proprio laboratorio, una fucina di idee e progetti, un corpo vivente in cui possono confluire i fermenti e le vivacità della cooperazione, rompendo la rappresentazione dominante di mero spazio di conservazione e classificazione per diventare cuore pulsante soprattutto per i giovani che chiedono cultura e per coloro che la propongono. Attualmente la Pinacoteca accoglie le collezioni di Giovanni Avasto, temporaneamente allestita al primo piano del palazzo di città. ma con fruizione limitata, le opere di Cesare Marino, Egidio Ribezzi, Emanuele Attanasio ed altri artisti contemporanei che le hanno donate nel corso degli anni, nonché acquisizioni da parte dell’Amministrazione comunale, come le due opere dell’artista Adriana Notte. “La Pinacoteca potrebbe essere una struttura attiva, partecipante, socialmente spalancata, persino contestativa, preventiva nel coinvolgimento dei minori contro la violenza e il degrado che distruggono l’identità individuale delle fasce più deboli e a rischio della popolazione del territorio”, hanno fatto notare i partecipanti all’incontro -. Prescindendo dalla personale valutazione delle opere contenute nella Pinacoteca comunale, il suo patrimonio va valorizzato poiché appartenente alla città e ai suoi cittadini, oltre ad essere una doverosa forma di rispetto nei confronti degli artisti che con generosità e entusiasmo hanno donato una loro opera alla comunità mesagnese”. Opere artistiche che difficilmente ritorneranno nella Pinacoteca.
“Quell’immobile va ristrutturato - ha spiegato Marco Calò, consulente politico del sindaco Matarrelli per la cultura – al momento non ci sono fondi per farlo. Pertanto è improbabile che nel prossimo anno le opere artistiche potranno ritornare nella loro sede naturale”.
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