BILANCIO BLOCCATO, L'OPPOSIZIONE CHIEDE LE DIMISSIONI IMMEDIATE DELL'ASSESSORE FINA
SAN DONACI. Un bilancio di previsione “rattoppato" e privo di progettualità, il gruppo di minoranza che accoglie ufficialmente con sé un consigliere che appoggiava il sindaco Angelo Marasco il quale, di fatto ha una maggioranza numericamente e soprattutto politicamente appesa a un filo, e una serie di domande che finora non hanno mai trovato risposte dall'assessore competente.
Il gruppo interforze di minoranza nel consiglio comunale di San Donaci va all'attacco, numeri e atti alla mano, del primo cittadino e la sua giunta, chiedendo in primis le dimissioni immediate dell'assessore alle finanze Valentina Fina, e mette la cittadinanza sandonacese davanti alle prospettive amministrative dell'ente.
La seduta consiliare del 6 maggio scorso, ha costituito il punto di svolta per gli equilibri interni all’assemblea, e i rapporti tra maggioranza e opposizione: il consigliere comunale Marco Lolli (tra i più suffragati alle ultime elezioni), uscito dalla maggioranza a settembre dello scorso anno, è entrato nel gruppo interforze di minoranza di cui fanno parte anche i consiglieri Antonella Vincenti, Maurizio Greco e Barbara Gioffreda.
Ed è qui che, di fatto, nasce il punto di non ritorno: “Il mutato quadro Istituzionale, che rileva come la attuale maggioranza di governo sia ormai minoranza elettorale a San Donaci – affermano i consiglieri -, deve far riflettere il sindaco Angelo Marasco riguardo alla prospettiva politica e di governo del Comune di San Donaci. Occorre voltare pagina, soprattutto per la inefficiente e inconsistente azione amministrativa registrata sino ad oggi”.
Secondo la battagliera esponente del centrosinistra, infatti “Il dibattito in consiglio sul bilancio di previsione 2021 ha, infatti, evidenziato i limiti, l’inadeguatezza e l’incapacità di governo di una giunta comunale sempre più in affanno, assente sul piano operativo con chiari ed evidenti limiti di programmazione e controllo dell’attività amministrativa. I numeri di questo bilancio di previsione non solo risultano inattendibili, tanto da mettere in discussione lo stesso equilibrio di bilancio, ma addirittura sono prova inconfutabile di errori politico amministrativi, nonché dei ritardi, delle inefficienze e della paralisi della macchina amministrativa, ed in particolare dei settori Ragioneria e Tributi”.
Spicca, tra le critiche mosse dall'opposizione che chiede un gesto di alta responsabilità politica all’assessora competente, l'incongruenza tra le entrate preventivate a fronte di una pressione fiscale elevata, e la reale riscossione dei tributi locali: “Errori politico amministrativi, ritardi, inefficienze e paralisi della macchina amministrativa che si scaricano pesantemente sui cittadini ed in particolare sui contribuenti Sandonacesi che, secondo i numeri di questo bilancio, sarebbero nella stragrande maggioranza evasori. Fermo restando l’altissima pressione fiscale che grava sui cittadini di San Donaci, per gli anni dal 2016 e precedenti e dal 2017 al 2020 si rilevano residui attivi di natura tributaria, ovvero somme accertate e non riscosse, per circa 4,2 milioni di euro, e addirittura 1,5 milioni euro relativi al solo 2020. Dunque, stante i dati di bilancio rispetto ad una previsione di entrata per Tari e IMU e tributi minori, di circa 2.500.000,00 euro, i contribuenti sandonacesi avrebbero pagato per tasse solo 1 milione di euro”.
Un popolo di evasori, quindi, freddi numeri alla mano? Secondo i rappresentanti del gruppo di minoranza non esiste proprio, e spiegano il perché: “Una enorme presunta evasione, che per noi è assolutamente inattendibile. Il risultato di tale situazione produrrà ogni anno, così come accaduto quest’anno con riferimento a tributi 2015, una montagna di avvisi di accertamento a carico dei cittadini Sandonacesi (circa duemila su 2.565 nuclei familiari). Considerati gli annullamenti registrati in questi anni, a seguito di prova dell’avvenuto pagamento dei tributi da parte dei contribuenti, appare assolutamente incomprensibile come gli F24 di pagamento di tali contribuenti non siano stati contabilizzati in entrata nei capitoli di Bilancio dei relativi tributi”.
E su questa problematica, da tempo, il gruppo interforze di minoranza ne ha fatto una battaglia politica di tutto punto, mettendo in affanno la giunta: “Considerato che tali pagamenti dei contribuenti sono somme effettivamente entrate in Tesoreria ed incassate abbiamo chiesto, senza ottenere risposta, in quale rivolo di bilancio sono andate a finire. Tutto ciò, prova il mancato aggiornamento in questi anni della banca dati tributaria del Comune sulla base dei versamenti effettuati dai contribuenti e dei fascicoli cartacei degli stessi, nonché l’assenza di un raccordo operativo tra il settore tributi ed il settore ragioneria, che, peraltro, non risulta avere preso atto dei suddetti annullamenti”.
Tradotto, secondo gli attuali consiglieri di opposizione, porterà conseguenze nefaste sulla spesa corrente, riducendo fortemente la capacità di spesa del Comune e la disponibilità di risorse finanziarie da impiegare per una riduzione delle aliquote tributarie e per investimenti sulle opere pubbliche, nei servizi, nella cultura e sui giovani: “Quindi, serve un'assunzione di responsabilità politica verso i cittadini, e l'unica strada possibile è chiara: le dimissioni dell’assessore al bilancio Valentina Fina”.
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