Mesagne. Vincono il concorsone per Oss, ma sono esclusi. Indaga la Guardia di finanza

Maggio 12, 2021 2460

Il lavoro resta ancora un sogno per 65 operatori socio sanitari, tra cui diversi mesagnesi, che hanno partecipato nel 2019 al “concorsone” che si era svolto presso il policlinico Riuniti di Foggia e, pur avendo ottenuto in un primo momento l’inserimento in graduatoria, si sono visti estromettere a causa di un attestato di qualifica rilasciato dalla Regione Abruzzo, su richiesta di una scuola privata di Teramo, che, al momento, sembra non essere valido. In pratica il titolo professionale rilasciato da un istituto scolastico privato di Lecce, per il corso sostenuto, non è riconosciuto dalla Regione Puglia poiché la società che l’ha rilasciato non è iscritta nell’albo delle società formatrici.

Il corso è costato ad ogni partecipante ben 2.800 euro. Così, i 65 operatori, che hanno sostenuto l’esame di Oss nel 2016 a Pescara, si sono risvegliati da questo brutto sogno, ma non si sono demoralizzati e hanno inviato una denuncia per truffa alla Guardia di finanza di Brindisi. “Ci siamo ritrovati a mani e tasche vuote, delusi dalla caduta del sogno di un lavoro sicuro e meritato, nonché dalla falsità dei due Istituti rappresentati dallo stesso gruppo di soggetti ancora in attività. Solo il presidente Emiliano potrebbe sanare o far sanare l’ingiustizia subita, facendoci riammettere nella graduatoria dell’ultimo concorso espletato”, hanno chiosato questi operatori sanitari.

Nella denuncia presentata alla Guardia di finanza gli esclusi hanno messo in evidenza, con relativa documentazione allegata, diverse situazioni anomale che hanno dovuto affrontare nella querelle aperta con le due società scolastiche private. In particolare hanno tenuto a fare notare agli investigatori “la positiva immissione in graduatoria, dopo aver regolarmente presentato i documenti previsti, per noi autenticamente validi e come tali accettati dalla commissione esaminatrice prima dello svolgimento delle prove, sia dei quiz sia dei successivi accertamenti orali”. Hanno, quindi, precisato: “Detta commissione comunicava in entrambe le circostanze che i documenti dei concorrenti, ed in particolare l’attestato di qualifica, sarebbero stati verificati prima delle prove e che sarebbero stati esclusi i concorrenti non in regola con quanto richiesto dal bando di concorso; in apertura dei quiz, infatti, venivano esclusi alcuni concorrenti”.

Ma non i 65 ricorrenti che erano regolarmente ammessi. Dopo due anni, esattamente nel marzo 2021, gli è stata notificata la “decadenza dal concorso per assenza del requisito specifico”, ossia la “mancata validità certificata dalla Regione Abruzzo, dell’attestato Oss della scuola privata di Teramo, non essendo tale soggetto inserito nell’albo regionale degli organismi di formazione accreditati presso la Regione Abruzzo allo svolgimento di attività formative”. Così, hanno presentato una denuncia per truffa sottolineando, tra l’altro, che l’istituto di Lecce ha introitato somme di denaro, con promessa di un attestato di qualifica rivelatosi privo di validità pur in presenza, sul bando pubblico, dei riferimenti di legge”.  

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