L'on. le Faggiano: "Il centro storico di Mesagne non diventi una mangiatoia a cielo aperto"
“La città antica di Mesagne non deve diventare la dependance di qualche attività privata”. È quanto ha affermato l’onorevole Cosimo Faggiano, già sindaco della città, in una nota epistolare inviata al sindaco Toni Matarrelli, per invitarlo a non far divenire il cuore antico di Mesagne una “mangiatoia a cielo aperto”. Con l’imminente arrivo dell’estate, quest’anno più attesa che mai, ci sarà la ripresa a pieno ritmo di tutte le attività costrette, per lungo tempo, a restare chiuse. In particolare i bar, ristoranti, pizzerie e locali di intrattenimenti vari. Poiché rimane in vigore l’esenzione di pagamento per l’occupazione di suolo pubblico è prevedibile quanto già accade lo scorso anno con infinite richieste di spazi da occupare, intere strade, piazze, marciapiedi, conseguenti concessioni senza limiti, quanto più ampie possibili, con particolari rischi per il centro storico. “Già l’anno scorso – ha esordito l’onorevole Faggiano -, ho avuto modo di confrontarmi con te, sull’uso e “abuso” in alcuni casi, degli spazi pubblici, per quanto giustificabile possa essere, la volontà di sostenere, aiutare, incoraggiare, la ripresa di queste attività”.
L’ex sindaco ha, quindi, fatto presente “quanto detto per lo spazio antistante il sagrato della chiesa Matrice, con l’impegno da te assunto in quella occasione a non ripetere l’errore”. Una preoccupazione, quella di Faggiano, legata “al valore del centro storico, alla doverosa cura e tutela dei suoi beni monumentali, delle sue piazze, piazzette ed angoli, che tutti hanno diritto di vivere. Non voglio richiamare, ancora, l’impegno e il sacrificio che abbiamo profuso a più mani, negli ultimi decenni, per riportarlo al suo splendore, restituendolo al godimento dei cittadini mesagnesi e dei tanti visitatori. Una cosa questa, di cui tutti meniamo vanto, evidenziando quanto restino sbalorditi, di quanta storia, cultura e bellezza, sia racchiusa nel cuore della nostra città”. Per Faggiano “questo invidiabile patrimonio storico, culturale, sociale ed anche economico, non può diventare area di servizio monosettoriale, trasformando nei fatti, il cuore della città, in una sorta di “mangiatoia all’aperto” e di assembramento permanente. Ciò che oggi può apparire addirittura “una attrattiva nella attrazione”, magari redditizia per chi la usa a suo servizio, finisce per snaturare storia e valore del luogo, che invece avrebbe possibilità di valorizzazione, con una politica culturale finalizzata”. Ed a proposito “di utilizzo distorto, ho visto la pubblicità di una iniziativa musicale e di ristorazione “No stop” che si terrà in piazza Orsini del Balzo e che vedrà, una delle più belle piazze del Salento, trasformata in “dependance” di un’attività privata”.
L’onorevole ha tenuto a ricordare che “nel caso specifico, la gestione di tale attività non abbia dato buona prova di responsabilità, nel periodo più critico della pandemia. Certamente non mi sembra un buon inizio, come scelta di ritorno alla normalità, soprattutto vista in prospettiva da chi, culturalmente, si abitua a pensare, che tutto sia e debba essere, funzionale ai suoi “legittimi” interessi”. Per concludere l’ex primo cittadino ha ammesso che, “per esperienza personale, è difficile governare, soprattutto farlo nell’assoluto rispetto degli interessi della città tutta. Questo ci costringe a volte, a dover dire no, a richieste di amici, di elettori, o di chiunque, non consideri prevalente l’interesse pubblico, rispetto alle sue, per quanto legittime, esigenze private. È difficile, ma si può e lo si deve fare, salvaguardando il futuro della città”.
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