Le Asl pugliesi non solleciteranno i pazienti per il pagamento delle prestazioni di Pronto Soccorso non seguite da ricovero, precedentemente al 31 dicembre 2020

Giugno 28, 2021 724

Le Asl pugliesi non insisteranno nel sollecitare dai pazienti il pagamento delle prestazioni di Pronto Soccorso non seguite da ricovero, precedentemente al 31 dicembre 2020. Lo stesso vale per i ticket  non versati per un'esenzione dichiarata ma insussistente. Sono le previsioni di una proposta di legge, proposta da Ignazio Zullo, Renato Perrini e altri - si sono aggiunte le firme di numerosi altri  consiglieri - approvata a larga maggioranza dalla terza commissione del Consiglio regionale, presieduta da Mauro Vizzino.
Ha avuto lo stesso esito la votazione di un emendamento, illustrato sempre da Zullo, che ha sostituito integralmente l'articolo unico, adeguando il testo alle osservazioni dell'ufficio legislativo del Consiglio e portando l'intervento normativo nell'ambito delle competenze regionali.  
Saranno quindi annullati e stralciati i relativi atti delle aziende sanitarie. Il problema è molto sensibile nella provincia di Taranto, in cui l'Asl ha inviato solleciti riferiti a debiti fin dal 2011 (la prescrizione è decennale), secondo la richiesta della Corte dei Conti di esigere i crediti.
L'iniziativa legislativa vuole venire incontro alle condizioni di povertà di tanti debitori, alle difficoltà di alcuni interessati di provare pagamenti effettuati anni prima, alla dubbia esigibilità di molti crediti e all’antieconomicità del recupero crediti da parte delle Asl, che distraggono risorse umane dai procedimenti amministrativi più recenti ed affrontano spese di notifica a fronte di incassi spesso esigui. In genere arriva a risultato meno del 10% delle procedure.

Nessuna novità sulla sospensione del servizio di trasporto disabili ai centri diurni nel Salento, nell'audizione dell’assessore regionale alla sanità Pierluigi Lopalco e dei direttori generali delle Asl Lecce, Taranto e Brindisi, richiesta dal vice presidente del Consiglio Regionale Cristian Casili e dal capogruppo La Puglia domani Paolo Pagliaro. Il problema riguarda l'area di Lecce e Brindisi, mentre il servizio viene erogato nelle altre province.
Casili ha rinnovato la richiesta di garantire uniformità di trattamento e di assistenza sul territorio regionale per le persone diversamente abili, per risolvere le gravi carenze di servizi nell'area salentina. Pagliaro ha fatto presente che il servizio è sospeso dal 7 maggio, riguarda 27 centri nel Leccese e 15 nel brindisino, con 500 dipendenti e costringe 1200 i pazienti a restare “murati” in casa o ad affidarsi al trasporto familiare, con spese e rischi.
Gli Assessorati regionali alla sanità e al welfare hanno presente il problema, causato dalle difficoltà di spesa in compartecipazione tra le Asl e gli ambiti territoriali, che non remunerano il servizio. L'assessore Lopalco ha assicurato che convocherà a breve un incontro per fare il punto della situazione e ricondurre quella salentina alle procedure adottate dalle altre Asl, a parità di norme.
La commissione sanità tornerà sul tema, ha concluso il presidente Vizzino, per promuovere un incontro risolutivo tra Regione, Asl e Anci, come proposto dal consigliere Antonio Gabellone o per adottare un'iniziativa di legge condivisa, come richiesto dal capogruppo Pagliaro.

Aggiornamento delle tariffe per le aziende che erogano prestazioni riabilitative: si terrà a breve l'incontro tra il Dipartimento salute della Regione e le organizzazioni della sanità privata, “per entrare nel tecnico” della questione. Si è appreso nell'audizione richiesta dai consiglieri Giuseppe Tupputi e Alessandro Leoci in terza commissione, alla presenza dei rappresentanti delle Associazioni Aiop, Arsota, Aris.
Resta valido l'impianto dei regolamenti regionali emanati nel 2015 e nel 2019, che potranno subire semmai modifiche parziali. Le tariffe attuali sono state fissate 14 anni fa. Si parla di un adeguamento del 7%.

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