Covid 19. Non basta seguire il dato dei ricoveri in terapia intensiva
"Gli indicatori da usare per tenere sotto controllo la pandemia da Covid-19 sono al centro del dibattito politico tedesco a meno di un mese dalle elezioni politiche. A questo proposito Salute Pubblica ha sentito Emilio Gianicolo, statistico ed epidemiologo dell’Università di Mainz – autore di uno studio sull’argomento – e recentemente intervistato dalla Deutsche Welle, emittente pubblica tedesca di radiodiffusione a livello internazionale.
In Germania, da circa un anno e mezzo l’attenzione generale di decisori politici e mass media è concentrata su un dato: l’incidenza settimanale per 100.00 abitanti di nuovi casi di Covid-19. Questo criterio sta per essere abbandonato, per essere sostituito dal tasso di ricovero in terapia intensiva di pazienti Covid-19.
Intervistato dalla giornalista Lisa Hänel, Gianicolo ha sostenuto che il fenomeno è complesso e per fotografarlo adeguatamente occorre che i decisori tengano sotto controllo almeno due aspetti: la dinamica della pandemia e la capacità di cura del sistema sanitario. Limitarsi ad osservare solo la capacità di risposta del sistema sanitario espone al rischio di perdere di vista la velocità di trasmissione del virus, con effetti nefasti – per esempio – sulla capacità del sistema sanitario di tracciare i contagi.
Un altro aspetto affrontato nell’intervista è la necessità di stratificare gli indicatori a seconda dell’età e di altri parametri, quali per esempio la vaccinazione. “I dati scientifici, infatti, permettono di stabilire che siano le persone più anziane ad avere la prognosi peggiore. Inoltre, la comunità scientifica – sulla base di una mole crescente di studi – è unanime nel ritenere che sebbene i vaccini non proteggano in maniera totale dalla possibilità di contrarre il Covid-19, tuttavia la probabilità che ciò avvenga è molto bassa ed è ancora più bassa la probabilità di ricovero o decesso per Covid-19 tra i vaccinati rispetto ai non vaccinati. Declinare dunque gli indicatori in una certa area geografica a seconda dell’età e della vaccinazione permette di stimare in modo più corretto il rischio di collasso del sistema sanitario”.
Infine, un aspetto affrontato nell’intervista è “la necessità che i criteri di decisione adottati siano basati su dati tempestivi e privilegino la trasparenza e la facilità di comunicazione alla raffinatezza statistica”.
Emilio Gianicolo per Salute pubblica
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