Mesagne. Scioperano i dipendenti di Stef Italia

Marzo 10, 2022 1404

Stato di agitazione a Mesagne da parte dei lavoratori della Stef Italia a causa della chiusura della sede logistica, ex sede dei prodotti Ferrero, con magazzino di distribuzione e immagazzinamento di prodotti alimentari. L’origine dei problemi per i lavoratori della sede brindisina risale a sei anni fa, quando la multinazionale Ferrero ha deciso di liberarsi di quattro depositi, Pisa, San Benedetto del Tronto, Lamezia Terme e Mesagne, e di affidarli a Stef Italia Spa, con importi notevoli, per svolgere attività logistica. Ciò ha portato tutti i dipendenti Ferrero a transitare in Stef con garanzie sull’impiego occupazionale e sui livelli economici per sei anni. Periodo che scadrà il prossimo 1° aprile. Così, mentre altre realtà, che dovranno essere soppresse, hanno ricevuto una proroga a Mesagne non è arrivato nulla. Se non il trasferimento degli 11 dipendenti in altra sede del Nord Italia. Dunque, stato di agitazione di tutto il personale e sciopero in tutti i siti, di due ore a fine turno, venerdì 11 marzo per dare sostegno ai lavoratori del sito produttivo di gestione logistica di Mesagne, alle loro richieste ed a quelle del sindacato per un tavolo negoziale, affinché l’azienda rispetti le procedure e le relazioni industriali.

Ad annunciarlo unitariamente sono state Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti nazionali a seguito della decisione di Ferrero e della società di logistica Stef Italia di chiudere il sito in provincia di Brindisi di distribuzione immagazzinamento di prodotti alimentari a temperatura controllata, denunciando che “continua una perversa e devastante ristrutturazione ad opera di grandi gruppi con bilanci perfettamente in utile, pur non avendo crisi di mercato nel settore dei prodotti alimentari". Secondo le organizzazioni sindacali “è grave il rimbalzo di responsabilità sul mancato rinnovo del contratto da parte di Ferrero, che pure aveva siglato un accordo di cessione di ramo di azienda a favore di Stef. Si chiude Mesagne e si affida sulla scorta del massimo ribasso il contratto ad una non meglio precisata azienda del settore che non sappiamo quale contratto di lavoro applichi e che a sua volta affida in subappalto ad altri soggetti l'attività di logistica”. Ad aggravare la situazione ci ha pensato Stef che, mentre sono in corso le trattative presso la regione Puglia, ha messo in pratica con atto unilaterale il trasferimento di 11 lavoratori a Cesena ed in altri territori del nord, a circa 700 chilometri di distanza da Mesagne “trattandoli come merce da movimentare. Un atto che, a nostro parere, equivale ad aprire la strada del licenziamento e conseguentemente all'ennesima crisi sociale, in un territorio del mezzogiorno già duramente colpito”. Per questi motivi le organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno detto “stop a decisioni unilaterali che portano al licenziamento, basta ristrutturazioni selvagge che mortificato la professionalità dei lavoratori. Stef ritiri le lettere di trasferimento ovvero di licenziamento, si sieda al tavolo di confronto con le istituzioni ed il sindacato e faccia la propria parte nel dare continuità e operatività nelle aree del sud. Presenti il piano industriale per rilanciare le attività e potenziare tutti i siti logistici del Paese”.

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Ultima modifica il Giovedì, 10 Marzo 2022 15:35