CGIL Brindisi-le gravi criticità organizzative dell'intero P.O. di Francavilla- nella UOC di Ortopedia e traumatologia
La FPCGIL Brindisi, nel contesto delle recenti azioni sindacali collettive già intraprese a difesa della sanità pubblica brindisina, a seguito del confronto coi lavoratori* del P.O. Francavilla Fontana, in cui sono emerse sia istanze individuali che collettive, per le quali la scrivente segreteria si riserva di utilizzare il sistema delle tutele individuali/collettive, accoglie e
denuncia
le gravi criticità organizzative dell’intero P.O. di Francavilla determinatesi nel corso di un decennio a causa di una progressiva quanto inesorabile riduzione degli investimenti nelle dotazioni organiche, strutturali e tecnologiche di quel presidio.
Il presidio ospedaliero francavillese, inquadrato dalla Regione Puglia come Ospedale di I livello nel Piano di “Riordino ospedaliero della Regione Puglia ai sensi del D.M. n. 70/2015 e delle Leggi di Stabilità 2016-2017” deliberato nel 2019, è, purtroppo, gravato da gravissime carenze di organico medico, come già rappresentato, nei mesi precedenti, a proposito del Pronto Soccorso e, in queste ultime ore, a proposito della Ginecologia e Ostetricia. Eppure, queste criticità organizzative non sono le uniche in quello che potrebbe funzionare anche da Centro Trauma di Zona: nella UOC di Ortopedia e traumatologia del “D. Camberlingo” vi è una dotazione organica, attualmente, di soli 3 (tre!) medici a fronte di una dotazione di organico prevista di 7 (sette!) medici più il Direttore.
Premesso che già la dotazione organica di sette medici prevista dal Piano triennale del fabbisogno di personale dell’ASLBR è del tutto inadeguata a garantire la sicurezza delle cure, in continuità assistenziale con guardia medica, ad un reparto di ben 24 posti letto accreditati, ma lasciare soli tre medici ortopedici per una domanda di salute proveniente da un bacino di utenza stimabile tra i 150 e 300 mila abitanti sembra uno di quei giochini sadici delle distopie fantascientifiche in cui gli spettatori si divertono a guardare morire i concorrenti. Questa dotazione organica impone di fatto il lavoro forzato agli ortopedici di Francavilla; c’è chi arriva a svolgere ben 30 (trenta!), reperibilità al mese: un carico lavorativo insostenibile ed anche in violazione della normativa sui riposi! Deve scapparci veramente il morto, come già successo in altro presidio, prima che codesta amministrazione assuma dei provvedimenti seri a tutela dei lavoratori? Quanto forte deve essere il grido di aiuto dei lavoratori perché venga udito? A chi scrive appare del tutto evidente che una tale carenza di organico medico non può che ridurre la gratificazione personale ed il senso di appartenenza all’azienda dei lavoratori dipendenti e, contemporaneamente, aumentare il rischio clinico e i rischi professionali tra cui l’esposizione agli infortuni, alle patologie stress-lavoro correlato, allo straining, burnout nonché alle aggressioni ed al contenzioso medico-legale, due patologie del conflitto sociale generato ed aggravato anche dalle disuguaglianze di salute nella provincia brindisina (giova ripetere quanto già evidenziato a proposito dei PPSS brindisini anche per l’ortopedia francavillese evidentemente)!
Cambiano le persone alla direzione strategica dell’ASLBR, ma la condotta rimane la medesima.
Giova ripeterlo perché le gravi carenze di organico, che fanno sempre comodo ai bilanci, vengono sistematicamente imputate all’inefficacia delle diverse procedure di reclutamento di personale dirigente già espletate, ma giammai vengono affrontate le ragioni della scarsa attrattività lavorativa delle strutture brindisine. Ad esempio, non è mai stata presa in considerazione una politica assunzionale finalizzata alla riduzione del precariato: questo obiettivo nell’ASLBR consiste essenzialmente nell’economicissimo risparmio derivante dalla scadenza dei contratti a tempo determinato, naturalmente il più brevi possibili, tre mesi, sei mesi, e se non ti sta bene te ne puoi andare; e infatti i lavoratori se ne vanno in quelle aziende dove anche i contratti a tempo determinato danno comunque una certa stabilità emotiva occupazionale e salariale, perché magari sono a scadenza di 36 mesi (determinando così i requisiti per la stabilizzazione) o perché coprono i tempi necessari all’espletamento dei concorsi per l’assunzione a tempo indeterminato (peraltro sempre velocissimi e tempestivi rispetto a quelli dell’ASLBR)!
Chiara Cleopazzo |
C. Luca Ghezzani |
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Segretaria Area Sanità FPCGIL Brindisi |
Coordinatore Dirigenza Sanitaria SSN FPCGIL Brindisi |
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