Mesagne. A un anno dal voto la situazione è strana
A un anno dalle consultazioni elettorali per il rinnovo dell’amministrazione comunale a Mesagne è calma piatta. Per la prima volta dopo diverse consultazioni la situazione politica è strana. Il Partito democratico è sopito in attesa delle consultazioni elettorali del prossimo anno quando, molto probabilmente, entrerà a far parte dei partiti che sosterranno Toni Matarrelli alla ricandidatura a sindaco; Mesagne moderata è altalenante ed è quasi certa la mancata ricandidatura il prossimo anno; il movimento Libero e progressista ha rinunciato al suo scranno nella massima assise e ogni tanto fa sentire la sua voce esclusivamente sui social; il movimento 5 stelle non sa bene, al momento, quale sarà il suo nebuloso futuro.
Nel centro destra le cose non vanno meglio. Al di là degli ex uomini di centro destra confluiti in liste civiche che supportano l’amministrazione Matarrelli per il resto non vi sono segnali importanti. Forza Italia e Lega non hanno ufficialmente nessun riferimento locale; Fratelli d’Italia, dopo l’elezione dell’attuale maggioranza di governo, ha iniziato a far sentire timidamente la propria voce. Chi, invece, ha sopperito a tale assenza politica è il delegato regionale del Popolo delle Partite Iva – Unione italiana, Angelo Pignatelli, i cui interventi civici sono dovuti più che altro alla disperazione di non aver interlocutori validi nelle istituzioni. Dopo aver chiesto, inutilmente, più volte un incontro con Giorgia Meloni, Raffaele Fitto e Alfredo Mantovano per esporre il disagio della categoria, strozzato tra stretta creditizia, inflazione e caro carburante, ed essersi sottoposto a due scioperi della fame, un terzo è in programma se le sue richieste non saranno ascoltate, oggi ha rivolto l’attenzione al governo che guida la città di Mesagne con una lettera aperta al primo cittadino.
“A Mesagne si vive un apparente stato di euforia che poggia sul nulla quando sarebbe ora di cominciare a pensare seriamente alle prossime elezioni comunali, e sicuramente regionali, che si terranno nel 2024 incominciando a parlare di programmi seri e fattibili per il nostro paese”, ha detto Pignatelli che ha tenuto a ricordare gli attuali politici che “ai tempi della vecchia Dc e del vecchio Pci, la discussione politica iniziava il giorno dopo le elezioni e continuava tutti i giorni, tutte le settimane, tutti i mesi, e tutti gli anni, fino alle prossime elezioni. Non come oggi che ci si ricorda dei cittadini a cui chiedere il voto solo qualche giorno prima delle consultazioni”. Poi Pignatelli ha incalzato i politici, di tutti gli schieramenti, ricordando, nel caso qualcuno l’avesse dimenticato, che “il mondo produttivo e i cittadini sono stanchi di questo modo di fare politica, è ora di darvi una mossa una volta per tutte. Se è vero che ci tenete alla vostra città è giunta l’ora che l’etica del comportamento guidi il vostro mandato elettorale”.
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