LA CHIUSURA DEL P9T BASELL INTERESSA BRINDISI E LA REGIONE TUTTA

Settembre 11, 2023 936

La Lyondell Basell (LB) chiude uno dei due impianti attivi (denominato P9T) nello stabilimento di Brindisi. Piena solidarietà con i lavoratori diretti ed indiretti colpiti da questa improvvida decisione aziendale.

Apprendiamo “che le conseguenze per i 135 dipendenti rischiano di essere molto pesanti. Sono infatti 47 i lavoratori in esubero, mentre per gli altri si attende la proposta di trasferimento nel polo produttivo di Ferrara. Nessuna prospettiva invece per i lavoratori in somministrazione. L’azienda ha poi promesso di farsi carico delle spese necessarie fino al raggiungimento dell’età pensionabile per i dipendenti prossimi a tale soglia”.

Nel 2021 da LB pervenivano altre dichiarazioni. "Siamo concentrati sul futuro e crediamo che i nostri obiettivi verso una plastica sempre più circolare e sostenibile e verso la decarbonizzazione siano fondamentali per il successo a lungo termine di LyondellBasell. Tali obiettivi contribuiscono a creare un futuro migliore per i nostri dipendenti e le nostre comunità, oltre a promuovere le ambizioni di sostenibilità dei nostri clienti", ha affermato Kenneth Lane, CEO ad interim di LyondellBasell. "Un'economia a zero emissioni nette senza rifiuti plastici nell'ambiente richiederà la collaborazione di tutta la catena del valore ed è fondamentale per garantire la transizione della società verso un futuro più sostenibile."

È necessario fare un po’ di storia industriale. L’impianto P9T utilizza la tecnologia Spherizone di polimerizzazione in fase gassosa, per produrre vari tipi di polimeri. Gli impianti P9T vengono rinnovati e potenziati nel 2002.Per gli impianti di produzione del polipropilene a partire dal 1994 viene avviata una seconda linea di produzione (PP2), potenziata nel 1998. La capacità produttiva di polipropilene di LB è di 47mila tonnellate l’anno. Nel 2012 in uno studio della Fondazione Visentini si leggeva che Basell pagava a Brindisi 16,8 milioni € anno di retribuzioni e prestazioni e acquistava beni e servizi per 18milioni (Linee guida per lo sviluppo territoriale della provincia di Brindisi) con allora 160 lavoratori diretti.

Ci chiediamo innanzitutto che investimenti e che ammodernamenti siano stati effettuati dopo il 2002. Inoltre LB possiede 94 stabilimenti in 32 paesi di cui 4 in Italia. I polimeri che escono dallo stabilimento di Brindisi servono per produzione di imballaggi rigidi e flessibili; filati e tessuti non-tessuti; componenti automobilistici; componenti di elettrodomestici; componenti dell'arredamento; componenti dei prodotti medicali; componenti dei beni di consumo durevoli e non e di una vasta gamma di prodotti industriali. Un impiego molto variegato e che richiede ancora la produzione di polimeri.  Non comprendiamo cosa si intenda dire con espressioni come: i macchinari dell’impianto sono obsoleti e non garantiscono competitività. “Il mercato di riferimento per i prodotti realizzati dall’impianto di Brindisi è sempre più difficile, con una prospettiva di miglioramento molto scarsa” ha affermato Jim Guilfoyle, senior vice president di Lyondell Basell. Si tratta di affermazioni che la responsabilità sociale di una azienda seria chiede siano dimostrate pubblicamente.

La decisione di dimezzare l’impianto di Brindisi non deve essere recente se consideriamo la varietà di produzioni che il gruppo ha sviluppato altrove negli stessi anni come la produzione di idrogeno avviata negli USA e la produzione di combustibile dalla plastica installata nel suo centro di ricerca a Ferrara. Si tratta per quest’ultima, di “MoReTec  la tecnologia innovativa  di riciclo molecolare di LyondellBasell che trasforma i rifiuti di plastica - come imballaggi flessibili e altre plastiche miste che non sono adatte al riciclo meccanico - in nuova materia prima. In questo modo, si sostituisce l’uso della materia prima vergine a base fossile, riducendo la quantità di rifiuti di plastica presenti nell'ambiente”. Inoltre negli anni più recenti la comunicazione di Basell ha vantato progressi tecnologici dell’impianto brindisino,  l’impegno a ridurre le emissioni.

Certo LB è stata anche criticata, come Versalis, in un recente dossier di Greenpeace per non rendere noti i dati sulle plastiche disperse nell’ambiente. Il 4 luglio 2022 in occasione dell’avvio dell’iter  di riesame dell’AIA, si apprendeva dalla stampa locale che Greenpeace chiedeva al Ministero di prescrivere nella autorizzazione futura l’azzeramento dei parametri dell’inquinamento da microplastiche rinvenute sulle spiagge della Puglia e di Brindisi : « di tutti i granuli raccolti il 78% era in polietilene (un tipo di plastica prodotto in loco dall’azienda Versalis di proprietà ENI) e il 17% in polipropilene (prodotto nell’area brindisina da Basell Poliolefine Italia) »

Questa vicenda ci conferma nella contrarietà ad una iniziativa industriale guidata solo dal profitto e slegata da considerazioni sociali. È la logica neoliberista a cui i lavoratori e le popolazioni devono opporsi. LB possiede le conoscenze e le tecnologie per portare a Brindisi miglioramenti alle produzioni esistenti e ulteriori processi produttivi presenti nella sua holding dove lavorano 13.000 persone. La progressiva riduzione del personale negli anni e la mancata innovazione dicono invece che la decisione odierna viene da lontano e porterà nei prossimi anni a conseguenze ancora più gravi, con effetto domino sulla intera industria chimica locale. LB va richiamata, quindi, almeno a rispondere della responsabilità sociale, che ricade su tutte le imprese secondo la nostra Costituzione, da parte tutti i rappresentanti politici e sociali della città, della provincia e della regione per le dimensioni delle ricadute economiche e sociali della sua attività. Tutta la regione Puglia ha interesse in questa vertenza e non sono state certo le amministrazioni locali a impedire il doveroso ammodernamento tecnologico la cui mancanza la massima dirigenza LB implicitamente ora invoca per giustificare se stessa e l’immotivata chiusura.

Se poi si vuole adottare l’economia circolare di cui LB si fregia a piè sospinto nella sua comunicazione esterna, non sarebbe sopportabile che non si facesse carico di quello che lascerebbe andandosene in tutto o in parte. È come se un cittadino quando non gli funziona più l'auto la lasciasse per strada: nessuna dismissione di un impianto che ha prodotto profitti privati per decenni deve generare costi sociali e ambientali variegati e pluriennali a carico del pubblico e della collettività. 

Brindisi, 11.9.2023                                                                

Salute Pubblica, Medicina Democratica, NOTAP/SNAM Brindisi, Cobas Brindisi

 

Basell. Confesercenti Puglia esprime preoccupazione per la situazione

In riferimento alla decisione della Lyondell Basell di chiudere uno dei due impianti attivi nello 
stabilimento di Brindisi, con gravi ripercussioni occupazionali che vedrebbero 47 esuberi, cioè l’anticamera 
del licenziamento, trasferimenti di altri lavoratori in altri poli produttivi del nord Italia e nessuna speranza di 
dare occupazione ai lavoratori che sono in somministrazione, la Confesercenti della Provincia di Brindisi, 
sempre attenta sull’evoluzione socio-economica del territorio di competenza, manifesta la sua profonda 
preoccupazione riguardo alla situazione critica che sta coinvolgendo il complesso industriale olandese, 
che potrebbe ripercuotersi pesantemente sul tessuto sociale della città. 
La comunità imprenditoriale e lavorativa del territorio brindisino e del capoluogo in particolare, 
insieme a numerosi attori del settore, sia pertanto unita nell'affrontare le sfide che la crisi di Basell sta 
generando. Le sorti dei lavoratori che hanno ricevuto, non per loro responsabilità, la lettera di 
licenziamento, destano grande preoccupazione, rappresentando un danno notevole per un territorio già 
colpito nel corso di questi anni da crisi industriali di questo genere. Confesercenti auspica che l'azienda, 
che ha dichiarato la scarsa competitività nel mercato del settore chimico, possa dar vita ad un piano di 
rilancio dello stabilimento brindisino che ne assicuri la sostenibilità economica, investendo in 
produzioni innovative e compatibili dal punto di vista ambientale, contribuendo così alla crescita 
sostenibile del territorio.
“Esprimiamo la nostra grande preoccupazione – dichiara il presidente provinciale Confesercenti 
Michele Piccirillo - riguardo al potenziale impatto devastante che queste scelte aziendali potrebbero 
avere sull'economia cittadina. In un sistema economico delicato e sempre più compromesso, è 
fondamentale diversificare l'economia locale, in modo da ridurre gli eventuali impatti negativi sul 
territorio susseguenti alle difficoltà contingenti di alcuni settori economici. Confesercenti auspica 
pertanto che si mettano in atto azioni e programmi per una transizione naturale verso una fase 
economica meno dipendente dall'industria, salvaguardando sempre il livello occupazionale, e più 
incentrata su altri settori economici, come agricoltura, turismo, commercio, ecc, anche in prospettiva 
di un'apertura dei mercati e degli scambi commerciali con l'altra sponda.
 
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Questa mattina nella sala di presidenza della Provincia di Brindisi si è svolto un incontro tra il Presidente Toni Matarrelli e i sindacati di categoria per fare fronte alla nuova drammatica crisi occupazionale che potrebbe concretizzarsi a seguito della chiusura dell’impianto P9T della sede di Brindisi di Lyondell Basell con il conseguente licenziamento di 47 dipendenti. 
 
Il Presidente della Provincia ha ribadito la sua ferma posizione sulla vertenza e il suo impegno per impedire la dismissione dell’impianto.
 
“Occorre che si aprano immediatamente i tavoli della taskforce regionale e ministeriale - ha detto Matarrelli nel corso dell’incontro - per garantire la continuità produttiva ed è necessario che nel confronto siano presenti l’azienda, i sindacati e le istituzioni locali. Noi in questa vertenza saremo convintamente al fianco dei lavoratori e ci spenderemo con tutte le energie affinché questa sciagurata ipotesi di chiusura possa essere scongiurata”
 
All’incontro hanno partecipato il consigliere provinciale Elio Ciccarese e i rappresentanti sindacali Carlo Perrucci di Uiltec Uil, Marcello De Marco di Femca Cisl, Antonio Frattini di Filctem Cgil e i quattro delegati delle RSU di Basell Brindisi.
Ultima modifica il Lunedì, 11 Settembre 2023 13:06