Liste attesa. Azione: “30 milioni tutti alla sanità privata, senza risolvere il problema dell’attesa. Serve la nostra legge”

Ottobre 30, 2023 821

”Non ci voleva un mago per prevedere l’utilizzo dei 30 milioni di risorse messe a disposizione del recupero delle liste d’attesa: sono state interamente assegnate al privato convenzionato, senza risolvere il problema delle liste d’attesa, così come risulta da tutti i dati disponibili e anche dalle dichiarazioni in Commissione dei rappresentanti delle ASL.  Serve al più presto la riproposizione della nostra proposta di legge, magari sottoscritta dagli altri gruppi politici,  perché i problemi organizzativi non si risolvono aumentando le risorse, così come finalmente hanno colto anche molti colleghi sino a qualche tempo fa ostili alle nostre idee e proposte.”

Lo dichiarano il Consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati, e i consiglieri regionali Sergio Clemente e Ruggiero Mennea, capogruppo.

“18 milioni ai tre grandi ospedali privati convenzionati e gli altri 19 alle altre strutture private convenzionate. È sintetizzabile in questo il Piano di recupero delle prestazioni ineseguite, giustificato dal fatto che le strutture pubbliche non sono nelle condizioni di farcela, nonostante l’attribuzione delle quote di fabbisogno tra pubblico e privato convenzionato direbbe ben altro; per cui o è sbagliato il riparto del fabbisogno,  o stiamo pagando due volte le stesse prestazioni, oppure - ma saperlo non sia questa l’ipotesi - stiamo parlando di sanità pubblica solo sulla carta. 
“E il bello di questa storia è che non sappiamo nel dettaglio quante sono le prestazioni ambulatoriali e chirurgiche contabilizzate dopo il recall e oggetto dei 30milioni assegnati e non sappiamo su quali tempi medi di esecuzione delle prestazioni da recuperare è stata effettuata la contabilizzazione e quindi l’attribuzione delle risorse. Non sappiamo a quanto ammonta la riduzione del fabbisogno assegnato a ogni ASL in forza delle prestazioni da recuperare,
assegnate e pagate ai privati convenzionati, così da comprendere la dinamica sui tetti di spesa. 
“Insomma, sono parecchie le cose che non si sanno, mentre è chiarissima la difficoltà delle persone in fila dinanzi al CUP. E mentre tutto ciò accade, ci ritroviamo spesso a tergiversare sull’intero scibile in materia sanitaria, senza mai considerare che accanto ai problemi generali e comuni del Paese su questo argomento, ci sono pure i nostri problemi organizzativi che da anni attendono di essere invano risolti. Per cui, la di ripresentazione della nostra proposta di legge si avvicina con grande velocità.”

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