Contessa: "Sul Pnrr profonda crisi di liquidità che rischia di provocare un dimezzamento della forza-lavoro"

Novembre 03, 2023 830

Sale la temperatura sul Piano nazionale di ripresa e resilienza a causa della mancanza di aziende con relative maestranze che possano attuarlo. In questa situazione, alquanto critica, i sindaci potrebbero essere nominati commissari, dotandoli di una sorta di “scudo” oltre che di poteri straordinari. Intanto, si fa strada tra gli imprenditori e gli enti locali l’idea di concertare i lavori esclusivamente con aziende del territorio. A Mesagne, ad esempio, due gare sono andate deserte e sono state invitate sette imprese e ditte individuali per cercare di trovare qualcuno disposto a eseguire gli impianti idraulici nelle strutture comunali. I lavori per lo stadio, commissionati a metà settembre non sono potuti iniziare poiché il materiale è arrivato a fine ottobre ed ha messo a rischio l'omologazione della struttura.

Ed ancora è stata indetta una gara per rifare tutti gli infissi esterni di una scuola materna in cui sono state invitate tre ditte di Mesagne a presentare l’offerta: ne ha risposta solo una; E che dire dell’intervento di messa in sicurezza idraulica di via Brodolini con inizio dei lavori previsti a settembre e che ancora non sono incominciati perché le aziende di movimentazione terra o di impiantistica sono tutte occupate in altre attività, altrettanto urgenti ed importanti. Su questa crisi del Pnrr è intervenuto Angelo Contessa, amministratore delegato del consorzio stabile Buils scarl. “Lo stato di crisi profonda che sta vivendo il comparto edilizio – ha esordito Contessa - è frutto della complessa vicenda collegata ai bonus edilizi ed alle discutibili scelte operate dal Governo per rendere monetizzabili i crediti fiscali. Tutto questo ha determinato una profonda crisi di liquidità che rischia di provocare un dimezzamento della forza-lavoro ed un decremento del numero di imprese”. Un rimedio per fronteggiare una situazione così complessa “poteva essere rappresentato da un attento lavoro di programmazione che avrebbe consentito alle imprese di rimettersi in marcia, dosando le proprie energie in previsione degli impegni futuri”, ha sottolineato l’imprenditore convinto che tutto questo si sperava potesse avvenire nel momento in cui sarebbero iniziate le opere del Pnrr, “ma si è compreso sin dal primo momento – ha proseguito - che le gravi carenze riscontrate in sede di progettazione delle opere, i ritardi in sede di affidamento degli incarichi professionali e i budget calcolati male, senza cioè tenere conto degli aumenti delle materie prime, avrebbero comportato slittamenti inaccettabili che oggi rischiano di creare le condizioni per dover fare tutto in tempi strettissimi. Una condizione che le imprese edili non possono subire per responsabilità che non appartengono al settore. Non si può scaricare su chi esegue i lavori, insomma, la responsabilità di inadempienze ed inefficienze che appartengono a ben altri ambiti”.

Per uscire fuori da questa criticità una speranza potrebbe essere rappresentata dai due principi cardine del nuovo codice dei contratti. “Certamente – ha confermato l’amministratore del consorzio Buils – il primo è il principio del risultato, cioè mettere a sistema le competenze e avere unità di intenti, mentre il secondo è quello della fiducia che si fonda sul principio della reciproca fiducia, fra tutti gli attori coinvolti, dell’azione legittima-trasparente-corretta”. Naturalmente questi problemi non possono continuare ad essere trascinati per lungo tempo. “La conferma giunge dalle gare di progettazione che vanno deserte, così come quelle per individuare gli esecutori delle opere infrastrutturali. Da qui la necessità di far presto”, ha concluso Angelo Contessa.

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