I dubbi della Vincenti (Pd) sulla manovra finanziaria

Novembre 10, 2023 674

“La manovra appena varata dal governo lascia esterrefatti non solo per la mancanza di visione ma, soprattutto, per la logica preponderante della demolizione dei principi universalistici sanciti dalla Costituzione. Anche sulle pensioni, dopo le promesse della campagna elettorale, la destra ora al governo, con la guida di FdI, sferra un pesante attacco nei confronti delle pensioni della pubblica amministrazione, prevedendo parametri molto svantaggiosi. Quattro categorie in particolare subiscono una forte diminuzione dell’assegno previdenziale. Una platea di circa 35 mila persone, formata da lavoratori degli enti locali, medici, infermieri, maestri delle elementari, ufficiali giudiziari, su cui il governo fa cassa, subisce una perdita del loro assegno previdenziale di 18 milioni lordi! Tra l’altro i tagli operati non sono tutti uguali, i medici perderanno 2000 euro all’anno, gli infermieri 1000 euro annui, i funzionari di cancelleria 3.300 euro all’anno, i dipendenti comunali 500 euro all’anno.

In un contesto di generale impoverimento del ceto medio, tagli tanto elevati che, in questa misura e con queste modalità, nessun governo aveva mai attuato, avranno, come conseguenza, non solo una decrescita del Paese, ma soprattutto metteranno in serie difficoltà i nuclei familiari, già costretti ad affrontare l’aumento del costo della vita. Il refrain sugli aumenti delle pensioni che Meloni e la destra da anni ripetono si sta rivelando uno spot, visto che ora stanno operando, in maniera così smaccatamente ostile, nei confronti dei diritti previdenziali maturati da alcune categorie.

Non possiamo non osservare anche che l’applicazione di un sistema di questo tipo si rifletterà in maniera molto impattante sulla sanità pubblica, settore per il quale il governo non ha previsto se non scarse risorse e che sta andando verso il collasso. Con il prepensionamento di molti medici che migreranno nel privato, si andrà a peggiorare una situazione già molto critica.

Tutto ciò conferma che il governo Meloni continua a mostrare la propria avversità verso i diritti universalistici, costituzionalmente garantiti, a vantaggio dell’affermazione di forme di tutela privata che smantellano gradatamente lo Stato sociale, favorendo solo alcune categorie, a scapito di altre.

Per questo - conclude Vincenti - la mobilitazione nazionale voluta dal PD sabato prossimo a Roma vada nella giusta direzione, quella di combattere l’incapacità del governo Meloni dentro e fuori dal Parlamento, allo scopo di evitare la graduale demolizione dei diritti costituzionalmente garantiti e, con essi, dello Stato sociale.”

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