Mesagne. Il 15 dicembre la scalinata della Porta Nuova intitolata a Samuele De Guido. Ecco il perchè
Il comune di Mesagne ha deciso di intitolare la salita-discesa della Porta Nuova all’avvocato Samuele De Guido. L’stanza per tale intitolazione è giunta da tutti gli ex sindaci, in vita, che hanno guidato le sorti di Mesagne negli ultimi lustri. Da Cosimo Faggiano a Damiano Franco, da Mario Sconosciuto a Francuccio Scoditti e Pompeo Molfetta. Naturalmente anche il sindaco Toni Matarrelli ha dato il suo placet perorando tale richiesta. Nell’istanza di intitolazione, inviata il 26 settembre scorso, gli ex sindaci hanno scritto: “Samuele De Guiso appartiene a capitoli di storia locale e rappresenta un esempio di dedizione alla propria terra: il coraggio dimostrato durante la II Guerra Mondiale, l’impegno politico ed istituzionale, la solerzia professionale ed organizzativa, la capacità di ascolto hanno caratterizzato l’esistenza di un uomo proteso all’individuazione ed alla realizzazione di progetti ed obiettivi condivisi perché percepito come essenziali all’intera comunità”.
L’area da intitolare si trova tra via Martiri della libertà e via Federico II Svevo ed ha una lunghezza di 20 metri lineari. In pratica l’intera salita-discesa della Porta Nuova. L’avvocato Samuele De Guido nacque a Mesagne il 10 agosto del 1917 e morì il 15 dicembre del 1975 a soli 58 anni. Nonostante ciò la sua vita fu dedicata alla famiglia, alla professione forense e alla politica. Per certi versi anche avventurosa poiché partito per la seconda Guerra mondiale combatté in Montenegro. Qui l’8 settembre del 1943, alla firma dell’Armistizio, De Guido fu fatto prigioniero dai tedeschi e inviato in Germania. Tuttavia, nel luglio del 1944 riesce a fuggire dal campo di prigionia e raggiunge prima Milano e poi Varese. Qui si unì alla Resistenza, e precisamente alla Brigata “Gasperini” con il ruolo di ufficiale. Sue e del suo gruppo le azioni di sabotaggio del trasferimento di militari tedeschi e armamenti verso la Germania attraverso il Brennero. Al termine del conflitto il Comitato di Liberazione nazionale gli rilascia la tessera 00155 di partigiano dell’Alta Italia nella Guerra di Liberazione. Dopo la guerra si dedica alla politica e nel 1945, rientrato a casa, è segretario della Democrazia Cristiana. Durante la sua vita ha ricoperto diversi ruoli politici e civili. Per lunghi anni ha rivestito il ruolo di vice presidente dell’allora Cassa di Risparmio di Puglia. È stato un convinto cattolico. Morì la notte del 15 dicembre 1975 per un arresto cardiocircolatorio. Così, a 48 anni dalla sua scomparsa il prossimo 15 dicembre la sua città gli dedica una pubblica strada.
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