Nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani.
“Ho partecipato questa mattina alla cerimonia per il completamento e la messa in opera dei lavori di adeguamento dell’Aeroporto del Salento, ma pur essendo contento degli interventi portati a termine, non posso condividere i toni trionfalistici di Aeroporti di Puglia e della Regione. Lavori consegnati ad ottobre 2018 che si sarebbero dovuti concludere nell’agosto 2019, e che invece sono stati conclusi pochi giorni fa, con ben quattro anni e mezzo di ritardo. La mia posizione rispetto al mancato potenziamento dell’Aeroporto del Salento resta ferma: ho denunciato più volte le carenze di questo scalo, e soprattutto le disparità rispetto all’aeroporto di Bari. Noi non ci stiamo a fare le cenerentole dei trasporti, e di quello aereo in particolare, da cui dipendono principalmente la mobilità a lungo raggio dei salentini e l’incoming dei turisti italiani e stranieri. Il nostro aeroporto resta isolato dalla metropolitana di superficie del Salento, mentre a Bari il collegamento diretto con lo scalo aeroportuale è realtà da undici anni. E il servizio bus pubblico è carente soprattutto nelle prime ore del mattino e a tarda sera: nonostante la mia specifica richiesta di anticipare la prima corsa da Lecce sia stata presa in carico dall’assessora regionale ai trasporti e dal presidente Cotrap, l’impegno a rimodulare l’orario è rimasto lettera morta. Per non parlare dei parcheggi auto insufficienti, per il cui raddoppio bisognerà attendere ancora anni, mentre l’area attorno all’aeroporto continua ad essere congestionata dal traffico caotico e soste selvagge. Per non dire della carenza di spazi per la sosta dei passeggeri nell’aerostazione, dei banchi di accettazione e perfino dei bagni insufficienti. Nell’audizione che si è tenuta in Regione il 17 gennaio scorso su mia richiesta, ho evidenziato tutto questo chiedendo risposte al presidente di Aeroporti di Puglia e al dirigente di ITA Airways sui piani di sviluppo dello scalo di Brindisi, ma ho ricevuto silenzi e riscontri fumosi. Nessuna garanzia sul mantenimento del primo volo delle 6.10 Brindisi-Milano Linate, con rientro prima di mezzanotte, che rischia di essere soppresso dal 1° aprile. Nessun impegno a calmierare il costo dei biglietti, assai più alto rispetto ai voli su Bari. Nessuna risposta rispetto alla sproporzione abissale nei collegamenti internazionali: l’anno scorso appena 14 su Brindisi, a fronte dei 60 su Bari. Quindi, bene la riqualificazione della pista principale e l’ampliamento del piazzale per gli aeromobili, ma bisogna lavorare sulla pianificazione dei voli per ampliare l’offerta, per portare a Brindisi nuove rotte delle compagnie lowcost, per abbassare i prezzi dei voli e distribuirli in modo da coprire l’intero arco della giornata e consentire il rientro in serata ai pendolari, per assicurare un servizio davvero efficiente e far decollare finalmente questo nostro scalo, che ha potenzialità enormi ma troppi deficit da colmare”.
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