MESAGNE. Ecco cosa pensano i due candidati sindaci dell'ospedale

Giugno 05, 2024 977

Come dovrebbe essere la sanità pubblica secondo i due candidati sindaci al comune di Mesagne: Vincenzo Lotesoriere, per la coalizione di centrodestra, e Toni Matarrelli, per il centrosinistra. Un argomento piuttosto spinoso per i mesagnesi che non hanno mai digerito la chiusura del proprio nosocomio o meglio il suo ridimensionamento a poliambulatori e ad ospedale di comunità. Un nervo scoperto della comunità locale che ancora spera in un “miracolo”, giacché in parte l’ospedale è collocato in un ex convento Francescano, per un suo ritorno alla piena funzionalità. Con i piedi per terra e nella realtà dei fatti i due candidati sindaci che sull’argomento hanno opinioni simili. Infatti, il sistema sanitario nazionale si trova oggi a fronteggiare uno scenario complesso caratterizzato da profondi mutamenti demografici, epidemiologici e socioeconomici. Ma vediamo come intendono muoversi i due candidati sul fronte della sanità in caso di vittoria. “L’attuale situazione sociale richiede una profonda modifica degli scenari di cura, che devono essere focalizzati sulle patologie nelle diverse età della vita e quindi la sfida sarà quella di implementare la capacità di prendere in carico l’individuo nel lungo termine, cercando inoltre non di soddisfare i bisogni di cura di un cittadino già malato, ma la sua necessità di salute”, ha spiegato Lotesoriere -. In questa ottica il ruolo dell’ospedale tradizionale è quello di erogare trattamenti ad alta intensità di cura, in acuto, una struttura quindi complessa, ricca di specializzazioni e di personale, con costi di gestione altissimi”. 

Secondo il candidato di centrodestra “la vera sfida sarà l’integrazione tra le reti assistenziali territoriali, ospedaliere e specialistiche, in modo particolare bisognerà favorire la continuità delle cure per coloro che vivono in condizioni di cronicità, fragilità o disabilità anche attraverso l’integrazione tra il servizio sociale e quello sanitario”. Per Lotesoriere le criticità da risolvere al più presto a Mesagne sono “la riduzione delle liste di attesa e l’implementazione delle prestazioni sanitarie nel Pta; il potenziamento dell’Assistenza Domiciliare Integrata; la creazione di una rete per le cure palliative; istituzione della figura dell’infermiere di famiglia e di comunità; l’implementazione della telemedicina; l’avviare al più presto l’hospice, già previsto nei locali del Pta e il potenziamento del Consultorio”. Dall’altra parte c’è il sindaco uscente, Toni Matarrelli, convinto che “l’ospedale non è l'unica sede in cui si tutela la salute, ma uno strumento finale per quanto necessario: ai Comuni spettano la pianificazione urbanistica e una programmazione che mettano al centro la salute e la tutela delle risorse di supporto alla vita e che indirizzino i cittadini verso l’assunzione di comportamenti ecologicamente corretti e salutari, verso interventi di screening, promozione e sostegno della medicina di base”. Matarrelli ha confermato che “l’amministrazione continuerà a sostenere il potenziamento dell’hospice presso l’ex ospedale “De Lellis”, del Pta - Presidio territoriale assistenziale e dell’ospedale di comunità, due strutture, queste ultime, a servizio della medicina del territorio, che molto possono dare in termini di riduzione delle liste d’attesa e accesso al sistema sanitario pubblico per tutti i cittadini, ma in particolare per quanti non sono nelle condizioni di rivolgersi alla sanità privata”.

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