Amati sottolinea alcune necessità per la sanità regionale

Ottobre 14, 2024 223

Centro riabilitazione Ceglie. Amati: “Finalmente. ASL BR risponde a licenziamento collettivo con pubblicazione avvisi di reclutamento personale. Comincia la nuova era a gestione pubblica”

Comunicato del consigliere regionale, Fabiano Amati. 

“Finalmente. Dopo mille traversie, durissime controversie e il licenziamento collettivo, deciso dalla Fondazione San Raffaele, del personale sanitario e non sanitario del Centro di riabilitazione di Ceglie Messapica, la ASL di Brindisi ha messo oggi in pubblicazione gli avvisi per il reclutamento, prima a tempo determinato e poi a tempo indeterminato, del personale necessario a garantire la gestione pubblica del Centro. Comincia così una nuova era e ringrazio con riconoscenza la gran parte del personale del Centro di riabilitazione, che senza alcun timore si è messo a fianco dell’amministrazione pubblica per raggiungere questo importantissimo risultato, sostenendomi anche nei momenti più bui. 
“Ringrazio il Presidente della Regione Michele Emiliano che in questi mesi non ha mai abbandonato la volontà di raggiungere il risultato e mi ha incoraggiato in tutta la battaglia. 
“Ringrazio il DG della ASL di Brindisi Maurizio De Nuccio e tutti i dirigenti aziendale. 
“Ringrazio i dirigenti regionali che hanno collaborato in questi mesi alla migliore risuscita dell’iniziativa - Vito Montanaro, Mauro Nicastro, Vito Carbone e Antonella Caroli - e attraverso loro tutti i funzionari. 
“Ringrazio gli avvocati della Regione Rossana Lanza e Paolo Scagliola, e gli avvocati della ASL Michele Dionigi e Gabriele Garzia.” 

 

AC, Mammografi e Grandi macchine. Amati: “Violata legge su flussi informativi e quindi non sappiamo numero di macchine obsolescenti in uso, con conseguenze ingiuste diagnosi” 

Comunicato del presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione, Fabiano Amati. 

“Non sappiamo il numero complessivo delle grandi macchine di cui disponiamo (Tac, Pet, Risonanze magnetiche, Acceleratori lineari, Mammografi, ecc.) nel settore pubblico, tra gli incaricati di pubblico servizio accreditati e nel settore del privato non accreditato; non sappiamo la loro eventuale obsolescenza e quindi la necessità di dismetterle; non siamo in grado di calcolare le eventuali e clamorose disuguaglianze nelle diverse diagnosi. Una vicenda gravissima su cui abbiamo cominciato oggi un approfondimento, sotto la guida saggia e competente di Concetta Ladalardo e Elisabetta Graps, dirigenti rispettivamente della Regione e dell’ARESS.  Allo stato risultano registrate in totale 562 apparecchiature attive, di cui 284 pubbliche e 278 private, ma la registrazione dei flussi si presenta a macchia di leopardo, ossia con differenze tra ASL e ASL.
"Appare, in buona sostanza, un flusso non accurato e quindi una notevole difficoltà di valutazione e un’obsolescenza elevata. Bisogna tener presente che una tecnologia si reputa affidabile se non supera il range temporale di 5 anni per il 60 % del parco tecnologico, quello tra i 6 e i 10 anni per il 30 % del parco e quello oltre i 10 anni per il 10 % del parco. 
"Lunedì prossimo sentiremo tutti i direttori delle aree cliniche delle aziende sanitarie e degli IRCCS per indurre all’aggiornamento di dati sui flussi informativi e quindi alla conseguente disattivazione delle macchine obsolescenti. È una questione di giustizia ed equità.”

 

Aree idonee rinnovabili. Amati: “La sicurezza ambientale è un interesse prevalente. Bene l’impegno Giunta ad adottare ddl entro prossima settimana” 

Comunicato del consigliere regionale Fabiano Amati. 

“La sicurezza ambientale è un interesse prevalente della nostra Regione e perciò abbiamo il dovere di aggiungere i nuovi 7 GW alla nostra capacità di produzione energetica da fonti rinnovabili. 
"In questo senso l’audizione di oggi ha prodotto notizie positive e approvo l’impegno della Giunta regionale ad adottare il disegno di legge nel termine massimo della prossima settimana, così da consentire l’esame in Aula prima della sessione di Bilancio, evitando il rischio di commissariamento. 
"La circostanza che siano stati ridotti tutti i conflitti, molti di natura culturale e in contrasto con la sicurezza ambientale, a cominciare da quelli che ricostruiscono la tutela paesaggista in un processo valutativo ampiamente discrezionale e scarsamente tipizzato, fa ben sperare sul rispetto della tempistica e degli obiettivi. 
"Ringrazio i direttori dei Dipartimenti Sviluppo economico e Ambiente e paesaggio Gianna Berlingerio e Paolo Garofoli, nonché la funzionaria della sezione coordinamento servizi territoriali Grazia Nardelli.”

 

Tumore al cervello. Amati: “C’è un dispositivo costoso e fuori dai LEA che allunga la vita di circa 4 mesi; è giusto negarlo? È una questione lacerante che stiamo approfondendo. Rinvio a lunedì prossimo” 

Dichiarazione del presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione, Fabiano Amati. 

“C’è un dispositivo (Optune) in grado di allungare la vita dei pazienti affetti da glioblastoma, un aggressivo tumore al cervello, che ha un costo di 21 mila euro, oltre IVA, e cha allo stato non è possibile erogare gratuitamente perché non inserito nei Livelli Essenziali d’Assistenza. Questo dispositivo, consistente in un casco con peso di 1 kg da indossare per 18 ore al giorno e su capo completamente rasato, fa ottenere un vantaggio di almeno 4 mesi di vita ulteriore. 
"È chiaro che ci sarebbero diversi modi amministrativi per superare il limite di extra LEA del dispositivo, ma su questo è risultata utile la valutazione molto competente offerta dai clinici dell’IRCCS Giovanni Paolo II Nicola Silvestris, Loredana Palermo e Oronzo Brunetti, dalla rappresentante dell’ARESS Elisabetta Graps e dal dirigente regionale competente per i dispositivi Paolo Stella. 
"Gli aspetti che oggi sono stati chiariti riguardano la funzione del dispositivo, la sopravvivenza libera da progressione malattia (da 16 a 21 mesi) e la tollerabilità in termini di tossicità ma non di fastidio. Su tutto ciò, ovviamente, emergono pure valutazioni sul costo-efficacia. Il parametro utilizzato di solito su questo aspetto è il limite massimo di 60 mila euro per anno di vita guadagnato, che nel caso del dispositivo in discorso schizzerebbe, invece, a 500 mila euro per anno guadagnato, ossia ben oltre ogni limite. 
"È chiaro che la prescrizione del dispositivo non può essere decisa solo in base al parametro del prezzo, e su questo si auspica una rimodulazione con l’azienda produttrice, ma sulla base di una valutazione meramente clinica operata dagli specialisti medici e concordata con i pazienti. Su questo punto approfondiremo ogni valutazione lunedì prossimo. 
Resta comunque il fatto che la lotta alla malattia e pure l’innovazione tecnologica sono in grado di aprire a interrogativi fortemente laceranti per la scienza e per la coscienza, rispetto ai quali la risposta dei clinici e dei politici non può mai consistere nell’evitare di pensarci e quindi lasciare sulle spalle dei malati e dei pazienti il pesante fardello.”