IL VALORE DELLA CONCERTAZIONE “Era……” di Rocco Licchello
La concertazione è un “Dialogo Sociale” tra gli attori politico-istituzionali che sono protagonisti del ruolo futuro della comunità. Essa rappresenta un valore e quindi, uno strumento strutturale che ha il compito di adattarsi al meglio nel rapporto con le politiche contemporanee di finanza, di economia e sociale. Il sindacato rappresenta un soggetto abilitato a questo ruolo nel confronto-politico istituzionale. La sua rappresentanza è nel legittimare la concertazione sociale e cercare di creare una “cultura nuova” per la tutela dei valori alle dinamiche di tutele e alle domande di protezione, di cui la concertazione è interprete e portatrice dei bisogni.
La sua necessità, quindi, valorizza il dialogo sociale, non nei nodi irrisolti, ma come diritto di tutela per il Bene comune. La sua natura è nella rappresentanza pattizia che analizza e valuta gli obbiettivi, le condizioni dell’impresa e del lavoro nel segno della sostenibilità che sono sulle prospettive di sviluppo, della competitività e delle condizioni essenziali eco-sociali della comunità territoriale.
Oggi, purtroppo, viviamo nell’insofferenza sociale che causa una concertazione obsoleta territoriale; la cui visibilità non si costruisce nel dialogo del valore concertativo, ma sulla contrapposizione intorno al ruolo attivo delle nostre associazioni di rappresentanza.
Il riscontro è anche a livello del governo centrale con le parti sociali nei tavoli di confronto sulle politiche della Sanità, della salute pubblica, sulle criticità previdenziali e sul mercato del lavoro.
La causa, di certo, è nella politica che tende ad agire in maniera autonoma, che relega il Sindacato al ruolo di essere mero ascoltatore, senza la possibilità d’instaurare né un dialogo costruttivo né un confronto finalizzato. Le decisioni, infatti, vengono prese dall’alto senza aver considerato le istanze e gli interessi rappresentati dalle parti sociali, nel segno dell’“Io sono” e non della “prossimità”.
Questa dinamica si riscontra non solo a livello nazionale, ma soprattutto anche a livello territoriale, come accade nella città di Brindisi.
In questo territorio numerosi potrebbero essere i tavoli di Concertazione sociale con le Aziende, con le Istituzioni e il Governo cittadino ed evitare, quindi, l’allontanamento dei giovani dalle proprie famiglie e dalla comunità cittadina; i quali sono costretti a emigrare, poiché l’occupazione sia giovanile e degli adulti tocca il fondo.
Mi chiedo dov’è la politica che tutela il sociale e il lavoro? La certezza non è nel populismo. La realtà è che la politica parla tanto ma produce poco!
In questo, mi permetto di dare un mio suggerimento all’Enel, all’Eni, a Confindustria e a tutti gli attori che fanno parte del mancato Recupero Sociale, dovuto al capovolgimento del sistema strutturale che è in una mutazione di “Silenzio-Assenso”, che oggi si manifesta nella proposta per la costruzione di una centrale nucleare che, secondo me, ha affossato quanto prodotto sulla concertazione del Progetto Metodo Brindisi e che ha bypassato le potenzialità di sviluppo da “Crescita sostanziale in Decrescita”.
La richiesta è in una sfida concettuale ineludibile, che parte dallo snodo strategico su ciò che è diventato indispensabile a rilanciare linee guida come gli Accordi di Programma, i Contratti d’Area e i Patti Territoriali; le quali sono tutte iniziative scaturite dalla concertazione, che sono state fatte negli anni precedenti. Questi sono stati strumenti che vedevano la collaborazione tra le parti sociali, le aziende e le istituzioni ed avevano l’obiettivo di promuovere progetti di sviluppo, occupazione e benessere economico.
Occorre, quindi, riprendere quel valore di concertazione che era nell’idea di rendere visibile un nuovo protagonismo di buone politiche, (sostenute da un dialogo continuo con le parti sociali), insieme agli attori politico-istituzionali, impegnati su questo territorio, che sono stati in grado di indicare soluzioni nella visione di ridare impulso allo sviluppo economico e sociale come valore e progresso sostenibile della comunità sociale.
Brindisi, 3 dicembre 2004
Antonio Licchello
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